Gardone Riviera (BS) | Il Vittoriale degli Italiani / MAS | Fino al 12 settembre 2021
Intervista ad ALICE TRAFORTI di Francesca Di Giorgio
I settecento anni dalla morte di Dante e i primi cento anni di vita del Vittoriale sono stati un input per #DantePOP seguito da Alice Traforti che ha innestato la sua curatela sulla lunga ricerca portata avanti dall’artista Sandra Rigali. Qui, si celebrano evidentemente uomini straordinari ma sorprende che il taglio del progetto abbia il suo fulcro, in realtà, sull’analisi del mondo femminile in un dialogo tra passato e presente, attraverso le parole dei poeti ma che, poi, è l’arte visiva, in questo caso, a traghettare nel futuro…
Prima di questa occasione qual era il tuo legame con i due grandi Maestri, Dante e d’Annunzio, e con l’artista contemporanea Sandra Rigali?
Paradossalmente, il mio rapporto con Dante e d’Annunzio è come quello di chiunque: legato ai banchi di scuola. Prima di questa occasione, non credo di aver mai ripreso in mano le relative opere di proposito, e proprio questa possibilità di riscoperta si è rivelata essere uno degli aspetti che più mi hanno entusiasmato di questo progetto.
#DantePOP nasce da una riflessione di Sandra Rigali sui settecento anni dalla scomparsa del Sommo Poeta e dal naturale innesto di questo anniversario su un suo percorso già da tempo avviato sul territorio e sulla poesia, da Giovanni Pascoli a Pablo Neruda, fino a Gabriele d’Annunzio.
Il progetto ha quindi un forte impianto soggettivo che attraversa l’universo di Dante unitamente alle tematiche care all’artista, come ad esempio l’analisi del mondo femminile, uno dei cardini portanti che l’artista porta avanti dagli anni Novanta.
Il mantenimento di una direzione precisa e un occhio esterno, attento soprattutto in termini di avvicinamento anche verso un pubblico lontano da arte e letteratura, sono risultati centrali per valutare l’efficacia e la portata di ogni singola opera, per sé stessa e nell’insieme, privilegiando sia il dialogo non mediato tra i quadri e l’osservatore, sia quello tra i poeti, magistralmente condotto dall’artista grazie al supporto più puntuale di amici studiosi e letterati, nonché dello stesso Archivio del Vittoriale.
Il punto focale resta il dialogo tra presente e passato che percorre e unisce epoche diverse: l’attualità trova voce nella produzione dell’artista, il secolo scorso nelle parole di d’Annunzio e Pascoli, il Medioevo nell’opera di Dante. Il futuro anelato in questi ultimi settecento anni resta sempre lo stesso: il migliore possibile.
Qual è la chiave che ha usato Sandra Rigali per restituire la figura di Dante Alighieri attraverso una sua personale visione?
Sandra Rigali si è approcciata all’universo dantesco cercando di evidenziare la contemporaneità della persona di Dante, che continua a essere fonte di ispirazione e modello di umanità e inclusione, virtù etica e morale, giustizia e politica per la società di ieri e di oggi. Per farlo, ha imbastito un confronto intenso tra i riferimenti e i fatti raccontati da Dante e il pensiero che l’autore esprime nella Divina Commedia, a sua volta rapportato agli eventi di cronaca attuale.
Il risultato è stato a volte così drammatico da non poterlo rappresentare: il rischio di trasformare l’intera operazione in un inferno contemporaneo è stato infatti purtroppo molto presente durante tutta la produzione, avvenuta in piena pandemia. La complessità è stata quindi anche quella di equilibrare il progetto, senza sbilanciarsi troppo in una direzione univoca, che risultava essere molto penalizzante per l’aspetto diametralmente complementare: la bellezza e la sua funzione salvifica.
Che cosa farebbe Dante nel nostro tempo?
La risposta dell’artista a questa domanda si dipana principalmente lungo tre linee, che si mescolano e incrociano di continuo.
Alcune idee all’avanguardia di Dante sul ruolo della donna, sulla condivisione, sulla parola significante e generatrice, sulla costruzione di una nazione unitaria, ma anche denunce più o meno velate dell’autore, dell’artista o di entrambi, si rincorrono in tele particolarmente ricche di citazioni storiche e ritagli verbo-visivi, caratteristica tipica della produzione di Sandra Rigali degli ultimi quattro anni. Così la cultura pop, i titoli dei quotidiani o le lettere scritte a mano dall’artista, si inseriscono tra i piani dell’immagine in termini sia concettuali che visivi, a raccontare la popolarità dello stesso Dante, che è ben rappresentata nel piccolo pezzo Made in Italy: Dante è l’Italia e l’Italia è Dante.
