BOLOGNA | 41. edizione di Arte Fiera
di TOMMASO EVANGELISTA
Arte Fiera, tra le fiere più longeve al mondo, alla 41esima edizione, sembra rinascere sotto la guida della nuova direttrice artistica Angela Vettese (leggi l’intervista) e del neopresidente di BolognaFiere Franco Boni. La linea scelta presenta infatti una forte impronta culturale e curatoriale, con una maggior selezione delle gallerie, un’attenzione alla coerenza del progetto espositivo singolo e generale e alle nuove realtà artistiche, e diverse sezioni di approfondimento. Tra tutte segnaliamo Nueva Vista dedicata ad artisti meritevoli di una rilettura critica, non necessariamente giovani, curata da Simone Frangi, ricercatore in Filosofia e Estetica e Teoria dell’arte presso il Centre National des Universités, art writer e curatore, attualmente direttore artistico di Viafarini – Organizzazione non profit – e titolare della cattedra di Teoria e Attualità dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti e Design di Grenoble.
La sezione, volutamente ristretta, riscopre, all’interno di una fiera commerciale, un diverso punto di vista capace di legare ricerche emergenti, certamente discorsive e di analisi, all’idea della vendibilità e della commercializzazione. Unire l’inedito al mercato, basando questa selezione (presenti solo 3 gallerie) su temi sociali, politici e di sostenibilità, non è solamente un “esercizio di stile” ma il tentativo di trovare un equilibrio, instabile, in un contesto che si dimostra sicuramente il più seguito a livello italiano, anche a livello di vendite, ma che cerca un’affermazione meno legata al contesto esclusivamente nazionale o peggio ancora nazionalistico.
Il tentativo è quello di inserirsi in dinamiche più ampie, coinvolgendo collezionisti ed evidenze estere, mostrando una “zona di riflessione”, un momento di distensione progettuale, istintivo, istantaneo. Lo sguardo critico di Frangi, sua una delle selezioni più interessanti all’ultima Quadriennale di Roma, guarda alla sfera pubblica, conflittuale, frammentata cercando verità generali ed essenze astratte, ovvero delle idee sperimentali e di azione in mutamento. Questa instabilità dello sguardo si percepisce nella selezione con opere di Silvia Hell e Simon Laureyns (A+B di Brescia), Shigeo Ariakawa, Oscar Santillan, Michele Spanghero, Roberto Pugliese (Galleria Mazzoli di Berlino), Discipula, Calixto Ramirez e The Cool Couple (MLZ Art Dep di Trieste). La selezione spazia così dall’indeterminatezza della variante (Hell) alla ponderazione sonora (Pugliese), dall’azione-resistenza (Ramirez) al vuoto di regime (Laureyns), cercando un taglio critico che è innanzitutto attitudine alla vista, “nueva” appunto.