BARGINO (FI) | Antinori nel Chianti Classico
La Marchesi Antinori ha presentato una nuova opera permanente negli spazi della cantina a Bargino (FI), opera architettonica monumentale nel cuore del Chianti Classico. L’iniziativa si inscrive nel programma di commissioni e acquisizioni di opere site specific parte di Antinori Art Project, piattaforma di interventi in ambito contemporaneo dedicata alle arti visive e agli artisti del nostro tempo.
L’artista chiamato a far parte di questa nuova puntata del progetto è Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979), con l’opera Clessidra (serie AB) che è stata presentata sabato scorso, insieme a Prima che sia notte, libro monografico dell’artista edito da Archive Books.
L’opera è una scultura nata dalla riproduzione in bronzo di una “bricola”, il massiccio palo di legno usato per ormeggiare le barche a Venezia. Corrosa dal perenne movimento delle maree della laguna, la “bricola” viene sdoppiata dall’artista: la parte superiore è il riflesso simmetrico di quello inferiore, evocando nuovamente la laguna e il suo orizzonte specchiato. Una scultura che parla del tempo e del suo scorrere, matrice di incessanti trasformazioni, e lo fa catturando in bronzo il processo di corrosione, appena prima che le due parti del tronco si rompano separandosi. La clessidra non è quindi solo una forma, ma è anche simbolo del tempo e del suo lavoro. Un richiamo simbolico alla cantina Antinori, sua nuova collocazione, dove un vino perfetto non è solo frutto del lavoro della mano umana, ma anche dell’imprescindibile contributo del tempo.
Nelle parole dell’artista: Così la clessidra sintetizza in una forma assoluta la corrosione costante di un legno piantato nell’acqua, soggetto al movimento verticale della marea. Quel legno ricalcato e poi fuso in bronzo si trasforma in materiale incorrutibile, quasi a sospendere e rivelare la fissità del tempo. Nelle clessidre, due elementi speculari sovrapposti rimandano al riflesso dell’acqua, che coincide per l’artista con l’atto del ‘riflettere’ pensare, trasferendo così la dimensione formale della scultura a quella concettuale.
Per Antinori l’artista ha allestito Clessidra con particolare cura nella collocazione. Lo spazio scelto è uno dei più suggestivi della Cantina di Bargino: le grandi vetrate che corrono lungo tutto il fronte della struttura accolta nel ventre della collina, da cui si possono vedere i filari di giovani viti scandire il paesaggio del Chianti. Luogo di raccordo tra natura e opera umana, il punto scelto per l’allestimento enfatizza la Clessidra con la sua atmosfera immersiva. La verticalità della scultura dialoga con l’orizzonte e riporta il tronco da cui è nata l’opera a un nuovo rapporto con la natura.
Clessidra si inserisce nella ricerca formale di Giorgio Andreotta Calò, giovane artista che mette in discussione le tradizionali tecniche scultoree e converte forme rubate al paesaggio in opere concettuali che cristallizzano la forza creativa e distruttiva della Natura, in un’ode all’entropia dell’universo.
Con l’acquisizione di questa nuova opera, Antinori nel Chianti Classico prosegue l’impegno per le arti del nostro tempo avviato con Antinori Art Project, piattaforma che porta avanti l’attività di collezionismo della famiglia toscana, indirizzandola però verso il contemporaneo.
La Cantina Antinori nel Chianti Classico è il simbolo del legame profondo che sin dal 1385 lega la famiglia Antinori alla passione per le arti: pittura, scultura, architettura, e naturalmente l’arte di saper trasformare i frutti della terra in grandi vini.
