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MILANO | La Triennale | Fino al 18 febbraio 2025

di MARIKA MARCHESE

Presentato nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia 2021, Atlantide di Yuri Ancarani è all’interno della rassegna I see myself, others see me della Triennale di Milano all’interno della mostra Il Nostro Tempo, CinéFondationCartier (di cui vi abbiamo già parlato qui). Il film mostra un viaggio ipnotico e allucinato nella Venezia lontana dai turisti e dai souvenir delle maschere del carnevale, meno nota appunto, quella delle periferie lagunari, delle corse clandestine con i barchini truccati. Con uno sguardo che mescola documentario e finzione, l’artista e regista romagnolo costruisce un’opera visionaria, sospesa tra realismo sociale e astrazione estetica, trasformando la laguna in un palcoscenico surreale in cui si consuma un’odissea giovanile.

Yuri Ancarani, “Atlantide”, locandina del film

Il miraggio di un futuro che non esiste.
Il film si apre con l’incontro di due generazioni, un uomo anziano e un giovane che sotto il sole cocente di un giorno di fine estate, nella laguna veneta, sradicano carciofi dal terreno perché ormai in fiore e secchi. Potrebbe essere la metafora visiva di un passato che insegna al futuro come affrontare il presente, di una generazione che ancora s’impone sull’altra, piegandola con le sue ferree regole.
Il protagonista è Daniele, un ragazzo silenzioso e solitario che sogna di trasformare il proprio barchino in un simbolo di potenza e riconoscimento sociale. Sogno di tanti giovani della sua età. Ancarani sceglie questo luogo, ma potrebbe essere la storia di qualsiasi altro adolescente della provincia italiana, con una famiglia spesso assente e una vita ai margini. La storia si dipana in una Venezia lontana dalle immagini da cartolina, fatta di palafitte e periferie dimenticate, il giovane trascorre il tempo tra piccoli lavoretti, gare spericolate e lunghi momenti di alienazione, cercando di farsi accettare da un gruppo di coetanei che condivide la sua stessa ossessione per la velocità e il divertimento estremo.

Yuri Ancarani, Atlantide, 2021. Still dal film. 104’. Courtesy Studio Ancarani

Mentre la sua relazione con la fidanzatina sembra sgretolarsi, Daniele si addentra sempre più in una spirale di autodistruzione, in un universo chiuso fatto di noia, droga, sogni irrealizzabili e un presente che si consuma senza prospettive. Il film segue il suo viaggio interiore, accompagnandolo verso un epilogo tragico e inevitabile.
Quello che rende Atlantide un’opera unica è la sua estetica ipersensoriale. Ancarani si allontana completamente dalla narrazione classica, scegliendo di raccontare la storia attraverso immagini ipnotiche e sequenze dilatate che trasformano la laguna veneziana in un ambiente spettrale e metafisico. Il regista utilizza riprese aeree mozzafiato e movimenti di macchina fluidi che esaltano la bellezza ambigua di un paesaggio tanto affascinante quanto alienante.
La colonna sonora gioca un ruolo fondamentale: i brani elettronici ipnotici di Sick Luke e altri produttori della scena trap italiana amplificano la sensazione di spaesamento, creando un legame profondo tra i personaggi e l’ambiente circostante. Il suono dei motori, delle onde e delle voci ovattate diventa parte integrante della narrazione, restituendo la sensazione di una realtà filtrata attraverso gli occhi di chi la vive come un eterno limbo.

Yuri Ancarani, Atlantide, 2021. Still dal film. 104’. Courtesy Studio Ancarani

Un racconto generazionale tra realtà e allucinazione.
Se Venezia è la città che sprofonda, Atlantide è il film di una generazione alla deriva. Il regista racconta un microcosmo giovanile abbandonato a sé stesso, gli adulti che guidano o insegnano non sono presenti, fatta eccezione per l’anziano all’inizio del film, a indicare la mancata volontà di far emergere i giovani, che si trovano da una parte radicati al territorio ma senza futuro, in cui il barchino, come da altre parti lo scooter o l’ape, diventa l’unico mezzo di affermazione possibile, simbolo di potere e di un’identità che si costruisce attraverso la velocità e il rischio oltre che la possessione del giovane corpo femminile.
Dietro l’apparente fascino della libertà, emerge una realtà di solitudine e smarrimento. I personaggi di Atlantide vivono in un mondo chiuso, fatto di codici e rituali propri, sono persi in un loop senza fine, in una corsa che non porta da nessuna parte, se non verso il nulla. Il film è un viaggio estetico e sensoriale, ma anche un racconto crudo sulla disillusione e sull’incapacità di trovare un senso all’esistenza, con la trasgressione come unica forma di affermazione. Il film è nato senza una vera sceneggiatura, il cui nodo è la riflessione a domandarsi dove siano oggi gli adulti e perché abbiano bloccato quel sogno di famiglia? Questi ragazzi come diventeranno da adulti? Saranno la copia fedele dei loro genitori o risplenderanno di luce propria? Fate emergere i vostri figli, non rovinate i loro sogni, incoraggiateli.

Yuri Ancarani, Atlantide, 2021. Still dal film. 104’. Courtesy Studio Ancarani

Un film radicale e necessario.
Con Atlantide, Yuri Ancarani firma un’opera coraggiosa e fuori dagli schemi, un film che rifiuta la narrazione tradizionale per immergersi in una dimensione percettiva e allucinata, lasciando lo spettatore sospeso tra fascinazione e inquietudine. Non un semplice racconto di formazione, ma una rappresentazione potente di una fetta d’Italia che scivola via, proprio come l’acqua della laguna che avvolge e inghiotte tutto.
L’invito è a visitare la mostra Il Nostro Tempo CinéFondation Cartier, in corso a La Triennale di Milano fino al 16 marzo 2025, e a non far cadere nel vuoto la domanda: dove stiamo andando?


Il Nostro Tempo, CinéFondationCartier

Cinema Night #4

Rassegna: I see myself, others see me
13 febbraio – 18 febbraio 2025, ore 18.30
Programmazione:
Eat the Night di Jonathan Vinel e Caroline Poggi | 13 e 18 febbraio 2025
Pacifiction di Albert Serra | 14 febbraio 2025
Atlantide di Yuri Ancarani | 15 febbraio 2025
I Saw the TV Glow di Jane Schoenbrun | 16 febbraio 2025

LaTriennale, Milano

Ingresso gratuito su registrazione: https://triennale.org/eventi/cinema-night-see-myself

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