Queste tematiche, unitamente all’utilizzo del collage e delle tecniche miste, sconfinano anche nella narrazione della Divina Commedia, che costituisce per il visitatore una guida importante nel percorso di riscoperta della visione dantesca del mondo. Sandra Rigali interpreta i momenti del viaggio del Poeta che più si avvicinano al proprio sentire, ma anche quelli più noti, talmente diffusi e radicati che oggi diamo largamente per scontati, senza renderci più conto che si tratta ancora una volta della valenza universale di Dante Alighieri. Abbiamo per esempio la vicenda di Paolo e Francesca in diverse declinazioni, gli ignavi del XXI secolo, ma anche i miti di Ulisse e Narciso, Beatrice stessa e la Madre.
Infine, una serie di paesaggi fa da contrappunto, scandendo delle pause necessarie, delle “finestre più ampie da cui poter respirare”. Si tratta di panorami vibranti di lirismo, legati ai luoghi che il Poeta attraversa nella realtà del suo errare di città in città, prima e durante l’esilio, o nei lidi immaginari del suo peregrinare per i tre regni dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. A volte queste due dimensioni convivono, lasciando all’osservatore l’ultima parola su quelle che altro non sono che cartoline italiane, inni alla bellezza e alla forza della natura.
In tutto questo, fanno capolino qua e là Pascoli e d’Annunzio e altri illustri interpreti di diverse discipline legati all’Alighieri, molti secoli dopo la sua comparsa.
Non è la prima volta dell’artista negli spazi del Vittoriale degli Italiani…
Sandra Rigali ha già esposto al Vittoriale degli Italiani nel 2017 con Magnifiche Presenze, un progetto corale realizzato insieme alla fotografa Caterina Salvi e alla curatrice Franca Severini, che aveva come intento quello di rappresentare e connettere fra loro quelle “magnifiche presenze” della cultura italiana fortemente legate a particolari luoghi d’Italia, eletti a residenza creativa. La mostra itinerante presentava quindi la vita di Gabriele d’Annunzio, Giovanni Pascoli e Giacomo Puccini nelle opere pittoriche di Sandra Rigali, in dialogo con le fotografie di Caterina Salvi, focalizzate invece sulle rispettive case-museo, ognuna delle quali è poi diventata parte integrante di quel circuito espositivo.
Questa prima indagine sulle architetture e sulla storia del Vittoriale e del suo Vate, in verità è strettamente connessa con il luogo di nascita dell’artista. Sandra Rigali vede infatti le proprie origini in quel di Barga, il borgo toscano in cui Giovanni Pascoli si è fermato per una vita in comunione con la natura circostante, sua fonte di ispirazione primaria insieme, appunto, alle opere di Dante Alighieri. L’intensa corrispondenza con i contemporanei Puccini, anch’egli a Lucca, e d’Annunzio ha portato alla prima definizione di Magnifiche Presenze.
Con le celebrazioni dantesche, poi, pensare #DantePOP al Vittoriale è stato inevitabile, quasi fisiologico sotto molti aspetti, a partire dal già citato doppio anniversario dei settecento anni dalla scomparsa del Sommo Poeta e dei primi cento anni di vita del Vittoriale stesso, a cui si aggiungono anche i primi trenta della Fondazione Giovanni Pascoli di Barga.
Una serie di circostanze davvero fortuite hanno offerto la base su cui imbastire un progetto che non intende essere esaustivo, ma contribuire a mettere in moto ulteriori riflessioni.
Dante, d’Annunzio e Pascoli… Una sorta di triade che segna percorsi e intrecci tra persone e luoghi.
I tre poeti sono accomunati innanzitutto dalla funzione salvifica della bellezza, della cultura e della natura.
Ognuno di loro ha apportato un significativo contributo in termini di innovazione della lingua italiana, in primis Dante con il suo volgare, introducendo modi di dire che ancora oggi si usano di frequente, uno su tutti “bel Paese”. Non sono certo da meno né Pascoli né d’Annunzio, che insieme tengono alta la levatura della poesia e della storia italiana nel mondo intero.
Altro percorso trasversale è dettato da animali e fiori: le rose, i cani e i cavalli amati da d’Annunzio; l’adorato cane, gli erbari e tutto il mondo campestre di Pascoli; l’ammirazione di Dante per i cavalli e le sue descrizioni naturalistiche degne di una sceneggiatura; così come dai luoghi: quel lago che sia Dante che d’Annunzio chiamano con il nome antico di Lago di Benaco, e quella bellezza toscana tanto cara a Pascoli e a Dante.
