BOLOGNA | ARTE FIERA 2016. Parola ai galleristi
a cura di Valeria Barbera e Francesca Di Giorgio
Si è appena conclusa la 40. edizione di Arte Fiera. E ogni anno al rientro la storia è sempre la stessa: difficilissimo, quasi impossibile, delineare un quadro d’insieme soddisfacente dopo giornate intense come quelle bolognesi. E quest’anno, che la fiera ha compiuto quarant’anni, ci è parso ancor più naturale cercare di tirare le fila di un evento che in questi anni abbiamo visto crescere, espandersi e coinvolgere a poco a poco, la città tutta.
Proprio per la vastità dell’evento sembra ancora più complesso cercare di approfondire le nostre fugaci impressioni, non lasciandoci trasportare troppo dall’emotività e tenendo presenti i molteplici obiettivi che questo evento cerca di soddisfare. Da un lato parlano i numeri che registrano presenze di pubblico ed espositori, dall’altro troviamo valutazioni di tipo qualitativo, non meno importanti però, poiché sono proprio questi aspetti che consentono ad eventi come Arte Fiera di confermarsi (oppure di rischiare di non poterlo più fare) all’interno di un panorama internazionale sempre più competitivo e sempre più vasto.La prima impressione, alla fine del lungo e, per forza di cose, un po’ frenetico tour tra i padiglioni è sicuramente quella di un’eccessiva eterogeneità di espositori a discapito – a nostro avviso – della qualità. E proprio questo aspetto critico è quello che abbiamo riscontrato maggiormente nelle testimonianze raccolte da alcuni galleristi presenti.L’altro aspetto critico riscontrato riguarda sicuramente le scelte di artisti e allestimenti: stand troppo carichi e forse non abbastanza “coraggiosi” che preferiscono puntare sui nomi più noti e coprire, forse troppo, le pareti, come a mettere in mostra tutto quello che si può.Sicuramente questo elemento può essere riconducibile alla crucialità che il momento della fiera riveste soprattutto per le gallerie di dimensioni minori, che cercano in queste occasioni di raggiungere il maggior numero di compratori possibili.L’altro lato di questa medaglia è però il rischio di perdere parte di quella credibilità che in campo internazionale la Fiera si è costruita in tutti questi anni.Per contro, le gallerie che hanno invece puntato su pochi nomi ma buoni, oppure hanno “osato” veri e propri solo show, si sono distinte e sono state nella maggior parte dei casi molto apprezzate. Ed è proprio la presenza di numerosi solo show che ha reso il Padiglione 32 – ribattezzato ormai “della discordia” e di cui in molti si sono lamentati, data la collocazione defilata e la sua bi-partizione tra le proposte fotografiche del MIA e le nuove gallerie – molto interessante, nonostante fosse effettivamente decentrato e piuttosto eterogeneo.Nell’ottica di un dialogo costruttivo, abbiamo chiamato i protagonisti di questa edizione ad evidenziare pregi e difetti della manifestazione, in termini di organizzazione, pubblico, vendite e… qualità in generale della proposta e della domanda.
E poi… Quale degli artisti di galleria ha ricevuto maggiore attenzione e riscontro?
Federico Bonioni, Bonioni Arte – Reggio Emilia. Presente ad Arte Fiera nella sezione Main Section
Siamo rimasti molto soddisfatti dell’edizione 2016 di Arte Fiera. Organizzazione buona, pubblico abbondante ed interessato, tante trattative. Per quanto possibile, abbiamo visitato gli stand delle altre gallerie, trovando un livello medio/alto. Anche i colleghi ci sono sembrati soddisfatti ed in massima parte ottimisti per il futuro. Pare si respiri aria di ripresa.
L’artista che ha ricevuto maggiore attenzione è stato Eduard Habicher: abbiamo venduto il Pendolo rosso che contraddistingueva lo stand, tra l’altro uscito pochi giorni prima della fiera sul Sole 24 Ore, e abbiamo ricevuto commissioni per due grandi sculture da installare all’esterno.
Anche Paolo Cotani, per il quale abbiamo costruito un approfondimento monografico relativo agli anni ’70, ha ottenuto positivi riscontri, così come Arcangelo Sassolino. Una parte dello stand era, inoltre riservata ad un gruppo di artisti meno presenti sul mercato, ma nei quali noi crediamo: Bartolini, Cintoli, Baruchello e Cavenago, con un interessante veicolo a muro. Come artista under 40, abbiamo infine presentato Luca Moscariello. Uno stand “secco”, come qualcuno ci ha detto, deciso. Crediamo, infatti, che in una manifestazione così importante, sia fondamentale abbracciare una linea precisa sia nella scelta delle opere che nell’allestimento. E già ci sono tante nuove idee per il prossimo anno… Non ci fermiamo mai!
Monica Morotti, Morotti Arte Contemporanea – Varese. Presente ad Arte Fiera nella sezione Solo Show
Ho riscontrato un notevole interesse per le opere dell’artista Marco Ferri e sono soddisfatta delle vendite. Anche se ho registrato un calo rispetto allo scorso anno. Abbiamo ricevuto molti complimenti anche per la scelta coraggiosa di presentare una personale.
Purtroppo questa scelta è stata penalizzata dall’organizzazione fieristica, relegandoci un padiglione staccato dai padiglioni 25 e 26. Ci era stato promesso che per accedere ai suddetti padiglioni avrebbero creato un percorso obbligato e che i visitatori sarebbero transitati obbligatoriamente dal 32, cosa che non si è verificata. Anzi, il 32 era esattamente dalla parte opposta. Molti collezionisti non ci hanno trovato e noi galleristi del 32 ci siamo sentiti galleristi di serie b… Inoltre, non avevamo neanche il bagno!
Detto questo Bologna è sicuramente la Fiera più importante e con un grande pubblico e parteciperò anche il prossimo anno, sperando che gli aspetti logistici saranno rivisti.
Claudio Poleschi, Claudio Poleschi Arte Contemporanea – Lucca. Presente ad Arte Fiera nella sezione Main Section
Pregi: Ottima qualità, buon allestimento, grande afflusso di pubblico, buone vendite.
Difetti: ritardo nella spedizione degli inviti alle gallerie, problemi con i bar per gli espositori (file interminabili).
Per quanto riguarda i nostri artisti abbiamo riscontrato una grande attenzione all’opera di Pino Pinelli e di Gian Marco Montesano.
Paola Veronesi Testoni, Spazio Testoni – Bologna. Presente ad Arte Fiera nelle sezione Main Section e Solo Show
La 40° edizione di Arte Fiera ha visto una grande partecipazione da parte del pubblico sia all’interno della fiera, che in tutte le molteplici iniziative organizzate in città ed ha contribuito alla creazione di un clima di festa e di collaborazione tra le varie Istituzioni Pubbliche ed anche tra gli operatori privati.
Come galleria Spazio Testoni all’interno di Arte Fiera siamo stati presenti sia nella Main Section con opere di Joseph Beuys, Julien Friedler, Maria Rebecca Ballestra, Caroline Le Méhauté, L’orMa e Andrea Francolino, e nella sezione Solo Show con le opere dell’artista storico Alberto Zilocchi, grazie alla collaborazione di Maurizio de Palma, amico collezionista di Milano che da diverso tempo si è dedicato allo studio dell’opera di questo artista, che insieme a Piero Manzoni e gli altri ha sottoscritto il “Manifesto dei Ragazzi del Bar Giamaica” nel 1957 ed ha esposto in diversi paesi del mondo prima della sua scomparsa nel 1991 e con lui le sue opere, che finalmente dopo 25 anni abbiamo potuto riproporre in Arte Fiera 2016.
