GALLARATE (VA) | Museo MA*GA | Fino all’1 settembre 2024
di MATTEO GALBIATI
Da oltre tre decenni Davide Maria Coltro, ben conscio e consapevole delle eredità lasciate dai grandi maestri della Pittura – astratta e analitica nello specifico–, conduce una ricerca rigorosa, attenta e puntuale, con cui ne ha radicalmente modificato la concezione, materiale e visiva, del lessico e della forma, trasferendone i presupposti espressivi e narrativi all’ambito digitale. Non un Pittura di pennello e tela, quindi, ma una Pittura il cui supporto è diventato lo schermo e le possibilità del video ne hanno certificato il flusso costante e mutevole. Arte digitale, non mai da annoverarsi nella videoarte, quella di Coltro è la prova provata del suo impegno e della sua concentrazione votati a una sperimentazione coerente e costante, capace di acquisire le metodologie applicative, essenzialmente tecniche, di “strumenti” assai distanti dalla sensibilità del “pittore”, per arrivare a produrre una nuova, autonoma e connotante, esperienza visiva. Sempre comunque pittorica.
Tempo e spazio riverberano lo stato “mobile” del quadro i cui colori, forme, consistenze – figurali o aniconiche – generano continuamente una sempre diversa istanza visiva: l’osservazione diventa un frammento fugace di un’infinita gamma di altri, consimili, ma mai identici. Chi osserva vede da solo e per la prima e unica volta l’immagine del quadro che, poi, si disperde in un fluire inarrestabile che Coltro definisce, ma non impone, che controlla ma non determina. L’uso della tecnologia per l’artista è solo un mezzo attuale per rivoluzionare quell’Astrazione Mediale di cui lui è certo maestro indiscusso.
La suggestione dei quadri, da osservare nella penombra in cui la luce si genera dai loro stessi colori e dalle loro intricate e spettacolari texture vibratili, abbraccia quell’idea, vero e proprio principio per lui irrinunciabile, di non abbandonare la tradizione, ma di trasformarne la natura stessa secondo un’evoluzione che tiene conto delle odierne possibilità date all’artista. L’interpretazione del più classico dipinto, evolutosi nel quadro mediale, non abbandona e non perde il potere iconico-rappresentativo della Pittura, perché si fa carico di tutta la sua eredità storica, culturale, estetica e filosofica, e ne accentua in modo attuale il riverbero espressivo, ne affina ulteriormente il potere evocativo ricorrendo a un mezzo cui tutti dovremmo essere più affini e avvezzi.
Con Astrazione Mediale, personale che il Museo MA*GA di Gallarate gli tributa con la curatela di Alessandro Castiglioni e un significativo contributo critico di Elena Pontiggia, Coltro riesce a concepire un progetto di grande portata e di notevole impegno esponendo gli esiti più recenti di questa sua ricerca: opere di grandi dimensioni, quadri dal valore installativo-ambientale, alimentano l’ammirazione dello sguardo che viene letteralmente rapito dal mutare lento e inarrestabile, desideroso di cogliere l’impossibile traguardo del suo infinito mutare, di ogni superficie.
La qualità di questo progetto, del resto, sta proprio nel sottolineare sempre la potenza e il valore inalienabile del “quadro” in cui la Pittura, permanendo nell’ambito della sua matrice astratta e analitica, conquista nuovi interessantissimi esiti grazie al sapiente utilizzo del mezzo digitale. L’opera di Coltro acquisisce un senso ulteriore, proprio per la complessa semplicità con cui si offre al pubblico e soprattutto in un luogo in cui la ricerca e le indagini sulla Pittura sono storicamente fulcro portante delle attività espositive, anche le più sperimentali, di questo museo. Gli ambienti del MA*GA favoriscono proprio l’immersione nei suoi dipinti mediali in un allestimento che lascia vedere la cura e la puntualità con cui è stato concepito, pensato proprio in funzione del rispetto essenziale della fruizione più pervasiva delle opere.
In questo modo si concepisce l’itinerario nei suoi nuovi lavori che, voluti apposta per questa circostanza, lasciano attivarsi ogni intuizione sensibile su quel flusso generativo astratto in costante mutamento che, definito in remoto, come si diceva progettato ma non controllato, restituisce all’immagine pittorica una riflessione raccolta capace di cogliere una dimensione trascendente. In questo senso, allora, la più assoluta contemporaneità dell’espressione artistica di Coltro sa recuperare quel “dovere” spirituale e meditativo che, per ogni opera d’arte, dovrebbe essere impegno necessitante.
Coltro, attivo in un programma pubblico di incontri, workshop e dialoghi, ha accolto la volontà di toccare un pubblico ampio e diversificato, schierando se stesso come arista per dare ulteriore prova testimoniale del ruolo che ha il creatore d’arte oggi e per sensibilizzare ulteriormente sul valore potente dell’esperienza visiva mediale. Importante, in questo senso, come già fatto a Shanghai nel 2006, è anche il lavoro esaudito attraverso i totem digitali di comunicazione cittadina con cui Coltro ritorna sul concetto significativo di Quadro civico.
Completano l’esperienza espositiva un vecchio schermo a tubo catodico (Scultura mediale con tubo catodico, 2023) – esempio del repentino mutare degli strumenti tecnologici – proveniente dall’Archivio dell’artista e un’istallazione cromaticamente intrigante di libri-agende silenziose (Filiazioni Books, 2023), il cui vibrante susseguirsi di tinte e tonalità, riprende il flusso generativo dei Quadri mediali.
Ricordiamo che la mostra in queste ultime settimane è visitabile nel suo nuovo assetto visivo: Coltro, lavorando su due tempi, ha radicalmente mutato l’immagine di ciascun gruppo di opere regalandoci lo stimolo inatteso e la magnifica emozione di una nuova mostra e, di fatto, di un inedito processo visivo.
Davide Maria Coltro. Astrazione Mediale
a cura di Alessandro Castiglioni
con il contributo critico di Elena Pontiggia
28 aprile – 1 settembre 2024
Museo MA*GA
Via Egidio De Magri 1, Gallarate (VA)
Orari: da martedì a venerdì 10.00-18.00; sabato e domenica 11.00-19.00; lunedì chiuso; ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura; il Museo resterà chiuso dal 10 al 23 agosto e riaprirà al pubblico sabato 24 agosto; la Biblioteca L. Majno riaprirà martedì 27 agosto
Evento a ingresso gratuito previo acquisto del biglietto d’ingresso alle mostre
Info: +39 0331 706011
www.museomaga.it