Non sei registrato? Registrati.
MILANO | GALLERIA BUILDING | MARTEDÌ 8 APRILE ORE 17:00

“Un favoloso labirinto di opere costruite tra forme plastiche e costellazioni, tra memoria e oblio, tra tempo e spazio”. C’è il riconoscimento della densità di un percorso quasi quarantennale, avviato dagli anni ‘80 sul solco di una sperimentazione intrisa di concettuale emotività, nella scelta della rivista Segno di conferire quest’anno a Chiara Dynys il Segno d’oro. All’artista mantovana, classe 1958, scelta dal presidente dell’Associazione culturale Segno Umberto Sala previo consulto con il consiglio direttivo, sarà consegnato un “trofeo” molto speciale: un banner in stoffa di circa 45 cm di altezza, realizzato in duplice copia da un’altra illustre “collega”, Marinella Senatore. Era stata lei a vincere la precedente edizione, nel 2022. Il passaggio di testimone conferma così la formula di un premio nato nel 2007 per volontà dei coniugi Sala (fondamentale il contributo dell’indimenticabile e indimenticata Lucia Spadano), con libera cadenza periodica: una sorta di staffetta creativa che ha già coinvolto in passato personalità autorevoli come Luigi Ontani e Costas Varotsos.

Il trofeo Segno d’oro 2025 realizzato da Marinella Senatore

Lo stendardo di Senatore riporta fronte/retro immagini e scritte che coniugano speranze progettuali e critica sociale, sempre sul solco di un coinvolgimento corale. Ci sono frasi che denunciano gravi emergenze (La lutte continue, di fronte alla sagoma nera di una fabbrica) e esortano all’azione (Acknowledge accept change). Sottolineano l’importanza del prendersi cura (We rise by lifting others). Elogiano la fragilità come forza (There is great power in small). O la necessità di relazionarci agli altri (Physical distance Social closeness). Per poi rimarcare che I contain multitudes. È questo il fondamento stesso della sua poetica, che pionieristicamente, non solo per l’Italia, ha intercettato quella “Voglia di Comunità” segnalata da Bauman, nata dal “disagio della modernità” in un contesto globalizzato sempre più individualista e competitivo. Per arginarla fa appello alla dimensione corale, alla capacità di attivare collaborazioni e pratiche di gruppo, in chiave comunitaria appunto. Anche lo stendardo rientra in un’operazione più ampia, che nasce dal coinvolgimento di tanti: chiamati attraverso open call a proporre “frasi ispiratrici”, motti, lemmi o citazioni, legati alla propria esperienza personale. Un inno al “potere delle parole come strumento di unione e cambiamento”, parte di un nuovo ciclo di opere che saranno esposte in un’installazione partecipativa al Maxxi L’Aquila.

Di questa comunità ideale e reale, entra ora a far parte Chiara Dynys. L’attribuzione del Segno d’oro costituisce per lei un nuovo suggello ad una ricerca che è in fase di approfondimento critico (in corso presso BUILDING BOX, Private Atlas, di Chiara Dynys, il progetto espositivo dal taglio antologico, articolato in dodici episodi e suddiviso in tre macro capitoli, a cura di Alessandro Castiglioni che BUILDING BOX presenta, in una delle vetrine di BUILDING affacciate su via Monte di Pietà 23, dal 15 gennaio 2025 al 6 gennaio 2026). Attraverso l’uso di diversi materiali e dispositivi linguistici, suggerisce una sottile forma di attraversamento, fra spazio e luce, mente e corpi, mondo terreno e dimensioni altre… (Antonella Marino)

Private Atlas di Chiara Dynys
a cura di Alessandro Castiglioni

15 gennaio 2025 – 6 gennaio 2026

Premiazione Segno d’oro 2025
Martedì 8 aprile 2025 ore 17.00

Galleria BUILDING
Via Monte di Pietà, 23, Milano 

Info: events@building-gallery.com

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •