GINEVRA | CERN (EUROPEAN ORGANIZATION FOR NUCLEAR RESEARCH) | 16 – 26 LUGLIO 2019
Enrico Magnani – artista visivo con un passato da ricercatore scientifico – presenta al CERN di Ginevra un progetto dedicato alla Materia Oscura. Curata da Marilena Streit-Bianchi, l’esposizione si compone di una ventina di dipinti appartenenti a The Dark Matter Collection (2018-19), serie pittorica caratterizzata dall’uso congiunto di colori acrilici e pigmenti fosforescenti, invisibili alla luce diurna ma visibili al buio.
«Guardando l’opera in certe condizioni – spiega l’artista – hai l’impressione di averla colta completamente, ma cambiando le condizioni, spegnendo la luce, vedi qualcosa di nuovo di cui non avevi idea. Ho trovato l’analogia con la Materia Oscura molto pertinente: la materia è presente (nell’opera), ma non la vedi. Anche noi siamo circondati dalla “Materia Oscura”, ma non la vediamo: toccherà alla scienza trovare lo strumento che ci permetterà di individuarla utilizzando un modo nuovo di guardare il mondo».
«Magnani – aggiunge Valerio Dehò nel testo critico in catalogo – lavora sull’immaginario scientifico, la sua Materia Oscura appartiene a come l’uomo vede il cosmo, a come ne cerca i segreti. È l’anima che guarda; le ricorrenze e le similarità, studiate a lungo da uno scienziato e critico d’arte indimenticato come Giorgio Celli, rafforzano l’antica idea che l’universo sia un’opera d’arte».
Per la realizzazione della serie Supernova, da cui The Dark Matter Collection trae origine, Magnani sfrutta gli effetti della fluido-dinamica senza toccare l’opera con le mani o con i pennelli o con altri strumenti; ogni fase della creazione avviene a distanza. Il pannello multistrato di carta e alluminio giace sommerso orizzontalmente sotto un velo d’acqua. Operando dal centro e sfruttando la forza centrifuga, getti di acqua e aria muovono i pigmenti lasciati precedentemente cadere dall’artista sul supporto. Questa originale tecnica si ispira e tenta di riprodurre, con tutti i limiti del caso, la dinamica dell’esplosione stellare; prova ne è il fatto che le opere così realizzate sono molto simili alle immagini che catturiamo attraverso i grandi telescopi. The Dark Matter Collection contiene, in più, uno sfondo creato con pigmento fosforescente che al buio emette luce verde, luce che filtra attraverso le forme generate dal pigmento tradizionale, producendo così, a livello ottico, una nuova opera d’arte completamente diversa dalla precedente.
Nell’ottica di sviluppare e promuovere l’interazione sinergica tra il mondo dell’arte e il mondo della scienza per una nuova visione e comprensione della realtà, giovedì 18 luglio, alle ore 15.30, presso la CERN Council Room, si terrà la conferenza Searching the Unknown with Art & Science con interventi di Monica Bello (Art at CERN), Michael Hoch (Art@CMS), Enrico Magnani e Domenico Vicinanza. Il pomeriggio terminerà con una visita guidata alla mostra di Enrico Magnani ed un jamming interattivo con Domenico Vicinanza.
Enrico Magnani, Searching the Unknown. The Dark Matter Collection
A cura di Marilena Streit-Bianchi
16 – 26 luglio 2019
CERN Meyrin, Main Building, Ginevra
Giovedì 18 luglio, ore 15.30, CERN Council Room (503-1-001), Main Building
Searching the Unknown with Art & Science
Conferenza con interventi di Monica Bello, Michael Hoch, Enrico Magnani, Domenico Vicinanza
Ingresso gratuito alla conferenza e alla mostra previa registrazione (staff.association@cern.ch)
Catalogo (Kaiti expansion Editore, 2019) con testi di Luis Alvarez Gaumé, Amedeo Balbi, Tiziano Camporesi, Luisa Cifarelli, Valerio Dehò, Michela Massimi, Marilena Streit-Bianchi, Licia Verde ed Enrico Magnani.
Info: +41 22 7672819
staff.association@cern.ch
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