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INTERVISTA DI ELENA BALDELLI

Il palco installato nell’area nel giardino della Certosa Reale ha iniziato a suonare già da un mese affiancato, per il 2011, da molte iniziative culturali che hanno reso, anche quest’anno, il festival di musica resistente qualcosa di più ampio. Gli interventi site specific dei quattro artisti invitati dai curatori Susanna Sara Mandice e Generoso Urciuoli, sono la nuova costola di Colonia Sonora. Arte Sonora si insedia in un luogo nuovo per l’arte, rendendo il luogo stesso filo conduttore dell’esposizione e coinvolgendo un pubblico “differente” ed “eterogeneo”…

Elena Baldelli: Sbaglio o è la prima volta che vengono proposti a Colonia Sonora interventi site specific di arte visiva? Com’è nata l’idea e com’è stata sviluppata?
Susanna Sara Mandice | Gene Urciuoli: L’idea di Arte a Colonia Sonora – Arte Sonora è nata per caso, esattamente come tutte le idee. Quest’anno, oltre all’eterogeneità delle scelte artistiche musicali, il “festival di musica resistente Colonia Sonora”, giunto al suo 15° anno di vita, ha sentito l’esigenza di interpretare in maniera nuova l’arena che ospita il festival. Abbiamo lavorato affinché gli elementi architettonici e l’area verde del parco diventassero un tutt’uno con il festival e non fossero semplicemente forme distanti ed estranee. Per rendere lo spazio qualcosa in più di un mero contenitore, abbiamo pensato di “manipolare” gli elementi presenti e interpretare il contesto attraverso il lavoro di alcuni giovani artisti. E così: una porzione della struttura dell’ex manicomio si anima grazie alla proiezione site specific “L’attesa” del collettivo auroraMeccanica; gli alberi divengono i pilastri portanti dell’opera di Alberto Scodro e di quella di Opiemme; l’angolo più buio e isolato dell’area diventa la sede perfetta per il lavoro di Alessandro Sciaraffa. Un’operazione non semplice, ma riuscita.

Ormai è passato già un mese dall’inizio del festival… Quali sono le prime impressioni riscontrate nelle reazioni del pubblico?
L’altro presupposto di partenza – che ha come premessa il concetto che l’arte non debba essere appannaggio di poche élites – era realizzare una mostra all’aperto nello stesso spazio nel quale quasi tutte le sere si svolgono i concerti. Basta alzare la testa o spostare lo sguardo per notare che ci sono “degli intrusi” nell’area… e a quel punto la curiosità vince e il pubblico si avvicina alle opere. Sin dall’inizio eravamo consci del fatto che si tratta di un’esposizione anomala, non convenzionale e che pertanto richiede una fruizione altrettanto anomala. Alcune opere si accendono solo a partire da un determinato orario (con il buio), altre a seconda delle produzioni dei concerti possono essere momentaneamente spente per non interferire con i giochi di luci che provengono dal palco. Difficoltà ovvie ma accettate e superate, semplicemente perché Arte a Colonia Sonora – Arte Sonora è un elemento e non l’elemento di Colonia Sonora.

Ci presentereste brevemente i progetti degli artisti invitati?
Innanzi tutto è fondamentale rilevare la giovane età degli artisti presenti, che è probabilmente il solo dato che accomuna tutto il gruppo. Il collettivo auroraMeccanica ha realizzato due installazioni video: “L’attesa”, situata in prossimità del palco sulla struttura architettonica dell’ex manicomio, e Collegno48, proiettata sulla chioma di un albero. Ne L’attesa una coppia di gambe siede sul tetto dell’edificio. Due giovani di cui non scorgiamo il volto indugiano, i loro piedi a penzoloni narrano l’attesa di un’intera generazione, in bilico tra la stasi e il cambiamento. Contemporanei Didi e Gogo, attendono il proprio Godot che avrà forse le fattezze di una trasformazione collettiva. Non più piedi, ma braccia sono le protagoniste attive di Collegno48: due mani impacchettano la chioma di un albero che alla fine prenderà fuoco, a simboleggiare il rapporto con la natura che ci circonda e che spesso ignoriamo e alla quale prestiamo attenzione solo in caso di distruzione o pericolo. Di Alessandro Sciaraffa è invece il video “Perché una mela e non un kiwi” che, seminascosto nell’angolo più scuro del parco, conduce lo sguardo del visitatore a una sorta di voyerismo estatico: una donna si lava in una tinozza tra le frasche, un bagno estivo dai violenti contrasti cromatici in opposizione con l’intimità della rappresentazione. Dissacrante e ironico invece il lavoro di Opiemme: una serie di 21 cartelli stradali che simbolicamente vietano le attività che emancipano l’individuo, che lo rendono consapevole. Icone cittadine reinterpretate per destare le coscienze dormienti con un pizzico di sarcasmo.
Infine, un’installazione di Alberto Scodro che gioca con gli spazi e interpreta le forme dei luoghi ribaltandone le prospettive. La “non-forma” in mostra riprende le sagome presenti – ovvero quelle dei gazebo che animano l’area del festival – e le rovescia, creando una discontinuità armonica ancorata agli alberi della zona lounge del festival. Di notevole impatto scenografico, il lavoro modifica l’identità dello spazio, mescolando meraviglia e imprevedibilità.

Avete già pensato a prossimi sviluppi o variazioni del progetto? Arte Sonora sarà un appuntamento fisso a Colonia Sonora?
È ancora prematuro parlarne, o forse per scaramanzia preferiamo mantenere un po’ di riserbo sulla questione. Quest’anno abbiamo trovato corrispondenza di intenti e la volontà di accettare la nostra sfida sia da parte dell’organizzazione del festival, sia tra gli artisti. Ci piace poter sperimentare, ma spesso non è semplice trovare gli interlocutori giusti, essere riusciti a realizzare questa prima tappa è già un successo. Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto e del clima di collaborazione e simpatia che ha caratterizzato le fasi di realizzazione del progetto. Ci piacerebbe proseguire ampliandolo e ci stiamo già lavorando, ma è presto per parlarne. La mostra è ancora in corso, aspettiamo di disallestire e poi vedremo…

Il festival in breve:
Arte Sonora – Arte a Colonia Sonora

Parco della Certosa Reale, Collegno
in collaborazione con Spazio Ferramenta
un’iniziativa di Metropolis Radar
da un’idea di Marco Casadei e Generoso Urciuoli
a cura di Susanna Sara Mandice e Generoso Urciuoli
in collaborazione con Raffaella Bassi e Spazio Ferramenta
Info:www.coloniasonora.com
17 giugno – 30 luglio 2011

Artisti: Alberto Scodro, Alessandro Sciaraffa, auroraMeccanica, Opiemme

Dall’alto:
auroraMeccanica, “L’attesa”, videoproiezione site specific, 2011
Alessandro Sciaraffa, “Perchè una mela e non un kiwi”, video, 2005

Opiemme, “Vietato Rinunciare”,  cm 30×30, stampa su forex, 2011

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