CINISELLO BALSAMO (MI) | MuFoCo – Museo di Fotografia Contemporanea | 12 giugno – 24 ottobre 2021
di MATTEO GALBIATI
Lo scorso anno, per le restrizioni imposte dalla pandemia, il Campionato Europeo di Calcio ha subito un necessario rinvio portando la competizione a giocarsi nell’estate appena conclusa, quella che ha celebrato poi, nella straordinaria finale londinese, la vittoria della nostra nazionale che ha potuto alzare trionfante la coppa al Wembley Stadium. Stessa sorte ha avuto la mostra Chi non salta. Calcio. Cultura. Identità, progetto pensato dal MuFoCo – Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI) proprio per essere concomitante con la manifestazione calcistica continentale.
Come avviene spesso nelle programmazioni del museo ospitato negli ambienti di Villa Ghirlanda, l’aspetto culturale ed artistico, quello storico ed estetico non si slegano mai completamente dalla relazione con la società, le sue memorie, i suoi riti, le sue derive, le sue identità. Ecco allora che la mostra dedicata allo sport mondiale più amato, il calcio appunto, diventa un momento per approfondirne la sua ritualità storica come processo di incontro/confronto di persone e di popoli, di radicato culto dell’identità, di senso dell’appartenenza, ma anche di fede condivisa, di valori, di consapevolezza e persino di solidarietà rivolte all’altro come pensiero di una collettività unita. È il gioco che unisce ed avvicina, mezzo di contatto e scambio, affermazione e riconoscimento, ma anche come pretesto di scontro e di opposizione, capace di rivendicare diritti, proteste e ideali politici, possibile che si sovraccarichi di altri significati che superano il semplice tifo.
È ormai, di fatto da moltissimo tempo, un rito collettivo a tutti gli effetti; radicato e imprescindibile nella nostra epoca. Sport che più di ogni altro è andato oltre la dimensione più squisitamente agonistica e sportiva. Questi aspetti sono al centro del racconto che viene imbastito da questa mostra e che la rende importante nel restituire un rapporto critico aperto e trasversale, inedito per i termini colti e puntuali con cui è stato pensato e concepito, rispetto all’analisi del senso e il ruolo che ha il calcio nella nostra società.
L’intelligente proposta di questa esposizione allora non va affrontata come un foto-documentario tematico, pur essendo questa una sua parte costituente, perché non si esaurisce nell’aspetto “reportagistico” della fotografia, ma abbraccia in toto anche le rilevanze estetiche e di ricerca ulteriore condotta dagli oltre trenta artisti esposti, anche attraverso opere o oggetti che non sono necessariamente fotografici (sculture, reperti, stampe grafiche, manifesti, installazione e persino un videogioco calcistico modificato con temi artistici).
Impossibile, per una finalità analitica tanto ampia, rimanere in relazione alla sola dimensione del calcio giocato, perché guardando solo al nostro Paese (punto di avvio delle riflessioni, anche se la mostra ha innesti che rimandano a dimensioni, contesti e situazioni internazionali), la sua radicata presenza nella cultura di massa lo vede anche vivace tema di racconti letterari, di pellicole cinematografiche, persino nella musica e nel teatro. Non si poteva non tenerne conto in un allestimento che, in tre piani espositivi, sottolinea proprio questa analisi trasversale: considerare quegli altri aspetti che, con una lucida coerenza, sono presenti in questo percorso espositivo. Una mostra che, partendo da un tema “nazional popolare”, fornisce tutti gli strumenti utili perché la riflessione da condurre visitando le sale espositive, possa essere utile ad abbracciare un pubblico differente e avvicinarlo a considerazioni diverse cui, forse, non sarebbe mai sopraggiunto o non avrebbe approfondito in questo modo.
Ecco allora che Chi non salta. Calcio. Cultura. Identità – che abbiamo avuto la fortuna di visitare con l’appassionata guida del suo curatore Matteo Balduzzi – fa rimbalzare una visione diversa del calcio che non può essere raccontata e descritta nel dettaglio di questa recensione proprio perché questa bella progettualità va assaporata e gustata “in presenza”, in tutte le sue piccole grandi ri-scoperte.
Il dinamismo con cui si muove il MuFoCo è anche sottolineato dal coinvolgimento del territorio che, in questo questo caso, passa attraverso una mostra all’aperto dedicata al calcio nella città di Cinisello Balsamo e le numerosi collaborazioni tra cui quella con il MUCEM Marseille, Fondazione Nuovi Mecenati, Institut Français Milan, Comune di Cinisello Balsamo, B-R-U-N-O Venezia, Codici Ricerca Sociale Milano, Associazione Culturale Antermoia (Trento) e Brera F.C.
CHI NON SALTA. Calcio. Cultura. Identità
a cura di Matteo Balduzzi
Artisti: Andrea Abati, Giampietro Agostini, Giovanni Ambrosio e Sébastien Louis, Autopalo/Gli Impresari, Davide Baldrati, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Walter Battistessa, Ruth Beraha, Gianni Berengo Gardin, Mario Cattaneo, Giovanni Chiaramonte, Cesare Colombo, The Cool Couple, Mario Cresci, Matteo de Mayda, Emilio Deodato, Paola Di Bello, Vittore Fossati, Federico Garolla, Carlo Garzia, Ando Gilardi, Giulia Iacolutti, Giuseppe Iannello, Mimmo Jodice, Martino Marangoni, Paola Pagliuca, Piero Pozzi, Marco Previdi, Daniele Segre, Hans van der Meer, AS Velasca, Fulvio Ventura, Manfred Willmann
12 giugno – 24 ottobre 2021
MuFoCo – Museo di Fotografia Contemporanea
Villa Ghirlanda
Via Giovanni Frova 10, Cinisello Balsamo (MI)
Orari: da mercoledì a venerdì 16.00-19.00; sabato e domenica 10.00-19.00; Ingresso gratuito
Info: www.mufoco.org