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TERMOLI | MUSEO MACTE | FINO AL 28 SETTEMBRE 2024

di ALESSIA PIETROPINTO

Un viaggio inaspettato in una terra lontana, un viaggio che apre nuovi orizzonti, nuove possibilità, nuove prospettive che ampliano la visione e irradiano lo sguardo di una luce differente, uno spettro visivo che prepara lo spettatore per una nuova forma di conoscenza multisensoriale, immersiva e immaginifica.

Salvatore Arancio, Etchogon, 60x32x30cm, Moog 125x20x20cm, Analord, 60x50x15cm, ceramica smaltata, 2023-4, Collezione MACTE tramite PAC e Courtesy l’artista e Federica Schiavo Gallery Foto © Gianluca Di Ioia

Salvatore Arancio (Catania, 1974) presenta, nei diversi ambienti del museo MACTE di Termoli, la mostra Bruno’s House a cura di Caterina Riva con Marta Federici. Vincitore dell’avviso pubblico PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il progetto proposto da Arancio prevede gruppi di sculture, alcune delle quali ora parte della collezione del museo MACTE, affiancate da un paesaggio sonoro e da una installazione video, ideate dall’artista dopo un viaggio presso il Bruno Weber Park.

Salvatore Arancio, installation view, ceramica smaltata, 2023-24, Collezione MACTE tramite PAC e Courtesy l’artista e Federica Schiavo Gallery Foto © Gianluca Di Ioia

Il sognante parco situato a Dietikon (Zurigo, CH) e realizzato dall’architetto Bruno Weber funge da musa ispiratrice per Arancio; creature fantastiche, architetture surreali e statue dai colori sgargianti che inquietano e affascinano, evocano nella mente dell’artista una serie di immagini che, in seguito ad un processo di sedimentazione concettuale ed emotiva, si sono concretizzate in opere tridimensionali, in rappresentazioni di oniriche visioni maturate nel suo subconscio e restituite visivamente mediante elementi scultorei che, allestiti in modo tale da ripercorrere idealmente il viaggio condotto, esaltano l’immaginazione, la fantasia e la bellezza di un sogno ad occhi aperti. Un elemento di seduzione contemplativa attrae lo spettatore verso gruppi di sculture che, fruibili sia nella loro singolarità, sia in una dimensione di insieme, lasciano piena libertà interpretativa nell’elaborare una personale associazione di senso e significato non costretta da una comprensione univoca e unidirezionale.

Salvatore Arancio, Interstellar Generator, 115x40x15cm, ceramica smaltata, 2024, Courtesy l’artista e Federica Schiavo Gallery Foto © Gianluca Di Ioia

Lo spettatore diviene dunque soggetto attivo e protagonista a cui Arancio consegna l’arduo e intrigante compito di carpire, mediante percezioni al di là del consueto, l’universo generatosi in modo quasi surreale negli spazi del museo; un nuovo mondo composto da smalti lucenti, colori cangianti e cromatismi, i cui svariati riflessi animano le singole opere installate per stimolare una perpetua trasformazione. Gli ambienti del MACTE entrano così in perfetto contrasto con la lucentezza che contraddistingue i lavori di Arancio, strutture le cui forme morbide narrano di graduali metamorfosi tra il mondo umano e il mondo vegetale.

Salvatore Arancio, Bruno’s House, 2023, video, suono, colore, 10 minuti, Collezione MACTE tramite PAC Foto © Gianluca Di Ioia

Una sequenza frammentata di scene a tratti psichedeliche evocano il viaggio presso il Bruno Weber Park: un itinerario segnato da un suono che inquieta, stravolge, genera ritmici sussulti associati a una serie di immagini irreali, fantastiche, schiette e dirette. Commissionato al musicista britannico Robin Rimbaud/Scanner, il suono che accompagna il video ricompone e scandisce i momenti di quel viaggio, ravviva l’osservazione creando una situazione di piacevole irrequietezza. Disorientamento e cupezza vengono mitigati poi dall’opera permanente installata all’interno del giardino del MACTE, luogo in cui dal 2023 è possibile ammirare Voyager, una scultura composta da blocchi di “argilla grezza” dai colori pastello da cui fuoriescono elementi stravaganti, organici e inaspettati.

Salvatore Arancio, Mind Echo Unit, 2023-4, 5 sculture in ceramica smaltata, Courtesy l’artista e Federica Schiavo Gallery Foto © Gianluca Di Ioia

Una fruizione, questa proposta dal MACTE, inclusiva e volta ad amplificare la percezione totale della mostra, soprattutto per coloro che necessitano di supporti aggiuntivi per godere pienamente delle opere di Arancio. Sulla base di questa necessità, nasce Before The Eyes: una serie di audiodescrizioni di mostre d’arte contemporanea realizzate da Marco Lampis, ideate con l’obiettivo di far emergere, mediante l’uso della parola, la tridimensionalità del racconto. Before the Eyes, proposto in italiano e in inglese, si compone di tre episodi disponibili online su MACTE Digital e Spotify, un’esperienza necessaria di fruizione non limitata ad un pubblico privilegiato.

Salvatore Arancio. Bruno’s House
a cura di Caterina Riva con Marta Federici

14 giugno – 28 settembre 2024

MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli
Via Giappone, Termoli (CB)

Orari: da mercoledì a sabato 10.00-13.00 e 15.00-19.00
Ingresso libero

Info: +39 0875 80 80 25
info@fondazionemacte.com
www.fondazionemacte.com

 

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