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GENOVA | VisionQuesT 4rosso | 16 giugno – 29 luglio 2023

VisionQuesT 4rosso a Genova presenta l’ultimo progetto di Carla Iacono intitolato SULLA SPIETATEZZA DEI COLORI – Pasolini e la fotografia. In mostra una serie di opere dedicate al rapporto di Pasolini con la fotografia, attraverso cui la Iacono declina alcuni still cinematografici pasoliniani in altrettanti dittici che comprendono un’immagine cromaticamente alterata associata ad un’immagine in b/n. Il nuovo ciclo Sulla spietatezza dei colori presenta immagini evocative che cercano di penetrare al di là della superficie,  con richiami al Pasolini pittore e studioso di storia dell’arte, aspetti forse meno conosciuti ma altrettanto importanti per comprendere il cinema pasoliniano.

Nel settembre del 1970 Pasolini, durante un’intervista per la rivista Progresso fotografico, parlò dell’uso della fotografia nel suo cinema: inizialmente in b/n, per lui particolarmente poetica, fino ad “Uccellacci ed Uccellini”, e poi a colori, per lui deludente nel constatare la difficoltà di riprodurli fedelmente nelle fasi di sviluppo e stampa delle pellicole. Svelò che da allora i luoghi e i paesaggi scelti per i propri film erano spesso già cromaticamente selezionati, a volte con pochi colori dominanti, consapevole della differenza tra la prestazione della macchina da presa, in grado di cogliere “spietatamente” tutti i colori possibili, e l’effettiva percezione umana, più limitata. Realizzava così una sorta di impostazione della costruzione formale, inclusi cromia e luce, per potenziare la carica espressiva dell’immagine attivando meccanismi psico-percettivi.

In mostra, oltre a tre dittici dedicati a Teorema, già esposti in Olanda e Italia in occasione del 100° anniversario della nascita di Pasolini, vi sono quattro dittici inediti, realizzati appositamente per l’esposizione, dedicati alla Trilogia della Vita (Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore delle Mille e una notte) e a Medea.
Le immagini utilizzate ritraggono unicamente personaggi femminili, proponendoci altresì una riflessione  sull’importanza delle figure femminili nell’opera di Pasolini; oltre alle alterazioni cromatiche sono presenti, in linea con i più recenti lavori di Iacono, elementi a collage che richiamano la forte simbologia utilizzata da Pasolini nei propri capolavori.

Nel caso di Teorema, ad esempio, a cui Iacono ha dedicato ben tre dittici, l’artista parte dall’omonimo scritto, da cui è stato tratto il film, in cui Pasolini definisce Teorema non tanto un romanzo quanto un codice, referto, parabola, manualetto laico a canone sospeso. Teorema racconta di un ospite misterioso, elemento fortemente perturbante, che interviene all’interno di una famiglia borghese provocandone una metamorfosi che ne scardina gli schemi e le convenzioni.

Si tratta di un film-manifesto, una costruzione visionaria e sublime che, seguendo la struttura del teorema matematico, dichiara: data una famiglia borghese tradizionale fine anni sessanta con i suoi riti / qualora un elemento estraneo con la forza  del sacro, rappresentato da un giovine Dio Dioniso o Jehova vi entrasse / il nucleo si distruggerebbe e i componenti perderebbero se stessi pur in maniere differenti. Iacono inserisce quindi elementi che richiamano la forte simbologia del film, utilizzando immagini che ritraggono le protagoniste femminili: la padrona di casa Lucia, la figlia Odetta e la domestica Emilia.

Carla Iacono, Lucia and butterflies (particolare del dittico), 2022, stampa fine art su dbond, cm 46×30. Edizione di 3 esemplari + 1 p.a.

Nel dittico dedicato a Lucia, le farfalle sono il simbolo della sofferta metamorfosi che condurrà Lucia ad una dolorosa ricerca della propria identità. Odetta è invece raffigurata con le bacche della belladonna per ricordare la perdita di contatto con la realtà ottenuta rifugiandosi nella catatonia. Infine Emilia e le ortiche; Emilia ascenderà in cielo come una santa dopo essere tornata alla civiltà contadina, dalla quale proviene, nutrendosi esclusivamente di ortiche, fino al sacrificio finale ammantato da una sacralità arcaica e primordiale in contrapposizione ad un’umanità sempre più individualistica.

Con un approccio simile, i dittici dedicati alla Trilogia della Vita riflettono lo spirito del lavoro pasoliniano. Pasolini definì la sua trilogia “una polemica profondamente ideologica contro il mondo moderno così com’è, cioè il mondo del neocapitalismo, della modernità intollerante”. Abiurata successivamente con la realizzazione della Trilogia della morte, la Trilogia della Vita utilizza riferimenti della cultura popolare per rappresentare la vita ed esaltarne gli aspetti più genuini e non ancora corrotti dalla modernità.
I ritratti proposti rappresentano così figure femminili forti, in bilico tra mito, religione e sogno. Medea è invece raffigurata in tutta la sua potenza e tragicità, in dialogo con le potenze celesti e alla soglia di una tragedia annunciata. Completa, infine, la mostra un’installazione ispirata alla poesia di Pier Paolo Pasolini Marilyn.

Carla Iacono, Medea e Helios (particolare del dittico), 2023, stampa fine art su dbond, cm 46×30. Edizione di 3 esemplari + 1 p.a.

Carla Iacono
SULLA SPIETATEZZA DEI COLORI
Pasolini e la fotografia 

16 giugno – 29 luglio 2023
Inaugurazione giovedì 15 giugno 2023 ore 18,00

VisionQuesT 4rosso
Piazza Invrea 4r, Genova

Orari: dal mercoledì al sabato ore 15.00 -19.00 e su appuntamento

Info: www.visionquest.it 

info@visionquest.it

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