Sul fronte delle corrispondenze linguistiche e letterarie tra le opere dei diversi autori abbiamo un esplicito riferimento alla Francesca da Rimini di Gabriele d’Annunzio, che apre le porte a una rivalutazione del personaggio di Francesca, interpretata dalla Divina Duse, nella sua opera lirica di inizio Novecento, e alle stelle nella notte di San Lorenzo, il celebre 10 agosto di Pascoli, le stesse che chiudono ogni cantica della Divina Commedia. Infine, ricordiamo anche la figura di Ulisse, che ricorre nella visione dei tre illustri poeti, insieme alla Madre dannunziana e alla Matelda pascoliana.
La donna e il linguaggio sono due dei fili conduttori del progetto espositivo. Due tematiche, se così le possiamo definire, molto attuali e ancora dibattute…
Sandra Rigali porta avanti un discorso sulle tematiche legate al mondo femminile fin dal principio della sua carriera. L’incontro con la visione della donna di Dante è stato rivelatore e decisivo per il taglio dell’intero progetto espositivo. La donna dantesca va oltre l’immagine della Madre di Cristo, mostrando una Beatrice che è una donna protagonista, portatrice di virtù e guida per l’uomo. Tra le altre, Dante dà voce a Francesca, non a Paolo, e lascia a Pia il compito di raccontarsi con delicatezza, presentando due efferate vicende di femminicidio dalla parte delle vittime.
Cito le parole dell’artista sul Poeta: “L’anno scorso ho iniziato a dipingere il suo viso iconico con colori accesi, colori pop, per dire quanto oggi sia attuale il medioevo che lui ha narrato 700 anni fa.”
A tal proposito, la lingua svolge un ruolo fondamentale nella formazione di una coscienza collettiva. Oggi possiamo vederne un esempio nelle questioni di genere, con l’inserimento di simboli, come *, @, 3, ə, che tentano di supplire a una mentalità ancora non inclusiva. L’utilizzo di una scorciatoia lessicale però non sempre equivale al promuovere un impegno reale. Sforzarsi di trovare il modo di declinare una frase che coinvolga tutti e tutte, a mio avviso, è l’unico modo per far sì che dalle parole si possa poi passare ai fatti, senza rischiare che si tratti solo di una moda. In questo i social media purtroppo non sempre aiutano. La necessità di utilizzare nelle diverse piattaforme un linguaggio che sia sempre più veloce ed efficace nel comunicare diventa penalizzante quanto transitorio, con un effetto temporaneo. Ma per arrivare alle coscienze servono lentezza e profondità, verità di pensiero e corrispondenza di linguaggio.
Il dibattito è ancora molto delicato, ma credo che ognuno di noi abbia il compito di lasciare alle nuove generazioni una varietà di strumenti adeguati per trovare la miglior risposta possibile.
#DantePOP al Vittoriale è la prima tappa di un progetto itinerante. Ci anticipi le tappe di questo viaggio?
Dopo il Vittoriale, in autunno, la mostra si sposterà al museo Stanze della Memoria di Barga, dove le opere dedicate a d’Annunzio lasceranno il posto al racconto dell’ammirazione di Giovanni Pascoli per l’opera dantesca, tanto da avere nel proprio studio una scrivania destinata all’approfondimento del Sommo Poeta.
Anche il 10 agosto, la consueta serata delle stelle in cui a Barga si celebra ogni anno Giovanni Pascoli, rappresenterà un momento speciale per parlare dei due poeti con letture pubbliche e omaggi visivi, proprio attraverso le opere di Sandra Rigali dal ciclo #DantePOP.
Nel mese di luglio, invece, alcune opere saranno riprodotte e affisse nei principali luoghi di incontro della vicina Gallicano in occasione del Paste-Up, festival di arte pubblica dedicato quest’anno alla figura di Dante, con la guida artistica di Sandra Rigali.
È prevista anche una tappa finale a Firenze, in omaggio al forte legame del Poeta con la propria città.
#DantePOP di Sandra Rigali
A cura di Alice Traforti
20 giugno – 12 settembre 2021
Il Vittoriale degli Italiani / MAS
Via del Vittoriale 12, Gardone Riviera (BS)
Inaugurazione: domenica 20 giugno, dalle ore 11.00
Orari: feriali e festivi, ore 9.00-20.00
Il biglietto di ingresso al Parco monumentale (intero Euro 12; ridotto Euro 10) comprende l’accesso alla struttura del MAS, dove è allestita la mostra.
Mostra realizzata in collaborazione con Fondazione Il Vittoriale degli Italiani e Fondazione Giovanni Pascoli del circuito GardaMusei
Con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Brescia e Comune di Gardone Riviera
Con il contributo del Consiglio regionale della Toscana
Con il patrocinio di Comune di Barga e Comune di Gallicano
Con il supporto di Toscolano paper e Villa Pascoli onlus
Media partner The Art Post Blog ed ArTalkers.it
Info: +39 0365 296511
info@vittoriale.it
www.vittoriale.it
www.sandrarigali.com