ARZIGNANO (VI) | ATIPOGRAFIA | 21 maggio – 24 luglio 2022
Sono stati inaugurati sabato 21 maggio, con la mostra Il vuoto senza misura di Arcangelo Sassolino, gli 800 mq interamente rinnovati di Atipografia, il progetto per l’arte contemporanea fondato da Elena Dal Molin in un’antica tipografia arzignanese.
Il progetto di restauro firmato dallo Studio AMAA (diretto da Marcello Galiotto e Alessandra Rampazzo), con sedi ad Arzignano e a Venezia – riconosciuto a livello internazionale grazie soprattutto agli interventi sul nuovo Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Terni e sul Polo Civico Flaminio a Roma, antistante il MAXXI – ha riscritto gli 800 metri quadrati esistenti, realizzando ambienti di grande fascino, dove fare ricerca, esporre, incontrarsi e persino abitare: a piano terra un giardino d’ingresso che dà accesso all’area espositiva e a una residenza con due appartamenti; al secondo piano, un giardino pensile con lecci e parrotia e gli uffici della galleria. Ogni dettaglio è stato curato con estrema attenzione, dai pavimenti dell’atelier che utilizzano un teak d’inizio Novecento proveniente da una scuola elementare del Borneo che riporta ancora tracce e scritte incise, fino alle finiture artigianali di grande maestria.
Affiancando la duplice azione di associazione culturale e di galleria, Atipografia si caratterizza per una dimensione ibrida che integra e completa il lavoro che Elena Dal Molin ha condotto per anni a sostegno delle arti e degli artisti, dando vita a un crocevia del contemporaneo nel cuore del Nord-Est.
Come spiega Elena Dal Molin, «tipografia richiama il mondo della stampa, della parola scritta. L’aggiunta dell’alfa privativo – oltre al fatto che non è più una tipografia – rappresenta anche qualcosa che si racconta, qualcosa che deve essere ancora scritto. Qualcosa che si sta compiendo, che è fluido, che sta avvenendo ora. Per questo lo spazio si pone come un luogo dove venire e anche restare».
La nuova identità, se da una parte infatti prosegue l’attività storica dell’Associazione, iniziata nel 2014 come no-profit per residenze d’artista e progetti site-specific, dall’altra la completa con l’apertura della galleria d’arte contemporanea che proporrà una nuova stagione di progetti espositivi e una propria scuderia di artisti di diverse generazioni e provenienza geografica. Le attività della Galleria prenderanno avvio da settembre.
A inaugurare la nuova stagione di Atipografia – in una logica di forte continuità con la sua storia – è una mostra voluta e prodotta dall’Associazione: un intervento d’arte appositamente pensato da Arcangelo Sassolino intitolato Il vuoto senza misura. La mostra è accompagnata da un catalogo con un testo della storica dell’arte e curatrice Ilaria Bernardi.
Con la partecipazione di Arcangelo Sassolino, Atipografia conferma il proprio speciale legame con il territorio e la vocazione a una proiezione internazionale. Le macchine immaginifiche di Sassolino abitano gli spazi che per lungo tempo hanno ospitato la storica tipografia (da qui il nome) avviata dal trisnonno di Elena Dal Molin. Una storia dalle radici antiche, ad un tempo industriali e culturali.
Il progetto di Arcangelo Sassolino in mostra ad Atipografia è uno straordinario spettacolo visivo, sensoriale e filosofico, capace di coinvolgere il visitatore che finisce per sentirsi protagonista oltre che spettatore. Come scrive Ilaria Bernardi nel catalogo: «Le sue opere non sono separate dal mondo, non costituiscono mondi altri, non sono immagini né finzioni, ma veri e propri processi di realtà. L’artista, per Sassolino, è soltanto un “maestro di scena”».
L’artista presenta quattro opere: Il vuoto senza misura, Anche sì anche no, Marcus e Newton dice che… Sono quattro lavori che, come ci ha abituato l’artista, si fondano su una serie di macchine e materiali che mettono alla prova le leggi fisiche e meccaniche, facendo trattenere il fiato al visitatore e creando un’atmosfera di tensione e di incanto. Le opere che Arcangelo Sassolino espone ad Atipografia sono delle sculture performative che interrogano tutti noi sulla possibilità di resistenza, sul tempo della vita, il tempo dei frantumi e il tempo della scomparsa.
Il vuoto senza misura (2022) è stata concepita appositamente per gli spazi esterni di Atipografia. Un ventilatore che produce un vento di grado 12, la forza di un uragano. Stare di fronte ad esso ci rende vulnerabili, quasi a sfidare la forza di gravità. L’aria diventa una materia, seppur invisibile, che dobbiamo fronteggiare.
Anche sì anche no (2022) è una scultura che nasce site-specific per la mostra in Atipografia ed è composta da un’incudine da 290 chili appoggiata su una lastra di vetro sospesa, incurvata dal peso che la abbassa. L’inquietudine che l’opera sprigiona ci fa pensare a quando la lastra si spezzerà e al paesaggio di frantumi che produrrà: il visitatore sembra bloccarsi sull’uscio di un destino probabile.
