ARZIGNANO (VI) | Atipografia | un nuovo spazio dedicato alle arti
Intervista a ELENA DAL MOLIN e ANDREA BIANCONI di Alice Zannoni
Il 15 novembre inaugura ad Arzignano (Vi) un nuovo spazio espositivo che definire solo galleria è riduttivo, in quanto si presenta come area polifunzionale con attività laboratoriali, workshop, uno studio radiofonico, una residenza per artisti con spazio per concerti, una biblioteca e una storia alle spalle che vede la location essere la sede storica della Tipografia Dal Molin, attiva fino agli anni ’90. Oggi quei muri, che ancor oggi trasudano inchiostro, profumo di matrici e carta, rivivono grazie alla scommessa di Elena Dal Molin e Andrea Bianconi che hanno fondato Atipografia. Con il mio personale entusiasmo rispetto all’iniziativa che vede coinvolto il mio paese d’origine, li incontro ad Arzignano per farmi raccontare il progetto, nel pieno del work in progress.
Come è nata l’idea dello spazio culturale Atipografia?
Elena Dal Molin: L’idea è nata da una riscoperta personale dell’origine, intesa come il luogo dove siamo nati. Da un incontro di due persone che la pensavano allo stesso modo e da uno spazio così ricco di storia che non si poteva abbandonare, dove ci abbiamo visto un futuro.
Che cosa sarà Atipografia?
Andrea Bianconi: Atipografia è un luogo che vive al proprio interno la vita vissuta dall’esterno. L’arte scivola fuori e la vita scivola dentro, è un luogo che definirei liquido ed un luogo in perenne trasformazione. È un laboratorio, un luogo che sarà rimodellato di volta in volta dagli artisti che interverranno dialogando con lo spazio, aggiungendo, togliendo, modificando. Un luogo in cui la comunità sarà invitata a partecipare e a mettere in discussione il proprio sguardo.
Entrambi siete tornati al paese d’origine per questo progetto, che cosa significa per la cultura italiana? Perché la provincia?
A. B.: Ho sentito il bisogno di estremizzare questa nuova avventura, partendo quindi dall’origine, dalla mia città natale. La provincia è piena di una grande energia nascosta, la provincia è autentica, ed è viva… in fondo anche quando sono a New York cerco sempre la provincia: lo stesso bar, la stessa strada, lo stesso parco… Perché mi dà certezze per poter sviluppare l’oggi, il domani e anche l’ieri. Quindi la provincia intesa come spazio culturale dinamico, come terreno e territorio.
E. D. M.: E poi la provincia è provincia finché non è città…
Il vostro progetto si inserisce in contesto molto particolare: non solo in provincia, ma in un paese del nordest che da solo produce 1% del PIL italiano. Da vostra compaesana conosco molto bene il monito “lavora e porta casa i schei!” che impera nella valle del Chiampo e che ha prodotto una ricchezza impensabile a cui non è corrisposta però una ricchezza culturale. Quale è la strategia per dialogare con il territorio?
A. B.: La strategia sta proprio nel dialogo, lavoreremo con diverse realtà, con la comunità rendendola partecipe: organizzando talk, workshop e serate di storia dell’arte; con le aziende istituendo un premio di design dedicato di volta in volta ai materiali e alle attività quali per esempio la pelle o il marmo, materiali che hanno fatto la fortuna della valle.
E. D. M.: Vogliamo accompagnare le persone verso dei significati, ad esempio nei prossimi sei mesi cercheremo di affrontare il concetto di “Invisibile”, ossia ciò che sfugge normalmente allo sguardo. Per farlo abbiamo chiamato artisti che raccontano realtà altre, un fisico nucleare del CERN che ci parlerà in modo semplice del Bosone di Higgs, dei compositori contemporanei… Presentiamo un tema e cercheremo di svolgerlo nel modo più aperto.
I vostri profili professionali sono giustamente diversi, che ruolo avete nel progetto?
E. D. M.: Andrea è un artista e continuerà a fare l’artista. Gli artisti nel loro lavoro hanno un rapporto speciale con il tempo e lo spazio, sanno scandire i ritmi, hanno la sensibilità per agire e sanno dove fermarsi. Questo sarà il ruolo di Andrea, definire i tempi e i modi. Io propongo il programma, i temi su cui lavorare, e insieme troviamo la chiave per presentarli.
A. B.: Beh Elena, tu ti occupi anche di tutti gli affari gestionali e dei rapporti con il territorio.
E. D. M.: Sì (e ride ndr).
Andrea, sei conosciuto nel mondo dell’arte come artista, cosa che continuerai a essere tanto che lo spazio inaugura con una tua personale. Ci dai qualche anticipazione?
A. B.: Amo arricchire la vita cercando la semplicità. Un aspetto fondamentale della mia opera è lo spazio, sia fisico che culturale, dalle performance di Shanghai, alla Biennale di Mosca, alla più recente mostra al MSK di Gent. In tutto il mio percorso lavoro sul significato di relazione tra le cose, tra l’io e gli altri, tra le persone e la loro tradizione e cultura. La mostra da Atipografia parlerà di Tunnel City, di tunnel inteso come spazio aperto, spazio dove tutto può succedere, dove infinite direzioni diventano un’unica grande direzione, dove l’entrata è anche l’uscita, o dove infinite entrate sono anche infinite uscite, per esempio Tunnel City è lo spazio vuoto tra noi e la nostra immagine riflessa nello specchio, Tunnel City è anche il plastico di una città mentale, Tunnel City è anche lo spazio tra una parola ed un’altra. Interverrò sui muri dello spazio, così ricchi di storia, cercando di riempire lo spazio tra l’oggi e il domani.
Progetti per il 2015? Quali sono i vostri obiettivi?
A. B.: L’obiettivo è portare la gente ad appropriarsi dell’arte attraverso vari step: curiosità, sensibilizzazione ed istruzione cercando e stimolando le persone. Sognerei una sorta di processione medievale. L’obiettivo è che Atipografia diventi un luogo necessario, la cui fruizione diventi necessaria.
E. D. M.: Seguiteci!
Elena Dal Molin – anno 1982, laureata in storia dell’arte è stata la curatrice del Museo Minguzzi dal 2005 al 2009 organizzando mostre in Italia e all’estero. Dal 2010 al 2011 segue un MBA presso la Fondazione Cuoa. Nell’estate 2013 studia Curating alla Saint Martin School of London. Fino alla fine del 2013 lavora per la storica galleria d’arte milanese Grossetti Arte Contemporanea. Recentemente è stata fra gli autori e protagonisti del progetto Tutte le strade portano a noi, un cammino da Milano a Bari, un viaggio che sarà descritto nel libro/reportage dello scrittore Alcide Pierantozzi per la casa editrice Laterza.
Andrea Bianconi – artista di fama internazionale, nato ad Arzignano nel 1974, vive e lavora tra Arzignano e New York. Nel 2010 ha realizzato una performance pubblica a Shanghai e l’anno successivo è stato invitato a presentarla in Piazza San Marco a Venezia. Nel 2011 ha realizzato un’opera per i 150 anni dell’Unità d’Italia all’Ambasciata Italiana di Washington DC. Nel 2013 ha partecipato alla V Biennale di Mosca con una performance pubblica tra Piazza Rossa e il Cremlino. È attualmente in corso una sua personale al Museo d’Arte Moderna di Gent in Belgio. I suoi disegni sono nella collezione del MoMA di New York.
Atipografia
Piazza Campo Marzio 26, Arzignano (VI)
Info: +39 3291754133
info@atipografia.it
www.atipografia.it