MATERA | EX OSPEDALE SAN ROCCO – MUSEO NAZIONALE DI MATERA | fino al 30 GIUGNO 2024
La videoarte cubana è protagonista a Matera fino al 30 giugno 2024 con la mostra Cuba introspettiva. Esperienze performative di videoarte, curata da Giacomo Zaza presso l’Ex Ospedale di San Rocco, sede espositiva del Museo nazionale.
Il percorso della mostra comprende le opere realizzate da dodici artisti cubani contemporanei, attivi dagli anni Ottanta e Novanta (Juan Carlos Alom, María Magdalena Campos-Pons, Luis Gómez Armenteros, Tony Labat, Sandra Ramos, Lázaro Saavedra) all’ultimo trentennio (Analía Amaya, Javier Castro, Susana Pilar Delahante Matienzo, Ernesto Leal, Glenda León, Grethell Rasúa).
L’esposizione evidenzia l’andamento diversificato delle ricerche artistiche cubane, slegandole da qualsiasi etichettatura e cliché e ponendo in risalto la produzione di nuovi significati mediante pratiche video performative.
«L’ampio sguardo rivolto alla ricerca artistica da Cuba, con particolare attenzione ai protagonisti di una sperimentazione visiva tra le più interessanti dell’area caraibica – sottolinea Annamaria Mauro, direttrice del Museo nazionale di Matera – conferma l’apertura del Museo al mondo contemporaneo internazionale. Il complesso monumentale dell’Ex Ospedale di San Rocco continua a essere un laboratorio di perlustrazione della creatività odierna, capace di offrire immaginari condivisi ed esperienze provenienti da diversi ambiti culturali».
«Attraverso l’immagine video – sottolinea il curatore Giacomo Zaza – gli artisti cubani in mostra a Matera affermano uno sguardo introspettivo denso di sensazioni, deviazioni e trasfigurazioni, in un continuo rapporto dialettico con le limitazioni e gli stereotipi. Uno sguardo empatico e riflessivo che incontra i contesti urbani (le strade dell’Avana), i comportamenti e le abitudini della comunità, e ingloba, attraverso le potenzialità sinestetiche del video, le melodie e le sonorità tipiche (tanto i ritmi afrocubani quanto il reggaeton). A questo sguardo non mancano dei tratti ironici e sarcastici, a volte inquieti, oppure scabri e senza enfasi, come avviene in certa letteratura cubana».
La pratica video cubana porta con sé un’incredibile spinta performativa. Gli artisti scelti per Matera si muovono tra valori fondativi dell’esperienza (la solidarietà, la libertà dell’individuo) e la ricerca di una dimensione poetica, uno spazio sensibile, a volte corteggiando il “mondo magico”.
Tra i più progetti in esposizione, si segnala Habana Solo (video monocanale, 16 mm, b/n, 14’, 2000) di Juan Carlos Alom (Avana, 1964), nel quale l’artista associa improvvisazioni musicali a riprese urbane, mettendo in evidenza i movimenti, la gamma e la fluidità dei corpi. Se in Just Another Day (video monocanale, 5’ 16’’, 1999) di María Magdalena Campos-Pons (Matanzas, 1959) compare l’artista stessa con il viso dipinto dipinto di bianco per rivendicare una teatralità ibrida, stratificata, permeabile alla storia, al contesto vernacolare e al versante ancestrale e spirituale, in Aquarium (video animazione 3D, 4’ 22’’, 2013) di Sandra Ramos (Avana, 1969), opera da cui è tratta l’immagine guida della mostra, figura una studentessa confinata in un acquario di vetro trasparente nel mezzo dell’Oceano Atlantico. Realizzata a partire da una serie di “tavole” dipinte dall’artista, l’animazione porta lo spettatore a riflettere sul concetto esistenzialista della lotta del singolo per liberarsi dai limiti e definire il proprio posto nel mondo.
Presenti in mostra anche alcuni video di autori più giovani, tra i quali Glenda León (Avana, 1976) e Susana Pilar Delhamante Matienzo (Avana, 1984). Inversión II (video monocanale, 3’ 9’’, 2011) di Glenda León esprime la volontà di rompere, a livello visivo, con una carica semantica, emotiva e razionale, le convenzioni sociali date al denaro, con un gesto insieme leggero e violento. Susana Pilar, in Poema sin nombre (video monocanale, 3’ 46’’, 2015) esplora, invece, sentieri più intimi attraverso la magia della parola recitata.
«Le pratiche artistiche presentate a Matera – conclude Giacomo Zaza – ci invitano a riscoprire la gratuità profonda di piccoli brani visivi che tratteggiano l’immaginario. Il video al servizio dell’inventiva dell’artista, in maniera rapida e a basso costo, riesce a esprimere un gesto, un racconto, un accadimento performativo diverso da quelli dell’industria cinematografica e mediatica. All’interno dello spazio affrescato della Chiesa del Cristo Flagellato, nell’Ex Ospedale di San Rocco, vediamo opere di videoarte da Cuba basate su gestualità e ritualità che mettono in risalto il corpo umano, oppure veloci narrazioni con riferimenti testuali e ambientali non troppo elaborati, distanti da aspirazioni ipertecnicistiche. Alcune di esse ostentano immagini a bassa definizione, immagini effimere che rivendicano la libertà d’uso del video. […] Dato che Cuba rappresenta storicamente un luogo di mutazioni culturali, scenari creoli e tropicali, le sue pratiche video, oltre che essere una mescolanza di attitudini documentaristiche ereditate dal cinema cubano e vocazioni performative, incroci tra realismo e astrazione, sono un interessante snodo d’introspezioni, archivi personali, spazi di rivolta, slanci immaginari per rigenerare il mondo».
Cuba introspettiva. Esperienze performative di videoarte
A cura di Giacomo Zaza
22 marzo – 30 giugno 2024
Ex Ospedale San Rocco, Museo nazionale di Matera
Piazza San Giovanni, Matera
Orari: da lunedì a domenica 9.00-20.00, mercoledì 16.00-20.00
Ingresso Euro 3, disponibili gratuità
Info: +39 0835 310058
mn-mt@cultura.gov.it
www.museonazionaledimatera.it