FIRENZE | Palazzo Strozzi | 7 ottobre 2023 – 4 febbraio 2024
di VALERIA CARNEVALI
Si varca la soglia del celebre edificio con un’aspettativa notevole. Nello stesso periodo, un anno fa, ci lasciavamo negli occhi questa straordinaria sede con Nel tuo tempo di Olafur Eliasson, stregone comanda-colori che aveva trasformato i severi muri del palazzo rinascimentale in scenografiche immersioni di luci. A Palazzo Strozzi ora, con un maestro della visione ambientale come Anish Kapoor, non si può richiedere che una certezza: quella della sorpresa.
A conferma di poter contare su un grande lavoro di allestimento, la sorpresa c’è da subito, si fa immediatamente stupore e la soddisfazione è immensa. L’accoglienza spetta infatti a Svayambhu, installazione in lento movimento su rotaie, l’enorme blocco di cera rossastra e sofferente che sembra consumarsi nell’attrito del passaggio tra una stanza e l’altra: la dichiarazione di apertura è che il palazzo non è solo l’ospite, ma incarna la mostra stessa.
Nella progettazione dell’intero percorso Kapoor ha infatti attentamente lavorato sull’interazione tra spazio ed opere, ora assecondando, ora forzando il rigoroso equilibrio architettonico del susseguirsi delle stanze comunicanti del Piano Nobile; gli shock percettivi si snodano in un cammino leggero per la grande quantità di giochi scenici magistralmente adoperati, e tuttavia solenne, per l’aura metafisica e talvolta mistica emanata in ognuno degli ambienti.
Contigui tra loro nell’allestimento e nel messaggio, To reflect an Intimate Part of the Red ed Endless Column, opere antecedenti al duemila, con le loro emanazioni di pigmento, occupano una in orizzontale ed una in verticale le possibilità dello spazio, favorendole; arriveremo invece quasi a scontrarci, più avanti di qualche sala, con la più recente A Blackfish Fluid Excavation, la grande scultura in acciaio e resina che allude all’utero, collocata di traverso rispetto all’entrata proprio per creare uno iato nella sala più drammatica e contundente, quelle delle allusioni alla materia organica rese realisticamente vivide con una particolare lavorazione di prodotti siliconici e coloranti.
Godersi il percorso attraverso passaggi sinuosi, come quello tra i non-oggetti che affondano nel nero profondo dei nanotubi di carbonio ogni comprensione fenomenica e le successive, celebri Gathering Clouds, artefatti concavi che sembrano risucchiare insieme spazio, sguardo e senso, è un tutt’uno con l’attivare una forma di meditazione che parte spontanea dalla percezione per svilupparsi poi a livello puramente intellettuale; l’esperienza in ogni sala è curiosa e spesso inopinata, ma sempre più magnetica ad ogni nuova angolazione, a ogni nuovo passaggio, a ogni nuovo e vertiginoso riflesso in una scultura specchiante, ed è ripetibile, con l’effetto che non ci si stanca mai di tuffare gli occhi nelle opere, che si indugia e si ritorna sui passi, che si desidera vedere ancora un po’ e provare un raro piacere visivo che aggancia ed innesca elucubrazioni.
Unreal Untrue, evento a cura di Arturo Galansino in corso fino al 4 febbraio, è una mostra racchiusa in uno scrigno, che fa tesoro delle limitazioni dello spazio, riuscendo ad essere bella, sintetica e rappresentativa della vasta produzione dell’autore nei decenni; anche la “poetica del monumentale” di Anish Kapoor trova la sua dimensione: alfa e omega, inizio o fine del percorso espositivo, l’anello si congiunge nel cortile con Void Pavilion VII, esperienza solitaria ed immersiva in cui i confini percettivi si allargano, e si comprende, nella concretezza dell’illusione ottica, a cosa allude l’espressione non-reale non-vero.
Anish Kapoor. Untrue Unreal
a cura di Arturo Galansino
7 ottobre 2023 – 4 febbraio 2024
Palazzo Strozzi
Piazza degli Strozzi, Firenze
Orari: tutti i giorni 10.00-20.00. Giovedì fino alle 23.00
Info: info@palazzostrozzi.org
+39 055 2645155
Prenotazioni
prenotazioni@palazzostrozzi.org
+39 055 2645155
https://www.palazzostrozzi.org/