BOLZANO | Museion | 18 maggio – 1 settembre 2013
di SILVIA CONTA
Con la mostra Fabulous Muscles di Danh Vo (1975) – artista vietnamita cresciuto in Danimarca – Museion entra nel novero delle istituzioni europee e statunitensi che dal 2011 hanno ospitato il progetto We the people, iniziato nel 2011.
Nei suoi lavori Vo stabilisce un intreccio inscindibile tra storia, quotidianità e vita personale: l’artista sottolinea la necessità di esistere delle sue opere come “epifanie materiali” all’interno dello scorrere della propria vita, ma non le riconduce ad impellenze espressive, quanto piuttosto ad un’apertura verso la casualità e l’incontro fortuito con persone, idee, situazioni e contingenze storiche, ma anche alla riflessione sui concetti di fonte, autorialità e creazione di realtà in ambito artistico e non solo. Vo indaga (e spesso pone in essere) quei processi di connessione mentale e sovrapposizione tra simboli, concetti ed esperienze che costituiscono l’essenza della percezione odierna dell’esistenza e del rapporto con il reale, l’ideale e il sé nei paesi industrializzati.
Per le grandi installazioni del progetto We the people, che prende il titolo dall’incipit della costituzione degli Stati Uniti, Vo ha fatto riprodurre fedelmente da degli artigiani la Statua della Libertà in scala 1:1, suddivisa nelle parti costitutive originali. L’artista distribuisce poi i vari blocchi – mai i medesimi – in mostre in differenti musei, in un processo per alcuni aspetti simile a quello che aveva visto, alla fine dell’Ottocento, trasportare la statua finita, ma smontata, dalla Francia a New York. A Museion, di primo acchito, i ventuno pezzi installati – un’esigua parte della totalità prodotta – generano l’effetto di una serie di grandi sculture astratte in rame. La dissezione del monumento, uno dei più noti e visitati al mondo, e la parzialità degli elementi esposti, impongono allo spettatore mutamenti di prospettiva molteplici e simultanei: innanzitutto, poiché la statua non è – sostanzialmente – visibile nei termini in cui occhio e mente sono avvezzi a riconoscerla, è necessaria una spiegazione che aiuti lo spettatore a mettere in relazione quelle forme con la Statua della Libertà. Tuttavia, nel fare questo, l’osservatore deve appellarsi alla propria memoria fotografica perché in nessun punto della mostra vi è un’immagine della statua nella sua interezza.
Grazie alla frammentazione e allo sparpagliamento di gruppi di parti della statua in luoghi geograficamente lontani, in tempi differenti e contesti precisi, l’artista amplia la forza dell’opera in molte direzioni. In primis, verso una riflessione su come ogni paese o contesto culturale sia entrato – ed entri – di volta in volta in rapporto in maniera peculiare ed estremamente sfaccettato con il concetto di libertà, della sua diffusione o difesa rispetto ad una prospettiva prettamente statunitense, di cui la statua è simbolo per eccellenza. In seconda istanza, questa modalità apre alla riflessione su come il concetto stesso di libertà sia differente tra culture, individui e momenti storici o personali. In questo senso la mostra a Museion sembra dialogare in modo quasi naturale e particolarmente intenso con la storia di un territorio, l’Alto Adige, in cui il concetto di libertà ha scandito fortemente gli eventi attraverso i secoli.
In mostra sono installati, tra i pezzi della Statua della Libertà, anche frammenti di un altare ligneo e di una figura di Cristo, nonché cartoni da imballaggio di note marche di birra e acqua le cui scritte si presentano dorate. Le connessioni tra questi tre nuclei non sono state esplicitate dall’artista, ma è alla fluidità, all’imprevedibilità e alla sedimentazione delle esperienze e degli stimoli che hanno grande parte nella poetica di Vo, che si può ascrivere questo tipo di scelta espositiva. La connessioni si amplificano ulteriormente attraverso il titolo della mostra – Fabulous Muscles – che allude sia alla prestanza fisica della Statua della Libertà che a diversi elementi dell’immaginario gay, da allusioni fisiche al titolo di una canzone – e un album – della band californiana Xiu Xiu, in un gioco di rimandi immediati eppure complessi come l’intrecciarsi di eventi nella vita di ciascuno.
Dahn Vo. Fabulous Muscles
A cura di Letizia Ragaglia
18 maggio – 1 settembre 2013
Museion
Via Dante 6, Bolzano
Orari: da martedì a domenica 10.00 – 18.00
Giovedì 10.00 – 22.00 con ingresso gratuito dalle 18.00 alle 22.00 e visita guidata gratuita alle 19.00.
Lunedì chiuso.
Info: www.museion.it