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DIANO MARINA (IM) | Sala “R. Falchi”, Palazzo del Parco | Fino all’11 gennaio 2024

Intervista ad ALESSANDRO GIAMPAOLI di Francesca Di Giorgio

L’ultima mostra personale di Alessandro Giampaoli, Se puoi perdi i tuoi passi, organizzata da Civiero Art Gallery nella Sala “R. Falchi” di Palazzo del Parco a Diano Marina, sembra un invito ad una pratica antica, quella del flâneur, “del perdersi sperimentando e provando emozioni nell’osservare il paesaggio”. Un paesaggio che nei dipinti di Giampaoli sembra impossibile decifrare con precisione da cui però è caldamente consigliato farsi trasportare… Nell’ultimo ciclo di lavori la pittura di Giampaoli intensifica e amplifica quel senso di perdita e, allo stesso tempo, ricerca di centralità che spesso proviamo quando siamo immersi nella Natura, cercando connessioni sconosciute a volte rassicuranti altre volte al limite del perturbante.
Abbiamo parlato con Alessandro Giampaoli di pittura e di un background condiviso utile ad accedere al suo mondo popolato da simboli…

Alessandro Giampaoli. Se puoi, perdi i tuoi passi, veduta della mostra, courtesy Civiero Art Gallery

Come direbbe Gilles Clément, la Natura «racchiude ancora in sé diversi gradi di leggibilità». Educare allo sguardo e acquisire la facoltà di rinvenire ciò che nel mondo vegetale è al contempo invisibile e fondamentale diventa quindi un manifesto… Qual è la tua idea di paesaggio?
Il paesaggio che dipingo è un paesaggio interiore, un luogo protetto in cui cercare rifugio, ritrovare senso e connessione. Vedo fuori una grande gabbia e sempre più esseri umani ostaggio di dinamiche che non possono controllare, spesso imposte dall’alto. Viviamo un tempo dominato da materialismo, sfruttamento, conflitti, disgregazione, mancanza di chiarezza, disumanizzazione. È difficile ricostruire un’idea di verità, ritrovare un centro. Sostanzialmente è ciò che cerco. La ricerca artistica è ricerca della Verità. Credo che l’arte debba fare questo: spogliare l’essere umano delle convenzioni e delle sovrastrutture per condurlo al centro dell’esistenza. Paradossalmente non c’è nulla di più vero di ciò che posso comporre e tradurre in visione tangibile attingendo da un bagaglio interiore perché scaturisce da un moto spirituale. Arte e ricerca spirituale per me viaggiano sullo stesso binario. C’è un unico piano di coincidenza, quello esistenziale.
L’invito quindi è proprio quello di perdersi, sottrarsi al galleggiamento inconsapevole, alla marea del disordine, prendere le distanze dal rumore che ci sovrasta per ritrovare un senso di quiete, ricomporre un ordine interiore e raggiungere maggior consapevolezza e armonia. È necessario ricongiungersi ad un senso di unità.

Alessandro Giampaoli. Se puoi, perdi i tuoi passi, veduta della mostra, courtesy Civiero Art Gallery

Animali, volti, persone, sembrano mimetizzarsi nel colore, non immediatamente visibili ad un primissimo sguardo di insieme si rivelano gradualmente ai nostri occhi come quando si avanza nella nebbia… Si nascondono o vogliono essere trovati? Sono indizi per altre letture?
Ho sempre lavorato su un piano simbolico. Da tempo cerco di costruire visivamente un nuovo linguaggio ermetico, un codice espressivo che mi piace definire “mitologia naturale”, fondato su un’idea di unità esistenziale indistinta e ricostruzione di un senso del sacro. Il risultato è un mondo fluido, dinamico, in continua trasformazione in cui umano, vegetale e animale si mescolano e si contaminano. Non c’è separazione ma solo celebrazione della vita nel suo eterno divenire.
Concepisco un dipinto come una soglia da varcare, un territorio da esplorare per scoprire nuovi significati e possibilità, quindi metafora di un processo di conoscenza che possa condurre ad una maggior consapevolezza. Una rivelazione richiede uno sforzo, un’apertura all’ignoto, la volontà di cercare e il lasciarsi sorprendere.
Concludo rispondendo in maniera più diretta alla tua domanda: si nascondono e vogliono essere trovati.

Nei tuoi lavori il colore, costruendo il paesaggio naturale, è come un magma dalle cromie che rimandano spesso al primordiale, a spazi in piena formazione…  La pittura per te ha un’origine?
La mia idea di pittura coincide con quella di libertà: è un flusso che va assecondato, libero da schemi formali precostituiti, un’energia in cerca di forma, proprio come un paesaggio primordiale in costruzione.
Questa libertà la condivido, vorrei che tutti ne facessero parte. Per questo ho intitolato uno dei miei recenti dipinti A questa fonte s’attinga libertà. La pittura è un’emanazione della natura umana.

Alessandro Giampaoli. Se puoi, perdi i tuoi passi
mostra organizzata da Civiero Art Gallery
catalogo Vanillaedizioni con testo critico di Livia Savorelli

16 dicembre 2023 – 11 gennaio 2024

Sala “R. Falchi”, Palazzo del Parco
Corso Garibaldi 60, Diano Marina (IM)

Orario di apertura al pubblico: tutti i giorni 16.00 – 19.00 domenica e festivi su appuntamento.

Info: civieroartgallery@gmail.com
www.civieroartgallery.com

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