Vincenzo Rusciano da Napoli
Com’è cambiato il tuo modo di lavorare?
Credo che, in questo periodo, avere un tetto sopra la testa ed una situazione di relativa tranquillità personale, sia già tanto. Mi ha fatto sentire protetto.
Adesso però ho una grande voglia di riprendermi tutta la mia vita lavorativa e sociale e tutte le mie abitudini, anche di amicizia, a cui tengo. Tipo prendere il caffè con un amico prima di raggiungere il mio studio, che è nel centro storico di Napoli. La mia città, ricca di luci e di pregnanza storica, è una fonte di stimoli continua, importantissima per il mio lavoro. Ho fatto molta ricerca grafica e tenuto rapporti a distanza in questo periodo, ma ho l’esigenza di tornare in laboratorio ad operare.
Cosa ti manca? La tua personale esperienza dell'”assenza” e della “mancanza”.
La libertà e l’ebbrezza che ne deriva è una cosa irrinunciabile. Mi mancano la mia libertà individuale e l’esperienza collettiva della comunità. Mi mancano mio padre e il suo orto, mia madre e il suo abbraccio. Mi manca il lato manuale, pratico e fisico della vita. Il rapporto ravvicinato dei miei studenti in Accademia. Il mare. I suoni e i rumori della mia città.
Musei e gallerie hanno reagito al momento con la digitalizzazione e la virtualità. Quali sono le tue “strategie” per instaurare nuove relazioni?
Musei e gallerie, in tal senso, hanno operato in maniera utile poiché certamente hanno continuato, in questo modo, a tenere i contatti con il loro pubblico e a promuovere i loro artisti. Personalmente, con amici galleristi e artisti ho mantenuto i contatti con lunghe telefonate, discussioni e riflessioni sulle ricadute di questo periodo nel mondo dell’arte. Consapevoli che nel breve e medio termine alcune cose cambieranno, resterà sempre forte la volontà di condividere un momento attorno all’opera, proprio in senso fisico e ravvicinato. È necessario, umano. È come la differenza tra ascoltare musica per radio e ascoltarla dal vivo.
Vincenzo Rusciano è nato nel 1973. Docente all’Accademia di Belle Arti di Brera e di Napoli. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, italiane ed estere, tra cui: Collezione Madre – Museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli; MAC – Museo d’Arte Contemporanea Lissone, MB; Collezione Museo della scultura contemporanea, Gubbio; Collezione Ernesto Esposito, Napoli; Collezione Galerie Ernst Hilger, Vienna; Collezione Claudia Gianferrari, Milano-Roma; Collezione Angela e Massimo Lauro, Napoli-Città della Pieve. Tra le recenti mostre personali: 2018 Slyline, Galleria Nicola Pedana, Caserta I. 2017 Nero Moto Perpetuo, Museo Civico di Santa Maria dei Servi, Città della Pieve (PG), I – organizzata da Il Giardino dei Lauri_Collezione Angela e Massimo Lauro. 2016 MAC: certain regard, Lissone Contemporary Art Museum, MB, I – curata da Alberto Zanchetta. 2016 Not so Bad in Capri, Villa San Michele Foundation, Anacapri, I – curata da Maurizio Siniscalco. 2016 Not so Bad, Annarumma Gallery, Napoli, I. 2015 Echi dal bianco, Lissone Contemporary Art Museum, MB, I – curata da Alberto Zanchetta. 2014 Sponda, Sant’Aniello Caponapoli Church, Naples, I – curata da Angela Tecce e Alberto Zanchetta. www.vincenzorusciano.it