BOLOGNA | Studio la Linea Verticale | Fino al 19 ottobre 2024
di IACOPO COTALINI
Il 21 settembre ha inaugurato a Bologna Via-senza-via, la personale di Claudio Valerio presso Studio la Linea Verticale. La mostra presenta sia i lavori dell’artista che una piccola pubblicazione con due testi critici, uno di Andrea Bardi – Natura ritratta, natura in formazione. Alcune parole per Claudio Valerio – e uno di Giulia Pontoriero – Via senza Via. Tale collaborazione ha permesso la creazione di una mostra che valorizza non solo le opere dell’artista ma anche la volontà di ricerca e critica da parte della galleria. I testi sono infatti stati prodotti grazie a un intenso dialogo tra l’artista e i critici, che emerge nelle parole a lui dedicate.
![](https://www.espoarte.net/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/4f.-Claudio-Valerio-Giardino-del-re-2024-Carbone-resina-naturale-e-olio-su-tela100x150-cm-Courtesy-Studio-la-Linea-Verticale-Bologna-e1728571740918.jpg)
Claudio Valerio, Giardino del re – 2024 – Carbone, resina naturale e olio su tela, 100×150 cm – Courtesy Studio la Linea Verticale, Bologna
La pratica pittorica di Valerio nasce dall’applicazione di un primo strato a carbone e resina naturale sulla tela, una materia oscura che serve all’artista quasi da guida nelle successive pennellate a olio. Come scrive Andrea Bardi, «la polvere nera del carbone, per l’artista, è al contempo sintomo e simbolo della ricerca “rabdomantica” di immagini e forme che prendono consistenza dall’indistinzione del buio». In opere infatti come Dimora (2024) o Cortile di mezzo (2024) l’oscurità del carbone lascia emergere dei contorni di luce che delineano forme apparentemente riconoscibili. In realtà la pratica di Valerio pone lo spettatore di fronte a delle reminiscenze quasi mattutine, dentro le quali è possibile perdersi. Via-senza-via infatti chiede a gran voce di rispettare questo paradosso simbolico tra simbolo e significato, anche quando questo sembra riconoscibile. Come avviene in Giardino dei desideri (2024), dove il titolo porta la mente a cercare con lo sguardo elementi riconducibili a uno specifico campo semantico senza riuscirci, in quanto «anche l’occhio più stanco vuole tradurre quello che sta osservando, per raggiungere la sua aletheia, verità svelata» come scrive Giulia Pontoriero.
![](https://www.espoarte.net/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/4b.-Via-Senza-Via-Claudio-Valerio-installation-view-Studio-la-Linea-Verticale-Bologna-e1728572022403.jpg)
Claudio Valerio, Da sn: Cortile di mezzo, 2024, 20×20 cm. Dimora, 2024, 24×24 cm. Dal retro, 2024, 24×40 cm. Carbone, resina naturale e olio su tela, veduta della mostra Via-senza-Via, Studio la Linea Verticale, Bologna
Osservando le opere sopracitate, situate nella prima sala, l’occhio si abitua a scrutare quell’oscurità così materica per poi essere smentito da Gli amanti (2024). Il dipinto è infatti dominato da un grigio caldo, applicato su una base metallica e non sulla tela, catturando lo sguardo con una brillantezza diversa, che riporta la riflessione estetica su un piano quasi materiale e non metafisico. Ma è solo un istante, un momento diverso rispetto agli altri che avvalora il paradosso della pratica di Valerio. Nella sala successiva infatti non ci sono vie d’uscita o altri corridoi da percorrere. Lo spazio è delimitato dalle pareti e le uniche aperture verso un ipotetico oltre sono le opere dell’artista, le quali, citando Bardi, «concretizzano una condizione liminale, uno stato di soglia in cui è difficile stabilire una temporalità precisa».
![](https://www.espoarte.net/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/Gli-amanti-2023-carbone-resina-naturale-e-olio-su-acciaio-50x25-cm-Via-Senza-Via-Studio-la-Linea-Verticale-Bologna.jpg)
Claudio Valerio, Gli amanti, 2023, carbone, resina naturale e olio su acciaio, 50×25 cm. Via-Senza-Via, Studio la Linea Verticale, Bologna
Affacciandosi su queste aperture, la percezione si perde e smarrisce la sua possibilità di attribuire un senso unico alle opere che ha di fronte. Da Sfinge (2023) alla composizione di otto dipinti – Lunatico – Veggenti – Cammino – Nidi – Orto – Acquitrino – Salmastro – Scorciatoia (2023) – fino a Cul de sac (2024) la sensazione percettiva rimane la stessa: ovvero quella di perdersi in momenti specifici di una meditazione di un altro. Di indugiare, quindi, sulle visioni segrete e nascoste dell’artista che devono rimanere tali, per volontà propria dell’artista. Come scrive infatti Pontoriero, «da un lato [l’artista] ha tutta l’intenzione di “aiutare” lo sguardo per mezzo di un nome riconoscibile, dall’altro vuole metterlo in crisi, sottoponendolo a un inganno vero e proprio».
Via-senza-via si pone come un’occasione per mettere in discussione la propria percezione e riflettere su come essa si relazioni alle immagini che la circondano. Citando Bardi: «Educare lo sguardo, addestrarne i fondamenti nella sobrietà e praticando un’economia di mezzi: al tempo della proliferazione incontrollata del visivo, questa è la lezione (est)etica di Claudio Valerio».
Claudio Valerio. Via-Senza-Via
testi critici di Andrea Bardi e Giulia Pontoriero
21 settembre – 19 ottobre 2024
finissage in galleria sabato 19 ottobre dalle 18.00 alle 20.00
Studio la Linea Verticale
Via dell’Oro 4B, Bologna
Info: +39 392 0829558 | +39 335 6045420
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