Da oltre seicento anni, i Marchesi Antinori hanno legato il proprio nome all’eccellenza nell’arte del vino e alla migliore tradizione mecenatistica. Due ambiti apparentemente molto diversi, ma che in realtà hanno spesso proceduto in parallelo: i Marchesi Antinori hanno spesso affidato all’arte il compito di raccontare i valori e la storia della loro casata, il cui stemma è anch’esso un’opera di pregio artistico, uscita agli inizi del ‘500 dalla bottega fiorentina dello scultore e ceramista Giovanni della Robbia. Con l’inaugurazione della nuova cantina nel 2012, monumentale e seducente struttura scavata nelle terre del Chianti Classico concepita dall’architetto Marco Casamonti, parte della collezione di famiglia che raccoglie dipinti, ceramiche, tessuti pregiati e antichi manoscritti ha lasciato lo storico Palazzo Antinori di Firenze per trovare, con il contributo della curatrice degli Uffizi Giovanna Giusti, una nuova collocazione che la rende accessibile al pubblico che giornalmente visita la zona del Chianti Classico, alla ricerca di esplorazioni legate alle degustazioni e a esperienze sinestetiche.
Per dare sistematicità e maggiore impulso ai progetti dedicati alle arti visive del nostro tempo, sempre nel 2012 è stato avviato Antinori Art Project, progetto che muove dall’idea di creare una naturale prosecuzione dell’attività di collezionismo che fa parte della tradizione della famiglia, indirizzandola però verso le arti e gli artisti del nostro tempo. Antinori Art Project è infatti una piattaforma di interventi in ambito contemporaneo – realizzato in collaborazione con curatori affermati – che raccoglie sotto un’unica progettualità coerente tutte le attività messe in campo in quest’ambito.
In particolare, oltre allo spazio museale integrato nel percorso di visita all’interno della cantina che ospita la storica collezione della famiglia, è stato avviato uno speciale programma di commissioni annuali, molte delle quali site specific, rivolto a giovani ma già affermati protagonisti della scena artistica nazionale e internazionale.
Gli interventi hanno visto nel biennio 2012/2013, a cura di Chiara Parisi, il coinvolgimento di Yona Friedman, Rosa Barba e Jean-Baptiste Decavèle. Lo scorso anno, con l’arrivo di Ilaria Bonacossa alla direzione artistica biennale del progetto, ha visto la partecipazione di Tomàs Saraceno che ha realizzato l’opera Biosphere 06, cluster of 3, installata nello spazio verticale dello scalone interno della cantina; la mostra Still Life Remix, dedicata all’intramontabile tema della natura morta, e ora l’installazione dell’opera Clessidra dell’artista Giorgio Andreotta Calò.
Giorgio Andreotta Calò. Nato a Venezia 1979, Giorgio Andreotta Calò vive tra Amsterdam e Venezia. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia (1999-2005) completa i suoi studi a Berlino alla KunstHochSchule (2003-2004). Lavora per numerosi anni come assistente di Ilya ed Emilia Kabakov, collaborando alla loro grande mostra alla Fondazione Querini Stampalia. Viene selezionato come artista in residence alla Rijksakademie Van Beeldende Kunsten di Amsterdam (2009-2011). Dal 2003 Andreotta Calò ha presentato i suoi lavori in numerose mostre in Europa, tra cui: Institut Culturel Italien de Paris (2014); SMART Project Space, Amsterdam (2012); Galleria Civica, Trento, Italy (2009). Tra le numerose collettive, importante la partecipazione nel 2011 alla 54sima Biennale di Venezia curata da Bice Curiger. Nel 2012 vince il Premio Italia per l’Arte Contemporanea, promosso dal Museo MAXXI di Roma, tra il 2012-13 è stato artist in residence presso Villa Arson, Nizza. Nel 2013 è stato tutor della Prima Edizione del Genova Art MaXter e nel 2014 ha vinto il Premio New York, promosso dal Ministero Italiano per gli Affari Esteri.
Antinori nel Chianti Classico
Via Cassia per Siena, 133 Località Bargino
San Casciano Val di Pesa, Firenze
Info: +39 055 2359700+39 055 2359700
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