#nuovispazi | PALERMO | Palazzo Costantino-Di Napoli | 27 febbraio – 31 marzo 2015
Intervista a GIACOMO RIZZO di Francesca Di Giorgio
Un nuovo spazio, o meglio, un nuovo “Contenitore artistico virtuale” come lo definisce Giacomo Rizzo, artista, docente all’Accademia di Belle Arti di Palermo e direttore artistico del nuovo progetto Canto217 che vuole presentare una serie di manifestazioni ed eventi culturali interagendo con realtà artistiche nazionali e non. Nato con il sostegno di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e Cesira Palmeri di Villalba, con la consulenza di Serena Ribaudo e con la collaborazione di Agnese Giglia. Un nucleo destinato ad ampliarsi e che presto maturerà in un’associazione.
Il debutto, questa sera a Palazzo Costantino-Di Napoli, nel cuore di Palermo, con un tema forte, una meditazione sulla strage di Ustica così lontana, 35 anni passati in un soffio, e così vicina, una ferita ancora aperta.
Inventarium il progetto di Giovanni Gaggia, iniziato nel 2010, chiude qui il suo cerchio. Una lista di oggetti per immagini che si può interpretare come una riflessione attuale a distanza di ciò che accadde quel 27 giugno 1980. «Se siamo arrivati alla verità è soltanto grazie all’associazione dei parenti delle vittime di Ustica alla loro forza, alla loro tenacia. È qui la forza, è qui il mio sangue» racconta l’artista. In mostra sette tavole sospese, una traccia ematica di un cuore e sei tavole a matita, un disegno minuzioso e dettagliato a riprodurre oggetti che si muovono e si creano sul sangue. Insieme a questa lista di oggetti per immagini due nuove opere: un arazzo di tre metri con una frase semplice “Quello che doveva accadere”, una frase ricamata con un color ruggine sul grigio, il sangue nel tempo cambia colore e si sublima. Quello che doveva accadere campeggia nel centro della cavallerizza tra i disegni, quello che doveva accadere è arrivare alla verità. A chiudere il cammino 81 stampe di un numero 9 qualunque a disposizione del pubblico, ognuno potrà prenderne una…
Da questo importante inizio, poco prima dell’opening, abbiamo chiesto a Giacomo Rizzo di raccontarci Canto217 con una preview di immagini della mostra allestita…
Dove e come nasce Canto217?
Canto217 nasce dalla volontà di un collettivo di persone che hanno l’obiettivo di convogliare a Palermo e di offrire alla fruizione del pubblico cittadino, e non, gli esiti di alcune delle più interessanti tendenze artistiche nazionali.
A cosa si riferisce il vostro nome?
Il nome Canto217 fa certamente riferimento al nostro spazio espositivo principe, Palazzo Costantino-Di Napoli, ubicato nella centralissima Piazza Vigliena, più nota come i Quattro Canti. 217 è il numero civico dell’edificio che insiste su via Maqueda. Inoltre l’estremo misticismo che caratterizza tutto il palazzo, in special modo la Cavallerizza – quasi una cappella – che ci apprestiamo ad inaugurare ci ha sospinto al vagheggiamento dell’idea di canto più ampiamente intesa e alla sacralità di certi canti. Non a caso, nel logo di Canto217 appare un pentagramma con delle note non decodificate.
Avete una sede fisica?
Canto217 nasce come “Contenitore artistico virtuale”. Una delle sue location privilegiate è il prestigioso Palazzo Costantino-Di Napoli, vero gioiello del patrimonio palermitano. Il palazzo è il frutto del felice incontro di alcune delle maggiori personalità artistiche del Settecento: da Venanzio Marvuglia e Gioacchino Martorana a Giuseppe Velasco. Destinato recentemente a divenire hotel-museo versa ora in gravi condizioni di degrado in attesa di un recupero finora rallentato da lungaggini burocratiche.
Perché avete scelto di aprire con il lavoro di Giovanni Gaggia? Come siete entrati in contatto con l’artista?
Giovanni Gaggia è certamente uno dei protagonisti del mondo dell’arte in campo nazionale. Si impone per cifra personalissima e per sensibilità sociale ed umana. Ho conosciuto Gaggia durante una mostra collettiva a Scicli. È nato immediatamente il desiderio di una collaborazione: io stesso sono stato recentemente protagonista della residenza “In levare” a cura di Helga Marsala presso Casa Sponge, realtà artistica guidata da Giovanni.
Progetti futuri?
Inventarium nasce come una meditazione itinerante sulla Strage di Ustica e nel mese di giugno verrà ospitata a Bologna dalla Galleriapiù (Oltredimore) diretta da Veronica Veronesi. In luglio ci attende invece una grande collettiva.
CANTO 217
direzione artistica Giacomo Rizzo
Giovanni Gaggia. INVENTARIUM
a cura di Serena Ribaudo
promosso da Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e Cesira Palmeri di Villalba
in collaborazione con Galleriapiù, Bologna
27 febbraio – 31 marzo 2015
Inaugurazione venerdì 27 febbraio 2015 ore 18,00
APPUNTAMENTO: Sabato 28 febbraio 2015 incontro dal titolo “L’Arte come linguaggio della Memoria” alla presenza della Presidentessa dell’Associazione Parenti delle Vittime della strage di Ustica, l’ex senatrice Daria Bonfietti, e dei Parenti delle Vittime.
Palazzo Costantino – Di Napoli
via Maqueda 217, Palermo
Orario: da lunedì a sabato 17.00/20.00 e su appuntamento
Info: info@giacomorizzo.it