GIUNCARICO – GAVORRANO (GROSSETO) | Rocca di Frassinello, una cantina ad arte
Intervista a BEATRICE PANERAI di Matteo Galbiati
All’inizio di ottobre la cantina Rocca di Frassinello ha celebrato, con un grande evento nella sua prestigiosa sede firmata da Renzo Piano (1937), le sue dieci vendemmie. In quest’occasione, seguendo un felice connubio che, perseguito con convinzione dalla famiglia Panerai, unisce arte e cultura al vino, si è presentato il grande evento che ha visto protagonista il celebre fotografo statunitense David LaChapelle (1963). Tra foto d’arte, bottiglie d’annata il cui vino di grande qualità sprigiona i suoi migliori aromi, gli ospiti hanno assaporato l’atmosfera particolare e suggestiva che offre questa cantina che, in mezzo alle colline della Maremma, in un angolo di Toscana di rara bellezza, sa regalare suggestioni che vanno oltre il vino stesso.
In una miscela in cui l’esperienza del gusto si allarga e abbraccia, incontrandosi e sposandosi felicemente, con la cultura e la natura, Rocca di Frassinello diventa la miglior espressione e la miglior ambasciatrice di quel made in Italy che – spesso non sappiamo istituzionalmente valorizzarlo come meriterebbe – è diventato un’eccellenza a livello internazionale.
Abbiamo incontrato Beatrice Panerai che, in questa breve intervista, ci ha raccontato le specificità dell’azienda di famiglia:
Ci riassumi brevemente la storia della vostra azienda? Come nasce la fama di Rocca di Frassinello?
La Rocca, come ama chiamarla Renzo Piano, nasce dagli schizzi dell’architetto vivente più importante al mondo. La sua prima ed unica cantina. Semplice e frugale, con il suo cemento faccia a vista, perché si tratta di una fabbrica del vino, non di un monumento. Rivoluzionaria, per la sua barriccaia, scavata al centro nella roccia a 50 metri di profondità, secondo la filosofia della vinificazione per caduta. Inoltre, ha le radici nei terreni dove sorge la più importante necropoli etrusca dopo Vetulonia, ed è custode dell’arte straordinaria di coloro che già otto secoli fa coltivavano la vite.
Non avete solo una cantina …
Dalla Toscana alla Sicilia, il Gruppo Domini Castellare di Castellina nasce in Chianti, oltre 35 anni fa, da un sogno di famiglia, con i Sodi di S. Niccolò un trionfo di Sangioveto. Si espande poi in Maremma, con la cantina inaugurata nel 2007. E continua a crescere in Sicilia, nel cuore della civiltà, con Feudi del Pisciotto, un palmento da fiaba del 1700 tra Piazza Armerina e Caltagirone, celebrato dalla Collezione di etichette realizzate dagli stilisti della moda, da Valentino a Versace, sempre nel nome dell’arte, a sostegno del restauro di tesori dell’antico in Sicilia.
Che peculiarità hanno le vostre vigne e quali vini caratterizzano le vostre produzioni?
Rocca di Frasssinello nello specifico è la prima ed unica joint venture italo-francese, nell’ambito vitivinicolo, tra Domini Castellare di Castellina e Domaines Barons de Rothschild-Lafite. 500 ettari dei quali 100 vitati. I vini di Rocca suonano armonie meravigliose, in un blend di vitigini, tra Sangioveto e Cabernet Sauvignon, Meleto e Syrah. Rocca di Frassinello, la seconda etichetta, secondo il criterio bordolese, è stata premiata tra le 100 top del mondo da Wine Spectator. Esplosive le note di Baffonero, una sfida di Merlot in purezza lanciata a Masseto e già celebrata da Wine Spectator come una Leggenda.
I vostri vini sono un’eccellenza italiana celebrata a livello internazionale, a sottolineare e sancire la vostra impronta dinamica, aperta e contemporanea avete chiamato un archistar d’eccezione. Renzo Piano ha firmato la vostra cantina con un progetto che avete tenacemente inseguito superando la sua stessa reticenza iniziale. Come e perché nasce questo desiderio di legarsi ad un progetto tanto avveniristico in un luogo “periferico” e “tradizionale”?
Renzo Piano, che è antipode dell’archistar, crede fortemente nell’armonia tra il found e il built. È questo approccio organic al terreno, di ascolto e rispetto della tradizione, tramite innovazione, che accomuna il suo progetto con lo spirito dell’azienda vitivinicola della mia Famiglia. Non a caso, ad esempio, le etichette iconiche che vestono i vini di Castellare ritraggono uccellini in specie protetta, a conferma dell’amore e della cura della natura.
Dite che questo progetto in realtà non nasce da un’idea in grande, ma da una piccola… In che senso?