Siamo stati inoltre presenti con un’opera di Ester Grossi appositamente creata per Spazio Testoni per la mostra collettiva Private Galleries in the City organizzata dell’Associazione Gallerie d’Arte Ascom Bologna ed allestita all’interno di Arte Fiera nel padiglione 26.
Nei due ormai storici padiglioni 25 e 26, la disposizione degli stand è stata ben organizzata in modo da offrire una buona visibilità alle proposte presentate dalle gallerie nella Main Section, mentre per le sezioni Solo Show e Nuove Proposte, insieme con le gallerie presenti per MIA, la scelta degli organizzatori di collocarle all’interno del piccolo padiglione 32 ha generato qualche disagio a causa di una più difficile individuazione da parte dei visitatori e per una diversa vivibilità del padiglione stesso da parte dei galleristi espositori. In ogni caso, anche il Padiglione 32 ha goduto di una massiccia affluenza di pubblico a tal punto però da creare in alcuni momenti effetti tipo “collo di bottiglia” che non hanno sempre reso piacevole la visita. È mia personale opinione, che questa schematizzazione logistica tra le varie sezioni all’interno di Arte Fiera, sia da superare attraverso lo studio da parte degli organizzatori di una diversa disposizione degli stand, che a mio avviso potrebbe essere ad esempio a cornici concentriche all’interno dei medesimi padiglioni, così da rendere fruibili allo stesso modo tutti gli stand durante il percorso di visita, anche se appartenenti a diverse sezioni, senza creare così quelle situazioni di non visibilità o sensazioni di non priorità, che annualmente generano malcontenti da parte di quei galleristi che si sentono penalizzati da una posizione decentrata o addirittura nascosta e che non consente loro di beneficiare del giusto apprezzamento delle loro proposte da parte del pubblico.
Altro elemento di disagio è stato il ritardo con cui sono stati resi disponibili ai galleristi gli inviti al Vernissage, i biglietti e le Vip Card per gli ospiti e per i collezionisti direttamente invitati dai galleristi, inoltre le Vip Card che Arte Fiera ha chiesto di poter inviare ai nostri contatti principali, sono arrivate ai destinatari pochi giorni prima dell’apertura della fiera o addirittura in corso di fiera, e questo non ha permesso loro di organizzare per tempo il viaggio ed il programma di visita. Suggerirei di lasciare a noi singoli galleristi la gestione degli inviti e degli ingressi per i nostri contatti, che possiamo comunque comunicare ad Arte Fiera con il loro consenso per le finalità di comunicazione e invito anche da parte degli organizzatori, ma soprattutto di fornirci con adeguato anticipo le disponibilità di ingressi a noi riservati, per poter fare individualmente noi un buon lavoro di contatto e di organizzazione anche per la prenotazione degli importanti eventi correlati ad Arte Fiera.
Ultimo dettaglio, sarebbe necessario migliorare il confort della pausa pranzo, sia per i visitatori ed anche per i galleristi, creando più aree relax e soprattutto migliorando la qualità del cibo, in particolare ai bar all’interno dei padiglioni. In fondo anche il cibo è una forma d’Arte, soprattutto a Bologna, e allora perché non offrire anche questo piacere durante la permanenza o la visita in Arte Fiera?
Detto questo, quest’anno la cosa più importante è andata bene, ossia ci sono state un po’ per tutti buone vendite e in fondo è quello a cui ciascuno di noi galleristi aspira partecipando ad una bella fiera d’arte come Arte Fiera 2016 è stata, anche grazie alla rilevante campagna mediatica che gli organizzatori quest’anno sono riusciti a fare.
Il mio giovane artista L’orMa è stato quello più gettonato e non solo dal pubblico, ma anche dalla Giuria del Premio Euromobil alla decima edizione, che all’unanimità lo ha decretato vincitore tra gli artisti Under 30 presentati nella 40° edizione di Arte Fiera.