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MILANO | ArteA Gallery | Fino al 30 marzo 2025

di ELEONORA BIANCHI

Esiste un confine sottile, labile e impalpabile, una zona grigia dove il colore non si limita a un languire passivo, ma diventa presenza attiva che al contempo nasconde, rivela e trasforma. In Sensorialità naturali – mostra a cura di Matteo Galbiati presso ArteA Gallery di Milano – le opere di Giovanni Lombardini (1950, Mulazzano di Coriano – RN) non si offrono inermi al nostro sguardo: pulsano, vibrano, si presentano come portali interdimensionali, miraggi di mondi lontani, immuni alle leggi dello spazio e del tempo, finestre aperte su indefiniti flussi di energia. La Pittura, qui e ora, non è il gesto maniacalmente controllato di un artista che sa esattamente cosa la sua opera diventerà. Si tratta, piuttosto, di accadimento: il lavoro di Lombardini ha a che fare con l’inatteso, l’imprevisto e l’imprevedibile. Ci parla di una sensibilità contingente, di un’indagine accidentale sulle capacità e sulle potenzialità del colore nella sua forma più pura, di liquida e difficile gestione.

Giovanni Lombardini. Sensorialità naturali, veduta parziale della mostra, ArteA Gallery, Milano Courtesy ArteA Gallery, Milano

La mano del pittore agisce in maniera anomala, libera da gesti codificati e regole prestabilite. Non ci sono pennelli, né strumenti troppo convenzionali a mediare tra l’artista e la materia. È un contatto diretto, quasi primordiale, il colore non viene domato ma lasciato (ac)cadere. Il colore è e non può che essere, in un equilibrio instabile tra volontà e abbandono, tra presenza e dissolvenza, tra reale e surreale.
La formica diventa la scivolosa pista da ballo prediletta per la danza di quelle naturali sensorialità, apparizioni, spettri inafferrabili che ci guardano di soppiatto, da dietro la copertura lucida, schermo deputato alla protezione di una dimensione altra, nella quale non siamo invitati a partecipare, dove le umane manie di controllo non trovano riscontri, una dimensione che – almeno per ora – non ci è permesso rovinare.

Giovanni Lombardini. Sensorialità naturali, veduta parziale della mostra, ArteA Gallery, Milano Courtesy ArteA Gallery, Milano

L’unica, flebile, parvenza di reale è data dai riverberi della luce e dal nostro invadente riflesso che si arroga il diritto di entrare nell’opera, di danzare nel buio insieme al colore, di andare a scoprire quell’oltre che sappiamo bene non essere alla portata della nostra comprensione.
La galleria diventa il teatro di un surreale gioco delle parti, un bizzarro tiro alla fune tra la casualità e l’intenzione, tra essere e diventare, tra il fare e il lasciar accadere.

Giovanni Lombardini. Sensorialità naturali, veduta parziale della mostra, ArteA Gallery, Milano Courtesy ArteA Gallery, Milano

Quelle lasciate da Lombardini sono tracce di un passaggio scevro di arroganza o tracotanza, segni appena accennati, ma tacitamente capaci di sovvertire l’ordine delle cose. Echi lievi ma inevitabili, aniconiche icone di religioni ateiste ormai dimenticate o, forse, non ancora inventate.
È un passaggio vitale, violentemente energico, eppure quasi atavico nella purezza del linguaggio, nel suo essere così quasi solo Pittura.

Giovanni Lombardini. Sensorialità naturali
a cura di Matteo Galbiati
mostra premio assegnata nell’ambito di Arteam Cup 2023
in collaborazione con Associazione Culturale Arteam

15 febbraio – 30 marzo 2025

ArteA Gallery
Corso XXII Marzo 39, Milano

Orari: da lunedì a sabato su appuntamento

Info: +39 333 4012115
info@arteagallery.it
www.arteagallery.it

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