VENEZIA | 19. Mostra Internazionale di Architettura | 10 maggio – 23 novembre 2025
di FRANCESCO LIGGIERI
Oh, ma dai, qui si va in scena con La Biennale Architettura 2025, o come preferiscono chiamarla i suoi fautori, Intelligens. Natural. Artificial. Collective. Sì, perché se c’è qualcosa di più seducente di un titolo che sembra uscito da un manuale di marketing futuristico, è proprio l’idea che l’architettura possa salvare il mondo mentre si autoincanta in una sinfonia di intelligenze… Tutte messe insieme in un cocktail super esclusivo. Dai “raga”, siamo seri, sicuramente l’architettura può essere un mezzo che insieme ad altri mezzi può influire, ma serve volontà, discorso che a dirla tutta per come si sta sistemando il potere politico recente, non me la fa ben sperare, anzi.
Carlo Ratti, il mago dell’adattamento
Io sono sempre affascianto dagli architetti e dagli ingegneri che vogliono essere artisti. Ratti è uno di quelli a mio avviso. Il nostro prestigiato curatore, Carlo Ratti, ci racconta una favola: l’architettura, da sempre rifugio contro le intemperie, deve ora trasformarsi in una sorta di supereroe del cambiamento climatico. Da “capanne primitive” a santuari high-tech, Ratti ci promette una rivoluzione dove basta smettere di mitigare per iniziare ad adattarsi – un po’ come dire “arrangiamoci, ci sta il caldo, ma noi ce la facciamo!”
Ma, sinceramente, quanti di noi credono davvero che dei rendering e dei prototipi brillanti possano fermare incendi, inondazioni e siccità? Siamo tutti incantati dalle belle parole, ma la realtà fuori dai cancelletti continua imperterrita a ricordarci che il cambiamento climatico non aspetta la prossima mostra per bussare alla porta. E cosa dire di quell’affascinante aggeggio (Canal Café, il nome del progetto, ndr) che dovrebbe purificare l’acqua della laguna per fare il caffè? Sfido chiunque a berne uno dopo la depurazione. Sempre che la cosa funzioni…
Venezia: laboratorio vivente o palcoscenico improvvisato?
E poi c’è Venezia, la regina del decadimento romantico che diventa “laboratorio vivente”. Per chi non lo sapesse, questa città lagunare – nota per il suo affascinante lento affondamento (in tutti i sensi ahinoi) – ora fa da sfondo a un’esperienza immersiva: installazioni, prototipi, esperimenti (in giro per la città perché il Padiglione centrale ai Giardini è in restauro per la cronaca e quindi invadiamo un territorio già sotto stress causa turismo…). Insomma, un vero e proprio giro di intelligenze messe in scena per dare l’illusione che ogni goccia d’acqua alta sia parte integrante di un progetto artistico epocale.
Mentre alle famose “Corderie” aprono il sipario con una verità cruda: mentre il termometro globale sale, la popolazione mondiale scende. Ironico, no? E intanto, tra intelligenza naturale, artificiale e collettiva, ci si chiede se non stiamo solo assistendo a un’altra magna recita per convincerci che, se tutto è collegato, basta un click per sistemare il nostro pianeta.
Quando tutti sono creatori, nessuno in realtà è un creatore.
Poi c’è il ribaltamento del concetto di autorialità. Non più l’architetto come demiurgo solitario, ma un caleidoscopio di creativi – ingegneri, matematici, filosofi, artisti, chef, intagliatori e chi più ne ha più ne metta. La teoria è bella: se tutti possono partecipare, il risultato sarà un’opera collettiva sublime. Ma, come spesso accade, quando ogni voce è la stessa, il coro suona più come un brusio confuso che come una sinfonia. In pratica, se tutti sono autori, nessuno rimane veramente unico. Però quanto romanticismo c’è nel “facciamo le cose tutti insieme?” tanto.

Gateway to Venice’s Waterways, 2024 – Water View View from the water of the mobility hub infrastructure, showcasing the lagoon activation. © NormanFosterFoundation
Progetti speciali e promesse (a vuoto?)
E che dire di “Margherissima”? Un progetto per il territorio contaminato di Marghera che, a pensarci bene, suona quasi come un ossimoro: trasformare una delle zone più inquinate d’Italia in un simbolo di sostenibilità. È come se qualcuno dicesse: “Ecco, guardate come possiamo fare arte anche con i rifiuti!” – una provocazione affascinante, se non fosse solo una bella patina di slogan, sono decenni che si parla di risanare Marghera e non succede MAI.
La retorica dell’economia circolare e l’autocelebrazione (un filmone già visto).
Parole come “economia circolare”, “inclusione” e “sostenibilità” risuonano ovunque, accompagnate da grafiche patinate e cataloghi riccamente illustrati. Ma dietro a queste promesse si nasconde la consueta trappola delle istituzioni culturali: un’immagine che brilla nei manifesti e nelle conferenze stampa, mentre fuori il mondo continua a bruciare. È un’architettura che parla tanto, ma che, una volta spenta la luce dei riflettori, resta spesso solo un’eco di buone intenzioni. Voglio dire non sarebbe meglio cantarsela a suon di verità? Ogni tanto fa bene dire che certe cose sono belle solo su carta.
Come la chiudiamo?
La Biennale Architettura 2025 si presenta come una celebrazione delle intelligenze, un’esibizione a cielo aperto di idee che, altrimenti, sarebbero soltanto frammenti di un discorso altisonante. Ma la vera domanda resta: sarà questa l’arma segreta contro il cambiamento climatico, o solo un’altra trionfante autocelebrazione dell’architettura che si specchia compiaciuta nelle sue stesse ambizioni?
In fondo, mentre le installazioni brillano e i discorsi si fanno sempre più sofisticati, noi siamo qui a chiederci: tra retorica e realtà, quanti dei promessi miracoli diventeranno davvero parte del nostro quotidiano? Forse, come sempre, il vero cambiamento arriverà al di fuori delle gallerie e dei padiglioni, dove l’arte e la vita si confrontano senza filtri. Oh, la bella ironia dell’architettura contemporanea: tanto parlare, e intanto, il mondo fuori non aspetta nessuno.
La Biennale di Venezia
19. Mostra Internazionale di Architettura
Intelligens. Natural. Artificial. Collective.
a cura di Carlo Ratti
Giardini, Arsenale e Forte Marghera
Venezia
10 maggio – 23 novembre 2025
pre-apertura 8 e 9 maggio
premiazione e inaugurazione sabato 10 maggio
Info: www.labiennale.org