CARRARA | ABAC – Accademia di Belle Arti
Intervista a LUCIANO MASSARI e GIANCARLO CASANI di Francesca Di Giorgio
Ha da poco presentato il suo piano triennale. L’Accademia di Belle Arti di Carrara dopo la nomina del nuovo Direttore Luciano Massari, ai primi di ottobre, guarda al futuro. Nel programma l’offerta formativa dell’Accademia si amplia con l’avvio di due master in Scultura digitale II livello e Scenografia digitale I livello che, come ci conferma Massari, partiranno a breve, sono già stati approvati dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e nascono dalla necessità di offrire delle risposte concrete all’esigenza di nuove figure professionali nell’ambito delle produzioni artistiche, dei beni culturali e dello spettacolo. «Un tempo le Accademie formavano artisti, basandosi sui principi delle scuole tradizionali. Poi, i migliori di loro, sarebbero emersi per talento, maestria, caso e magari fortuna. Oggi non possiamo più permetterci solo questa visione, dobbiamo aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro. L’Accademia deve essere in grado di fornire un alto livello formativo, utilizzando le più moderne tecnologia per aprire ai nostri studenti concreti sbocchi professionali. Abbiamo in Accademia le professionalità e le competenze, abbiamo il dovere di metterle a loro disposizione». Come si prepara l’Accademia a questa importante “impresa” ce lo raccontano il Presidente Giancarlo Casani e il Direttore Luciano Massari…
Oltre ai master citati, tra le novità anche un Corso quinquennale di Restauro del lapideo e una Summer School per l’approfondimento delle tecniche scultoree, strettamente legati al vostro territorio…
Luciano Massari: La Summer School, che non sarà solo dedicata alla scultura ma sarà occasione di approfondimento anche per altre discipline, consentirà di rendere l’Accademia funzionante 11 mesi l’anno e allargare ulteriormente, anche a livello internazionale, la platea studentesca. Per quanto riguarda il corso di Restauro si tratta di un percorso di 5 anni di studi, un vero e proprio corso di laurea, per il quale stiamo lavorando.
Nell’ottica di ampliamento dell’offerta didattica come risponde l’Accademia da un punto di vista strutturale?
Giancarlo Casani: I lavori più urgenti riguardano la sede storica, che per secoli fu il Palazzo del Principe. Una volta conosciuto il fabbisogno finanziario da coprire, occorre identificare le fonti adeguate: intervento diretto del MEF proprietario dell’immobile attraverso il Demanio e/o utilizzo di fondi pubblici da identificare a livello europeo e nazionale che, in passato, attraverso bandi, sono stati autonomamente predisposti e attivarsi per farne nascere di nuovi, specifici per l’obiettivo. Imprescindibile l’intervento di privati che hanno interessi diretti o indiretti con lo sviluppo dell’attività dell’Accademia o sensibilità per il territorio e per la cultura. Il successo dell’Accademia sarà di grande aiuto alla aziende del territorio che portano la cultura del marmo nel mondo.
Insieme ai lavori di adeguamento della sede principale vanno inoltre identificati altri immobili per poter sviluppare le attività didattiche. In parallelo stiamo mettendo in atto iniziative per organizzare l’Accademia come campus universitario con alloggi attrezzati attivando convenzioni a prezzi ragionevoli e cercando il sostegno e la collaborazione degli organi territoriali, delle organizzazioni economiche e sociali e di privati. Con questo strumento cerchiamo di attrarre nuovi iscritti da tutto il mondo per i corsi dell’Accademia.
La realizzazione di questo piano, ambizioso ma realizzabile se riusciamo a catalizzare tutte le risorse del territorio con uno spirito di squadra, è volto a passare dal binomio Carrara-Marmo, al trinomio Carrara-Marmo- Accademia.
Quali sono i rapporti con le altre istituzioni culturali della città e come vorreste svilupparli nel prossimo futuro?
G.C.: In occasione della presentazione del programma triennale abbiamo avuto la piena disponibilità del Comune di Carrara, della Fondazione CRC e dell’Associazione Industriali. Si è creato un clima positivo che abbiamo il dovere di utilizzare e non deludere. Contiamo sul loro aiuto perché è un investimento che darà frutti a tutto il territorio, anche in termini economici.
È bene guardarsi anche intorno. Come vedete oggi l’ABAC in confronto ad altre istituzioni italiane: punti forti e punti deboli…
G.C.: L’Accademia di Carrara ha, rispetto ad altre accademie italiane, un buon corredo tecnologico, una grande tradizione secolare, il legame prestigioso e l’identificazione con il marmo, ma purtroppo non ha le stesse risorse. Sta a noi meritarci la fiducia delle forze economiche e sociali del territorio, ma anche al di fuori, all’esterno, per potere ottenerle. Il marmo ha ancora un grande appeal e si identifica da sempre con il lusso, la raffinatezza e l’eleganza. Noi dobbiamo fare affidamento su questi punti di forza.
Ci sono esperienze italiane o internazionali (grandi o piccole) a cui può essere utile guardare e trarne eventuali spunti?
L.M: Gli esempi a cui guardo sono le accademie del mondo anglosassone, della Francia e della Germania, dove a una maggiore autonomia corrisponde un miglior rapporto didattico tra docenti e studenti.
Nel solco del lavoro svolto dalla ex Direttrice, la Professoressa Lucilla Meloni, state pensando “in grande” per quanto riguarda il destino delle collezioni permanenti dell’Accademia… In cosa consiste questo patrimonio e quali progetti avete in mente?
L.M.: L’Accademia dispone di beni culturali di grande valore: una collezione di opere d’arte, dipinti, sculture, gessi e un grande patrimonio documentario e librario che copre oltre due secoli di storia.
Custodisce un nucleo di gessi del Canova, del Bartolini oltre che della scuola carrarese dell’Ottocento, importantissimo per quantità e qualità. Ma non solo: in questi ultimi anni le collezioni si sono arricchite di opere di artisti contemporanei, come Spalletti e Arienti.
Durante la direzione della Prof. Meloni è stata iniziata un’opera di riordino delle raccolte e con restauro di alcune opere e riposizionamento nel Palazzo del Principe. Intendiamo creare un vero e proprio Museo dell’Accademia. L’istituzione museale, oltre a garantire una corretta conservazione e manutenzione in via continuativa delle opere esposte e una loro fruibilità per gli stessi studenti e per il pubblico, dovrebbe diventare un centro studi e ricerche, aperto verso il mondo, contribuendo a incrementare la conoscenza del “museo diffuso” che caratterizza la città.
Nel contempo, oltre valorizzare le stesse opere, si incrementa la capacità di attrazione turistica del territorio, in sinergia con le strutture museali già esistenti: CAP, Museo del Marmo, Palazzo Cucchiari-Fondazione Giorgio Conti, Palazzo Binelli. Infine sarà privilegiato il contatto concreto con il mondo dell’arte attraverso workshop con affermati artisti. La loro presenza, oltre essere di stimolo e di guida agli studenti, potrebbe anche accrescere il patrimonio di arte contemporanea dell’Accademia con le opere d’arte prodotte in tali occasioni.
ABAC – Accademia di Belle Arti di Carrara
Via Roma 1, Carrara (MS)
Info: +39 0585 71658
www.accademia.carrara.ms.it