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VITULANO (BN) | CASA TURESE arte contemporanea | 11 maggio – 30 giugno 2013

Intervista ad ANGELO MAISTO di Francesca Di Giorgio

Analogie, la nuova mostra personale di Angelo Maisto (1977), inaugura il nuovo spazio espositivo di Casa Turese, in cui presente, passato e futuro convivono.
Solo qualche mese fa dall’incontro con Tommaso De Maria nasceva un racconto su un attento progetto di recupero di un antico casale che tornava a nuova vita (leggi l’intervista). Ora, non è difficile immaginare quanto le Analogie del titolo si trasferiscano dalle opere al luogo, in termini di sintonia. Questo perché il prelievo che Maisto attua nel quotidiano è “senza tempo” anche se, come l’artista stesso precisa, la storia dell’arte c’entra (sempre) eccome!

Una tua opera può scatenare molti riferimenti… Quali sono i tuoi rapporti con l’arte nel quotidiano?
Se ti riferisci a Capra testa a carriola che ricorda la “Capra” di Picasso… beh certo, la storia dell’arte fa parte del patrimonio di un artista, io ho avuto la fortuna di trascorrere gran parte della mia infanzia vagando tra le sale del Museo di Capodimonte (grazie al lavoro di mio padre) tra le nature morte del ‘600 e i quadri di Caravaggio, pensando che fossero opera di un mago. Ancora oggi mi sorprendo a guardare una mela dal punto di vista di linea, luce e colore.

Quello tra gli acquarelli su carta e i personaggi-sculture è un “confronto enciclopedico”. In che modo stabilisci i termini di questo dialogo?
Fin da bambino ho sempre pensato al mondo degli oggetti come ad una sorta di “quarto regno” da affiancare al regno animale, vegetale e minerale. Le mie passioni, l’etologia, l’entomologia, la botanica e l’ammirazione per il mondo di Bosch, hanno segnato la mia immaginazione. Assorbite e digerite questa passioni ho cominciato a creare il mio “quarto regno” che, grazie alla potenza evocatrice dell’analogia, mi dà la possibilità di mostrare la mia visione del mondo.

Vista la natura delle tue opere si può immaginare Angelo Maisto circondato da una quantità varia ed innumerevole di cose e materiali. Provi a descriverci il tuo studio?
Il mio studio è diviso in quelli che io chiamo “angolo del bricoleur”, dove spaiati su un grande tavolo ci sono innumerevoli oggetti che poi trasformo in sculture e bacheche, e il tavolo “dell’entomologo” , dove realizzo, con precisione maniacale, le mie tavole ad acquerello.

Per la prossima Biennale di Venezia Massimiliano Gioni ha recuperato un incompiuto enciclopedico-utopico e mi ha fatto pensare se, anche in te, in qualche modo, vive il pensiero di sintetizzare e contenere tutta la ricchezza e la varietà del mondo…
Mi rivedo nell’idea di Gioni riguardo il sogno di costruire un’immagine del mondo (tramite il lavoro degli artisti) capace di sintetizzarne la molteplice ricchezza. Per me recuperare oggetti quindi “memorie” significa riordinare il mondo attuando la Diakosmesis, così da restituire senso e bellezza a noi e al mondo.

L’idea che tutto il conosciuto possa essere se stesso e, allo stesso tempo, anche altro tende verso l’infinito… Esiste questa tensione nel tuo lavoro?
Questo concetto mi affascina. La vera fonte del mistero, per me, sono le “Cose” e l’indagarne il senso nascosto. La mia ricerca, in fondo, ha come come fine il “santificare” le cose semplici, gli oggetti, perché sono questi che parleranno di noi e della nostra storia.

Angelo Maisto. Analogie
a cura di Massimo Bignardi

11 maggio – 30 giugno 2013
Inaugurazione sabato 11 maggio, ore 19.00

CASA TURESE arte contemporanea
Via Fuschi di Sopra 64, 87, 89, Vitulano (BN)

Orari: da martedì a sabato dalle ore 15.00 alle ore 20.00 (anche su appuntamento)

Info: +39 0824 874650  | +39 333 3443684
info@casaturese.it

www.casaturese.it

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