VENEZIA | Marignana Arte | Fino al 18 febbraio 2023
di FRANCESCA DI GIORGIO
Mondo Libero, Hiroshima, Rolling Stones, Love, Peace… insieme ad altri Miti (2019-2020), nell’opera di Aldo Grazzi, ripetuti ad libitum, diventano quasi un lungo mantra di cui progressivamente liberarsi. Una delle opere più recenti del Maestro Grazzi è installata – all’ingresso di Marignana Arte, che ospita la sua seconda personale in galleria, Illusioni, ancora per pochi giorni – “defilata”, rispetto ai sei trittici disposti in Loop (2018), per citare i titoli delle serie realizzate da centinaia di perline di plastica colorara, “intelaiate” a formare come degli arazzi tridimensionali, manifesti, tappeti verticali, striscioni… Esteticamente perfetti, senza la minima sbavatura.
L’impatto all’ingresso è fortissimo perché lo sguardo si perde e allo stesso tempo si concentra su questa serie di pattern visivi che creano un ambiente altro in un cortocircuito di riferimenti che vanno dall’Optical Art (che con l’illusione citata dal titolo della mostra ha molto a che fare) alle reti di pixel digitali in cui siamo immersi nel nostro quotidiano. Il gioco è fatto, siamo dentro al mood di una mostra da scoprire a partire da ciò che non vediamo, dall’intangibile: che non si può vedere ma qui sì può toccare. D’altronde cosa sono le illusioni se non giochi, molto seri, della mente?
Illusioni si compone esclusivamente delle opere più recenti di Aldo Grazzi, quelle realizzate, appunto, di perline intrecciate e che l’artista porta avanti da metà Anni ’80, riflesso della sua fascinazione per i monili degli africani Masai che ha conosciuto da vicino e da cui ha appreso una tecnica che al risultato estetico associa all’accessorio un simbolismo e un significato sociale. Questo, il Grazzi “antropologo” lo sa benissimo.
Intrecciare le perline è come reiterare un’idea e allo stesso tempo liberarsene. È questo che ha fatto per tutta la vita con la sua arte, sentirsi libero dai condizionamenti, dalle grandi correnti pur partecipando alle cose del mondo in un modo magnificamente suo. Una sorta di “disimpegno etico” attraversa il suo lavoro in un momento in cui, gli Anni Sessanta e Settanta del secolo scorso vivevano di una militanza urlata e a volte svuotata di reale azione nei fatti. Nessuna polemica attraversa l’opera di Grazzi, non può esserci laddove si vola alti sulla realtà restando “isolati nel buio luminoso della visionarietà”. Libero sempre, solo mai.
Non resta nulla da spiegare, quindi, nell’opera di Grazzi, ma solo da vedere. L’opera non coincide con la cronaca. Da un artista del ’54 e che ha operato negli Anni ’60/’70 ci si aspetterebbe altro, certo, ed è proprio qui che inizia la scoperta, attraverso molti altri lavori, “oltre” agli intrecci di perline, di cui dà conto il volume monografico sull’intera parabola creativa di Grazzi, a cura di Marignana Arte, presentato lo scorso 11 febbraio in galleria, Aldo Grazzi. Illusioni, il tempo è dalla mia parte (la Bussola, 2023), ricco di contributi a firma di Luca Massimo Barbero, Annarosa Buttarelli, Walter Loddi e Jonathan Molinari.
L’incipit al volume incalza con la citazione da Leopardi: “Senza le illusioni non ci sarà quasi mai grandezza di pensieri, né forza, impeto e ardore d’animo, né grandi azioni che per lo più sono pazzie”.
Allora sogniamo ancora e sogniamo meglio… Aldo Grazzi lo insegna senza dircelo lui, che è un magnifico illuso, che resiste, si libera e si ribella. In virtù di questo il tempo sarà sempre e solo dalla sua parte.
Aldo Grazzi. Illusioni.
Fino al 18 febbraio 2023
Galleria Marignana Arte
Dorsoduro, 141, Rio Terà dei Catecumeni, Venezia
Orari: dal giovedì al sabato, dalle 11.00 alle 19.00. Da domenica a mercoledì aperto solo su appuntamento
Info: +39 041 5227360
info@marignanaarte.it
www.marignanaarte.it