MILANO | Triennale Milano | 24 gennaio – 23 febbraio 2020
di MATTEO GALBIATI
La personale di Corrado Levi (Torino, 1936) alla Triennale Milano non avrebbe potuto seguire le classiche impostazioni di una mostra monografica inquadrata in un’area specifica e strutturata in modo razionale secondo scelte curatoriali e/o scientifiche dettate dall’alto, infatti, il percorso, che celebra, antologicamente, le sperimentazioni, le ricerche e il pensiero di un artista fuori dagli schemi come Levi, ha la necessità di corrispondere proprio all’eclettismo multiforme della sua dirompente e straordinaria personalità e di vestire la particolarità articolata del suo complesso carattere artistico.
La selezione di ventidue opere, sintesi di una lunga attività di riflessione estetica mossa sempre da un’arte capace di accogliere e nutrirsi dell’infinita gamma di contaminazioni propositive dettate da altre discipline, non si chiude in un solo ambiente, in un’area specifica del palazzo delle esposizioni milanese, ma si estende inglobandolo tutto.
L’intero edificio (il seminterrato, il piano terra, il primo piano e il giardino) viene assorbito in ogni sua parte dal progetto pensato da Levi che, per la sua esposizione emblematicamente e significativamente intitolata Tra gli spazi, ha voluto proporre una serie di opere che si disponessero in specifici parti del maestoso palazzo della Triennale. Questa non convenzionale proposta, che spinge le opere a collocarsi in posizioni, quasi sempre, non opportune per essere espositive, a volte inaccessibili o lontane dall’aspettativa del pubblico, permette da una parte di rendere meccanismo di senso attivo l’edificio stesso (e la sua storia, la sua missione, la sua attualità) con le sue presenze naturali, che non sono mascherate o adattate, ma vengono intese nelle loro precise potenzialità espressive; dall’altra l’allestimento diventa un atto di svelamento-occultamento che rende mimetica, pur risonante, la presenza dell’artista piemontese e dei suoi lavori.
Il pubblico potrebbe non sapere della mostra di Levi e, quindi, si interesserebbe a quelle visioni impreviste con una modalità d’indagine spontaneamente differente; d’altro canto chi viene per vederla viene stimolato dalla scelta peculiare di Levi nell’esplorare (mappa alla mano fornita all’ingresso) tutto l’ambiente espositivo, vivendolo appieno (e diversamente dalla consuetudine) in ogni sua parte.
Corrado Levi è artista, ma anche architetto, intellettuale, agitatore culturale, docente, critico, curatore e collezionista, e questa pluralità di anime e sensibilità consegnano al nostro sguardo opere mutevoli, mai strette in un rigido protocollo di appartenenza tecnica o estetica. Sono lavori capaci di catalizzare le attenzioni del nostro tempo, di aprire varchi, di farsi soglie tra posizioni differenti; sono circostanze di transizione che, nella loro capacità di accoglimento e di incontro, sanno essere spunto vivace e vitale per acquisire nuove consapevolezze e per nutrirsi di nuove esperienze.
Il vissuto personale dell’artista, con ironia e attenzione, si modella dentro la “normalità” essenziale di oggetti comuni, di cose banali, di presenze ordinate che sanno poi, però, sempre restituirsi all’altro con un’empatica risonanza cui è impossibile restare indifferente acquisendone l’interpretazione, il suggerimento e allargandone le prospettive con un singolare, e quindi sempre diverso, intendimento sensibile.
Levi isola per ingigantire, disperde per ritrovare, dissemina per unire e, “tra gli spazi”, ci lascia la libertà per seguire sempre un unico filo rosso che unisce, attraversandoli, i capitoli della sua ricca e originale vicenda creativa: ogni spettatore diventa complice di questo suo complesso, ma spontaneo, raccontarsi fuori da ogni schema abituale.
Importante occasione per approfondire ulteriormente la figura particolarissima di Levi è quella offerta dal finissage della mostra quando verrà presentato il documentario di Alice Guareschi (in collaborazione con Milano Design Film Festival) intitolato Corrado Levi Marrakech Theorie 2006-2019. Appuntamento per il 23 febbraio alle ore 16.30.
Corrado Levi. Tra gli spazi
a cura di Joseph Grima e Damiano Gullì
presidente Triennale Milano, Stefano Boeri
direttore artistico, Lorenza Baroncelli
si ringraziano Giacinto Di Pietrantonio, Beppe Finessi, Galleria Fabbrica Eos, Galleria Franco Toselli, Giorgio Masin, Antonio Ottoboni, Ribot Gallery, Luciana Riverso
24 gennaio – 23 febbraio 2020
Finissage 23 febbraio ore 16.30 con la presentazione del documentario Corrado Levi Marrakech Theorie 2006-2019 di Alice Guareschi, in collaborazione con Milano Design Film Festival
Triennale Milano
Viale Alemagna 6, Milano
Orari: tutti i giorni 10.30-20.30
Ingresso libero per questa mostra
Info: +39 02 72434-1
info@triennale.org
www.triennale.org