PALERMO | RizzutoGallery | 13 novembre – 13 dicembre 2014
di LAURA FRANCESCA DI TRAPANI
Pittura e fotografia si incontrano in un dialogo fatto di visioni paesaggistiche e di oggetti “rubati” da ambienti ecclesiastici presentati nella loro reale dimensione. Un dialogo – quello tra Francesco De Grandi (Palermo 1968) e Andreas Thein (Kassel 1969) – tra due artisti all’apparenza così distanti, quasi stridenti, che fa scoprire al visitatore un lessico comune che racconta di un paesaggio interiorizzato, in cui cercare tracce di passaggi, visioni di microcosmi da attraversare e in cui perdere i propri riferimenti.
Thein, che ha presentato lavori fotografici tratti dalla serie SAKRALER RAUM (Spazio Sacro) e EIGENHEIM (Casa propria), apre le porte di questo percorso, stagliando secondo una scala di rappresentazione 1:1 un armadio aperto, dove al suo interno, come catalogati, appesi con precisione, troviamo abiti cardinalizi: Schrank 3 (Armadio #3). Che siano cardinalizi lo realizziamo veramente nell’istante in cui ci accorgiamo degli altri lavori che attorniano l’armadio, come la custodia del calice o i tabernacoli vuoti, potendo tranquillamente immaginarlo come un “luogo” di messinscena teatrale. È un lavoro fotografico potente, sovrastante gli altri, dove diviene irrilevante l’origine di quegli indumenti, tale è la forza attrattiva all’interno di quello spazio, che sfonda il reale e che rimette in discussione l’osservazione dello stesso, da parte dello spettatore, facendolo ritrovare chiuso all’interno di un ulteriore spazio in cui proiettare.
Wood #5 MONDO NUOVO è il progetto presentato da De Grandi dove il moderno e l’antico si fondono. Contenitori in legno chiaro, scevri da ogni elemento decorativo, ti rapiscono per “lanciarti” in una dimensione in cui la bellezza è nel perdere i propri punti di riferimento. Semplicemente poetico, densamente teatrale, dove il paesaggio è composto da quinte che si susseguono per dar vita a un luogo magico e d’inquietudine.
Il progetto riprende la serie pittorica WOOD in cui il paesaggio è realizzato con vernici fluorescenti rilascianti luce una volta illuminate con lampade Wood. Il titolo è un omaggio a Lucio Fontana, che diede a una sua installazione questo nome, mentre il dispositivo si rifà a un apparecchio che iniziò ad essere costruito a partire dal XVII secolo, dove attraverso un’apposita lente si potevano osservare vedute e paesaggi fantastici, per questo all’epoca definito mondo nuovo.
Un’illusione della percezione visiva che l’artista palermitano sceglie di ribaltare, che fa nascere dalla pittura, per superarla e trascenderla, fino a toccare una certa arte cinematografica dell’espressionismo tedesco, non ri-cercando una rappresentazione reale ma una distorta e immaginaria. Di una bellezza da togliere il fiato queste piccole visioni in cui lo spettatore si immerge attraverso una lente e da cui è difficile distaccarsi, rischiando di perdere aderenza alla realtà.
Un dialogo riuscito tra due artisti culturalmente e geograficamente distanti, che ci fanno intravedere invece l’esistenza di una geografia lirica che scorre nelle emozioni umane, in un dialogo muto, che oltrepassa tutto. Una geometria lega i due percorsi: rigorosa in Thein nel suo mostrare gli oggetti come fossero catalogati, e una geometria delle emozioni nelle visioni di De Grandi.
INTERIEUR. Francesco De Grandi e Andreas Thein
a cura di Alessandro Pinto
13 novembre – 13 dicembre 2014
Con il Patrocinio di Comune di Palermo ‐ Assessorato alla Cultura, Verein düsseldorfpalermo e. V. e Goethe Institut – Palermo
Con il contributo di UCIC ‐ Unione Colori Industrie Chimiche S.r.l. – Asti e TASCA D’ALMERITA
RizzutoGallery
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