L’idea di Rocca di Frassinello è la più semplice che esista, e quindi la più difficile. I francesi solitamente hanno un castello, noi abbiamo la Rocca, con la sua torre, eco dei castelli, ma anche omaggio alla tradizione di sensori climatici della Maremma, terra di malarie miracolata dall’uomo, con la bonifica, sin dai tempi del Granduca Leopoldo.
Da dove, invece, viene il rapporto con gli artisti, quale interesse e scelte volete perseguire?
A Rocca di Frasinello accogliamo ogni mese dell’anno e da tutto il mondo curiosi, amanti del vino e dell’arte e dell’architettura e connoisseurs. Nasce nel nome dell’arte e cresce come Rocca-Forte dell’eccellenza, dei creativi e della cultura, attraverso concept che nascono ad hoc “in bottiglia”, in blend con il vino dell’azienda.
In un nostro colloquio hai fatto cenno ad un’intenzione che prevede di “rafforzare la nostra identità”: come si rafforza l’identità di un marchio che ha già tanta fama? In cosa possono di più l’arte e la cultura rispetto al marketing puro?
Arte e cultura incantano, uniscono, sorprendono. Esattamente come il vino. Quale strategia migliore di queste per raccontare e fare scoprire il piacere dei nostri vini? L’arte è il miglior modello di business. Warhol insegna. Noi semplicemente ci crediamo: l’enologo Alessandro Cellai, vero artista ed anima dei vini, mio padre, che ha creato tutto questo, e tutto lo straordinario team, dal Chianti alla Sicilia.
A ottobre avete salutato le dieci vendemmie con David LaChapelle, da dove arriva questo dialogo, perché proprio questo fotografo, vera star dell’art system? Cosa ha realizzato per voi il fotografo americano e come ha letto le dieci vendemmie?
Una collaborazione speciale, quella tra Rocca di Frassinello e David LaChapelle, maestro di bellezza e di comunicazione. Dopo avere avuto l’onore di intervistarlo a Londra, per un ritratto televisivo, avevo la netta sensazione che un visionario come lui avrebbe dovuto vedere e scoprire la magia di Rocca, e qualcosa di straordinario ne sarebbe nato.
David ha voluto fortemente Rocca di Frassinello, sposandone lo spirito organic del fare vino, di ascolto e coltivazione dell’eredità toscana, DNA di terra e di cultura che, secondo lui, deve essere la via del futuro, per un vero Rinascimento.
È nata così l’opera Rapture of the Grap, in esposizione permanente alla cantina, e realizzata secondo la totale libertà espressiva, per uno scambio in natura tra la creatività dell’artista ed i vini, a celebrazione delle prime 10 Vendemmie dell’azienda.
Dall’opera, è tratta la Limited Edition di bottiglie in grande formato, dalla Magnum alla Balthazar, a raccontare un romance in vendemmia, nei toni caldi e accesi della Maremma, per un’estasi dell’uva, che salva ed illumina, come l’arte e come il divino.
David ha colto al massimo la veritas del vino e di Rocca di Frassinello, facendo anche interpretare la suo opera, in danza, al coreografo talentuoso John Byrne, per un dialogo tra più forme d’arte, che diventerà docu-film esclusiva dell’azienda.
Non vi fermate in Toscana però, all’inizio di dicembre avete lavorato a stretto contato con la Getty Gallery di Londra. Cosa ci dici di questa collaborazione?
Siamo stati scelti quali vini ufficiali, da Financial Times ed Irc (International Rescue Committee), l’associazione più influente a livello mondiale che si occupa di rifugiati ed emergenze. Per questo il 3 dicembre abbiamo anche battuto all’asta, organizzata da Financial Times by Sotheby’s nella sede della Getty Images Gallery, una bottiglia della Limited Edition di Rocca di Frassinello by LaChapelle, in favore di Irc. Inoltre abbiamo dedicato ai top clients della serata, una Magnum di Baffonero, punta di diamante della nostra produzione, alla quale è anche dedicato un Club (baffonero@roccadifrassinello.it).
A quali nuove proposte e idee state lavorando per il futuro? Sogni?
Non possiamo svelare sogni e progetti futuri che svilupperemo, sempre nel nome del vino e della cultura, ma siamo lieti di comunicare ufficialmente, ad Espoarte, che LaChapelle sarà nostro padrino d’eccezione, per una crescita sempre più illuminante.
10 Vendemmie con Rocca di Frassinello
Rocca di Frassinello
Località Giuncarico, Gavorrano (GR)
Info: +39 0577 742903; +39 0577 740490
info@castellare.it
www.castellare.it
www.10vendemmie.roccadifrassinello.com