CATANZARO | Museo MARCA | fino al 30 marzo 2013
di GIOVANNI VICECONTE
Bianco
Con occhi bianchi vedo
Con una mente bianca penso
Con bianche mani in un corpo bianco lavoro
In un mondo bianco cammino
In un cielo bianco respiro
Sono in alto in alto su una montagna bianca
Guardando in basso nel profondo
Angelo Savelli
Vasilij Kandinskij nel suo saggio Lo spirituale nell’arte scrive:
«Il bianco, che spesso è considerato un non-colore, è quasi il simbolo di un mondo in cui tutti i colori, come principi e sostanze fisiche, sono scomparsi. È un mondo così alto rispetto a noi, che non ne avvertiamo il suono. Sentiamo solo un immenso silenzio che, tradotto in immagine fisica, ci appare come un muro freddo, invalicabile, indistruttibile, infinito. Per questo il bianco ci colpisce come un grande silenzio che ci sembra assoluto. È un silenzio che non è morto, ma è ricco di potenzialità».
È il colore Bianco, ricco e vitale, il filo conduttore della mostra di Angelo Savelli (Pizzo Calabro 1911- 1955), che accompagna il visitatore del MARCA di Catanzaro che, a distanza di diciassette anni dalla mostra al Pecci di Prato tenutasi nel 1995, dedica una retrospettiva al maestro calabrese, curata da Alberto Fiz e Luigi Sansone.
Un nucleo di settanta opere tra dipinti, sculture e ceramiche, in un percorso espositivo che, partendo dalle sue prime esperienze figurative degli anni Trenta giunge all’universo “bianco”. Savelli interviene sulla superficie e sui materiali e, eliminando la classicità della forma, giunge a nuovi formati trapezoidali e triangolari, forme pure che danno continuità al primo quadro bianco realizzato dal russo Kazimir Malevich.
Questa serie di lavori, realizzati da Angelo Savelli a partire dal 1957 dopo il suo arrivo a New York, nascono con naturalezza, ispirati da un’esperienza visiva che l’artista conduce in una chiesa di Firenze già nel 1944-45, momento che lui stesso considera determinante per la ricerca artistica di questo “periodo bianco”.
In mostra si ammirano anche le Corde che, oltre a rappresentare un ricordo del mare e della sua terra natia, riflettono su una ricerca dello spazio compositivo che, come in Lucio Fontana, vuole creare una dimensione altra. Dimensione che Savelli, diversamente dal taglio cui ricorre il maestro dello spazialismo, ottiene proprio dall’uso della materia e della profondità generati dal bianco.
Il colore bianco per Savelli non rappresenta solo la parte intima e profonda di un individuo, ma esprime quella luce che deriva dalla consapevolezza-consenso dell’area oscura del proprio Io, attraverso il quale dà vita a un nuovo bianco, carico di una sottile spiritualità e di una luce propria.
Angelo Savelli. Il maestro del bianco
a cura di Alberto Fiz e Luigi Sansone
fino al 30 marzo 2013
Museo MARCA
Via Alessandro Turco 63, Catanzaro
Orari: Da martedì a domenica 9.30-13.00 e 16.00-20.30; chiuso il lunedì
Ingresso 3,00 euro
Info: +39 0961746797
www.museomarca.info
info@museomarca.com