Marcus (2017) presenta uno pneumatico gonfio schiacciato da una struttura a ferro di cavallo. Le tensioni che si producono tra i due oggetti creano uno stato di allarme, di disorientamento, di precarietà emotiva. Newton dice che… (2021) si compone di un mosaico di lastre di vetro tagliate a diamante tenute insieme da una serie di morsetti. Questi ultimi sembrano svolgere un compito ambiguo: aiutano le lastre a non cadere o le premono fino a frantumarle? E quanto possono resistere queste lastre?
Il comune denominatore delle opere esposte ad Arzignano da Sassolino è l’aria: il fortissimo getto del ventilatore, l’aria pressata nello pneumatico, i freddi getti che hanno dato la tempera al vetro. È l’aria, in quanto forza e materia invisibile ma presente, l’oggetto di indagine di questa mostra.
Atipografia ora amplifica la sua vocazione di arte come laboratorio culturale e officina di ricerca visiva, ma anche piattaforma per chi vuole esplorare il territorio dell’arte contemporanea. Oltre agli spazi espositivi, infatti, la foresteria dà la possibilità di residenza su invito ad artisti per lavorare sui propri progetti diricerca o a curatori o persone del mondo dell’arte che avranno così l’opportunità di fermarsi a scoprire gli itinerari culturali nel territorio. Un territorio ricco non solo di storia, ma anche di contemporaneo: la Cava Arcari, sulle colline di Zovencedo, ridisegnata da David Chipperfield Architects e illuminata da Viabizzuno su commissione del Laboratorio Morseletto; la Fondazione Coppola di Vicenza che promuove i linguaggi emergenti dell’arte contemporanea (TBC); lo studio dell’artista Arcangelo Sassolino a Trissino…
ATIPOGRAFIA | Una nuova stagione d’arte
5 CAPITOLI VISIVI, 9 ARTISTI, 2 ANNI DI PROGETTI ESPOSITIVI
Il progetto e il lavoro di Atipografia con gli artisti si snoda e si sviluppa secondo veri e propri capitoli visivi.
PRIMO CAPITOLO | ARCANGELO SASSOLINO | IL VUOTO SENZA MISURA
Mostra promossa dall’Associazione culturale Atipografia per inaugurare gli spazi rinnovati
Testo in catalogo di Ilaria Bernardi
21 maggio – 24 luglio 2022
SECONDO CAPITOLO | LA POETICA DELL’ESSENZIALE
Mostra promossa dalla Galleria d’Arte
La seconda stazione, tra settembre e novembre 2022, sarà la volta di quattro artisti: Gregorio Botta, Mats Bergquist, Mirko Baricchi, Mattia Bosco. È una scena in cui si toglie, si scarnifica, si lavora per sottrazione. Il risultato è un mondo evanescente e denso, una partitura minima, uno scavo nell’essenziale.
TERZO CAPITOLO | LA POETICA DEL FANTASTICO
Mostra promossa dalla Galleria d’Arte
La terza stazione, tra novembre 2022 e gennaio 2023, vedrà in scena Denis Riva.
È un paesaggio di animali e umani, un bio-mondo che si muove in vere e proprie drammaturgie sceniche,
irreali e perturbanti.
QUARTO CAPITOLO | LA POETICA DEL TEMPO
Mostra promossa dalla Galleria d’Arte
La quarta stazione, tra febbraio e aprile 2023, presenterà Stefano Mario Zatti, a cura di Robert Philips, e Diego Soldà, a cura di Luca Massimo Barbero. Gli artisti sono un’esclusiva della Galleria d’Arte.
È un dispositivo di rintocchi, ritorni, ritmi. È il potere del rituale. È l’affacciarsi all’indecifrabile, a ciò che sfugge, che sborda dalla possibilità di incasellare e fermare.
QUINTO CAPITOLO | LA POETICA DEL DUBBIO
Mostra promossa dalla Galleria d’Arte
La quinta stazione, tra maggio e luglio 2023: è la volta di Josh Rowell, a cura di Andrea Maffioli. Josh Rowell in Italia è rappresentato solo da Atipografia.
È un apparato di segnali e di scritture, dove le cromie sono alfabeti intuitivi e algoritmi seduttivi. La narrazione
è sincopata, ci chiede uno sforzo e ci lascia in balia alla necessità di decidere.
ATIPOGRAFIA
Piazza Campo Marzio 26, Arzignano (VI)
Info: www.atipografia.it/home
info@atipografia.it | Tel: +39 329 175 4133
Orari: dal 24 maggio al 24 luglio 2022 la mostra di Arcangelo Sassolino sarà aperta al pubblico seguendo i seguenti orari: lun: chiuso | mar, mer, gio, ven, sab: 9.30-13.00, 15.00-19.30 | dom: su prenotazione. L’ingresso è gratuito.