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RIMINI | sedi varie | Fino al 28 luglio 2024

di VALERIA CARNEVALI

L’offerta della Biennale del Disegno di Rimini è ricca e sfaccettata. Dodici mostre e dodici viaggi diversi: nello spazio, da Rimini attraverso l’Europa, fino all’Oceania passando per Cuba, e nel tempo, dal settecentesco Grand Tour alle visioni verso il futuro, e poi nella testa, poiché quando si evoca la via del pensiero, essa la si chiama disegno, come un tragitto lasciato da una mina di grafite sulla carta della mente.

Biennale di Disegno di Rimini 2024. Foto di Riccardo Gallini /GRPhoto

Nel visitare le esposizioni di questa rassegna che fa del viaggio il tema di riflessione, e del disegno il mezzo per descriverlo, siamo accompagnati dal direttore artistico prof. Massimo Pulini, che ci racconta i motivi del progetto e la relazione che esso ha con la città di Rimini: 

«Sin dalla prima edizione della Biennale Disegno il comitato scientifico ha cercato nell’argomento vastissimo del disegno un tema da offrire alla città.  Sono nati sparsi per l’Italia festival dedicati a tanti argomenti: pensavamo che il disegno fosse “non occupato”, ma allo stesso tempo di vastissima portata sia storica che contemporanea. La fioritura dell’illustrazione, del fumetto, della street art, è caratterizzata dalla pratica del disegno. Da qui l’idea che la città di Rimini, così aperta alla dimensione degli altri, del viaggio, dell’accoglienza, potesse vedere nel disegno un argomento su cui organizzare, ogni due anni, un festival. E la reazione dei riminesi è stata di grande entusiasmo; tanto che fin dal primo anno, dieci anni fa, si è formato a fianco della proposta ufficiale di esposizione anche un circuito open, un circuito di rete che ha spontaneamente manifestato omaggi alla biennale, creando anche delle piccole ma importanti mostre o iniziative varie. Questa dimensione festivaliera è davvero tangibile».

Lorenzo Mattotti, Viaggi nelle città, matite e inchiostri colorati, 2020. Foto courtesy dell’artista

La sede centrale della manifestazione, il Museo della Città “L. Tonini”, accoglie il visitatore con un trionfo di vedute: è l’Italia del XVIII secolo nei panorami al centro di una rocambolesca vicenda, sottratti in epoca coeva all’aristocrazia inglese e recentemente riemersi, nel loro bucolico e decadente romanticismo. Si propone poi ivi un’incursione nella scena del presente, a cura di Elena Frattarolo: visioni e miraggi, angoli urbani e travel books, nel percorso dall’allestimento ovattato ci si sofferma con piacere e lentamente a leggere le espressioni di autori che tracciano la realtà in toni lirici. Lala nuova dell’edificio cattura in un labirinto di disegno contemporaneo: il corposo itinerario di variazioni sul tema del viaggio selezionato da Andrea Losavio spazia su paesaggi metafisici, in luoghi immaginari, attraverso la resa grafica di inquietudini ed emozioni

Biennale del Disegno, Francesco Clemente. Fotografia di Riccardo Gallini /GRPhoto

«Per quel che riguarda il nostro tema, aggiunge il prof. Pulini, il viaggio è stato sempre affiancato alla pratica del disegno e viceversa, non solo da parte degli artisti, ma anche delle persone comuni che si spostavano; ciò ha prodotto anche veri e propri generi, come quelli dell’appunto, della veduta, della ripresa del paesaggio, oppure quello legato alle carte geografiche, già disegno di per sé. Abbiamo ritenuto che questo tema fosse pregnante e anche connesso al luogo di Rimini, tanto da permettere di intrecciare racconti molto stringenti sia con la città che con la disciplina del disegno».

Biennale del Disegno. Nicola Toffolini. Fotografia di Riccardo Gallini /GRPhoto

Nelle Sale Bilancioni si apre una preziosa parentesi di sconfinamento nel territorio della pittura e dell’antiquariato: la collezione dello Studiolo Rivi abbina a cornici antiche di pregiata fattura dipinti, perlopiù su carta e cartone, di piccolo e medio formato di maestri del Novecento, in una rassegna di illustri esemplari che si fa storia dell’arte nel concedersi allo spettatore.

Biennale del Disegno, Donald Baechler. Fotografia diRiccardo Gallini /GRPhoto

Due le personali presso lo stesso complesso museale: Tengo la posizione del maestro del disegno animato Simone Massi (Pergola, 1970), in collaborazione con il Festival Cartoon Club, e Rimini Sommersa, la serena distopia disegnata dall’illustratore riminese Samuele Grassi.

Samuele Grassi, La migrazione

 

Altre sedi della Biennale Disegno introducono a ulteriori percorsi: la Biblioteca Civica Gambalunga presenta la figura creativa e futurista di Thayaht, pionieristico inventore della tuta come indumento; ospita inoltre i disegni dell’Océanie, realizzati per incisioni d’epoca allo scopo di svelare luoghi pittoreschi ed esotici; torna alla veduta sul paesaggio con la raccolta di appunti grafici realizzati nell’Ottocento per documentare i viaggi in Italia; Castel Sismondo propone opere dalla collezione del FRAC Picardie di Amiens.

Carteles de Cine cubani

Anche il Palazzo del Fulgor, storico cinema attualmente sede del Fellini Museum, è coinvolto nel viaggio, e protegge come un’ostrica due perle: si proietta il primo lungometraggio di animazione italiano, La rosa di Baghdad degli anni ‘40, e si fa sfogo della più sfrenata fantasia grafica nei carteles, i manifesti cubani dei film, vera, godibilissima, sorpresa finale.

 

4^ Biennale Disegno Rimini
Ritorno al viaggio dal Grand Tour alla fantascienza
progetto a cura di Massimo Pulini

4 maggio – 28 luglio 2024

Rimini, sedi varie
Museo della Città, Biblioteca Gambalunga, Palazzo del Fulgor e Castel Sismondo

Info: www.biennaledisegnorimini.it

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