INTERVISTA DI FRANCESCA DI GIORGIO
Occhi azzurri, sguardo d’angelo. Il cortocircuito che si crea tra guardare un disegno di Cristiano Baricelli (alias Crybik) e averlo di fronte si potrebbe paragonare alla strana sensazione di vedere la Fata Turchina di Pinocchio (icona di buoni sentimenti) alle prese con azioni non proprio consone al suo ruolo. Il vestito non fa il monaco e Baricelli lo sa bene. Il suo viso e la sua solarità non combaciano con la patina marcatamente dark dei suoi “lavori”. L’artista gioca a spiazzare, ad allontanarsi dai luoghi comuni, da chi lo vorrebbe chiuso in una stanza chino, al buio, sulla scrivania con in mano la sua penna bic (un po’ strumento, un po’ arma) e alle prese con i fantasmi (che non esistono?) della sua infanzia.
A Bik piacciono semplicemente i mostri e li disegna. A volte possono avere sembianze d’animali a volte di uomini freak a cui è stato amputato fatalmente un arto. Non c’è spiegazione e logica che tenga ad un’irrefrenabile capacità immaginativa.
A rendere il tutto ancora più inquietante nell’ultima serie le macchie scure cedono il campo a gocce di sangue che la carta assorbe, spande e trattiene. Un nuovo “mondo blood” che dal 7 al 28 maggio si trasferisce in una mostra personale alla Galleria Miomao di Perugia.
Lo raggiungo al telefono e risponde: «Pronto, Casa Blood», non riesce proprio a prendersi sul serio…
Francesca Di Giorgio: Spero non ti offenderai, se chiamo “lavori” le tue creature…
Cristiano Baricelli:Disegno da quando ero piccolo, sono sempre stato affascinato sia nei fumetti che nei film dai “mostri” dei mostri che quasi sempre hanno un lato molto più umano e sensibile delle persone dette “normali”, cito ad esempio un film degli anni ’30 Freaks di Tod Browning. Col passare degli anni ho sempre continuato a disegnare e studiare, da autodidatta, la vita e le opere degli artisti del passato confrontandomi con i lavori di altri artisti, durante le mie varie esposizioni. Ancora oggi, quando mi metto alla scrivania, continuo a mantenere la stessa passione ed entusiasmo di quando ero piccolo, sento ancora la libertà di disegnare ciò che voglio e quando voglio nella massima serenità. E finché avrò questo entusiasmo continuerò a divertirmi e a creare. Allo stesso tempo sono molto critico con me stesso, molto preciso e disciplinato ma solo in questo settore, nella vita di tutti i giorni è diverso. Nel corso degli anni una persona evolve e con essa i suoi lavori. Penso che non esista, nelle varie forme d’arte, un “arrivo” vero e proprio ma solo delle tappe, frutto di un percorso costruito negli anni con tanta dedizione e sacrificio, per poter arrivare a creare un’opera che trasmetta la personalità e l’originalità dell’autore.
Cosa nascondi nell’armadio?
Nel mio armadio custodisco da 33 anni i miei giochi ancora intatti. Il gioco, nella mia infanzia è stato fondamentale, credo che mi sia servito per sviluppare la fantasia che poi, negli anni, mi ha portato a creare quello che sto disegnando ora, da influenze cinematografiche alla visione di tanti cartoni animati dell’epoca. I ricordi più belli e spensierati sono quelli ai “giardinetti” o in cameretta a giocare senza troppi pensieri. Comunque, prima o poi, mi ricomprerò i LEGO (sorride, n.d.r.)
Ci siamo incontrati più di una volta nei vicoli di Genova abbiamo parlato di cartoon, cinema horror/thriller, e non, e cultura anni ’80. Consigliaci qualcosa da vedere…
Vedo molti film di questo genere e ce ne sarebbero parecchi da consigliare… su due piedi potrei dirvi: Rosemary’s baby e L’inquilino del terzo piano di Roman Polansky.
Mentre per film più attuali: il francese Calvaire e lo svedese Lasciami entrare, poi, ci sono le serie tv: The walking dead e Misfits e i cartoni animati, rimanendo in Francia segnalo: Appuntamento a Belleville di Sylvain Chomet.
Sei appena rientrato da Chic Dessin a Parigi. Ci racconti i retroscena di questa esperienza e l’inizio della tua collaborazione con Miomao?
Ho partecipato alla collettiva a Parigi grazie alla galleria Miomao di Perugia che mi ha dato la possibilità di presentare i miei lavori. Una bellissima esperienza. Chic Dessin è una fiera molto curata, dedicata esclusivamente al disegno, con artisti di ottimo livello e con un pubblico giovane e molto attento. Ho conosciuto la gallerista Cristina (Maiocchi, n.d.r.) tramite la mia editrice Silvana Ghersetti (Grrrzetic). Con Miomao è nata subito una buona sintonia che mi ha portato a partecipare alla collettiva Cabinet de dessins (marzo 2011) fino a Blood in Umbria, la personale che inaugura sabato 7 maggio.
Cosa porterai in galleria?
Una trentina di lavori a penna bic e sangue su carta. Blood in Umbria fa parte di un progetto iniziato qualche anno fa, chiedendo a vari amici e conoscenti di pungersi un dito e lasciare la propria goccia di sangue su un foglio bianco o su un mio disegno già iniziato.
Recentemente hai sperimentato anche una session Live Drawing nel programma radiofonico, RaiTunes, condotto da Alessio Bertallot. Come ci sei arrivato?
Sono arrivato in radio tramite un amico Gianluigi Carlone componente della Banda Osiris, che molto gentilmente ha segnalato il mio sito ad Alessio Bertallot. I miei disegni sono piaciuti e sono stato invitato a disegnare dal vivo per qualche ora in diretta via web.
È stato molto interessante disegnare dal vivo e anche in studio sono stati tutti molto ospitali.
A cosa stai lavorando?
Non voglio fossilizzarmi sulla bic, per questo sto sperimentando anche con l’acrilico e, poi, mi piacerebbe riprendere a disegnare a matita tecnica con cui ho iniziato a 15 anni. Nel frattempo ho in cantiere alcuni progetti in collaborazione con altri artisti tra cui Francesca Biasetton, illustratrice e calligrafa genovese, ma è ancora presto per parlarne.
Nella finzione esistono i “buoni” e i “cattivi” ma nella nella vita la linea che li divide è ben più sottile. Non ti piacerà questa domanda: Da che parte stai?
Con entrambi!
La mostra in breve:
Cristiano Baricelli. Blood in Umbria
Galleria Miomao
Via Podiani 19, Perugia
Info: +39 347 7831708
www.miomao.net
7 – 28 maggio 2011
vernissage in presenza dell’artista sabato 7 maggio, a partire dalle ore 18.00
In alto, da sinistra:
“Sonia”, 2011, sangue e penna a bic su carta, cm 13,5×21
“Davide”, 2011, sangue e penna a bic su carta, cm 13,5×21
In basso:
“Giada”, 2010, sangue e penna a bic su carta, cm 13,5×21