Cerreto d’Esi (AN) | Airforce – Elica | Dal 15 giugno 2024
di VALERIA CARNEVALI
Un recente intervento di Agostino Iacurci (Foggia, 1986) è letteralmente “fiorito” in uno spazio anomalo e piuttosto distante dai circuiti dell’arte contemporanea. Vero è che, quando si parla di murales, capita spesso che essi appaiano su pareti aliene a gallerie e musei, tuttavia trovare un intero ciclo murario all’interno di uno stabilimento industriale è comunque sorprendente. Si tratta di Fiori diversi al naturale, composita opera site-specific commissionata dalla Fondazione Ermanno Casoli (FEC), con la cura di Marcello Smarrelli, all’artista selezionato come vincitore dell’ultima edizione dell’omonimo premio, il Premio Ermanno Casoli, per la sede dell’azienda Airforce, specializzata in sistemi di aspirazione per cucine con sede a Cerreto d’Esi, comune dell’entroterra marchigiano.
Forma, colore e modulo reiterato nello spazio sono i fattori sostanziali dell’intervento, ma di esso fanno parte anche elementi installativi naturali, per una riuscita estetica immersiva e di forte impatto visivo, in cui anche la partecipazione di molte mani è parte fondante, mezzo e scopo.
Tutta l’operazione è un insieme di stilemi e messaggi: il “giardino” di Iacurci è immediatamente riconoscibile dalla sua peculiare maniera di elaborare suggestioni floreali per sintetizzarle in strutture geometriche e modulari dalle tinte vivaci, piane e sature, in un processo di astrazione che parte dall’osservazione della natura per divenire potente fregio che trasforma l’ambiente. Uno degli esempi più recenti e rappresentativi è la mostra The Travelling Landscape, allestita presso la Pacific Design Center Gallery di Los Angeles fino al gennaio ‘24, ma in tutta la storia espositiva dell’artista pugliese è facile trovare questo imprinting. I messaggi invece derivano dall’interazione con il personale della fabbrica che ospita e nutre come una serra il neonato verziere, e questo, invece, è l’imprinting della FEC.
La grande installazione si dispiega su quattro pareti in uno degli spazi comuni del sito, ed è composta, insieme alle pitture murarie, dai disegni realizzati da ciascuno dei circa cento dipendenti sul tema del “fiore”, forma archetipica, familiare e universalmente amata, interpretato variamente come decorazione, come ricordo, come metafora, come divertissment da mani avvezze a produzioni di altro tipo; all’interno dello spazio delimitato da tali pareti prendono posto composizioni di vere piante in fioriere e sedute firmate dallo studio di architettura STARTT.
Colpisce particolarmente questa recente opera perché è inserita in una situazione di armonioso contrasto all’interno di un particolare ambiente produttivo, imprescindibile nella fusione tra paesaggio agricolo (qua siamo tra le colline del verdicchio) e periferia industriale di questa operosa parte d’Italia ai piedi degli Appennini che si riconosce ancora nel modello metalmezzadrile: il “capannone”, luogo per antonomasia di lavoro, di vita, di fatica, di comunità, di relazioni umane e di delicati e necessari equilibri sociali.
opera d’arte site-specific di Agostino Iacurci artista vincitore della XXII edizione del Premio Ermanno Casoli
a cura di Marcello Smarrelli