Giuseppina Giordano da Mazara del Vallo (TP)
Cosa ti manca? La tua personale esperienza dell’“assenza” e della “mancanza”.
Mi manca il tempo della scelta, della possibilità. In questo momento chi è solo in casa è costretto a una solitudine forzata, chi in compagnia, a volte, è costretto a una convivenza forzata.
Mi manca la dolcezza che provo quando scelgo di stare da sola con me stessa, in silenzio, nutrirmi di un tempo non produttivo, vuoto, che diventa fertilissimo per nuove idee, e che rende più fertili e gioiose anche le mie relazioni. Mi manca il sogno.
Come immagini il mondo, quando tutto ripartirà?
Immagino nell’immediato un mondo spaventato, smarrito, ancora sofferente. È in quel momento che bisognerà essere solidali l’un l’altro e, nello stesso tempo, consapevoli e vigili per non abdicare tout-court alla propria libertà personale, ai diritti fondamentali dell’uomo che sembrano essere sospesi in questo tempo straordinario e cadere, nella paura, vittime di estremismi.
Ad oggi quali sono state per te le conseguenze immediate della diffusione del Covid-19 sul tuo lavoro e quali pensi possano essere le conseguenze a lungo termine?
Sono andata incontro a uno stravolgimento vero e proprio considerando che la quasi totalità dei miei progetti di quest’anno richiedevano un viaggio, uno spostamento all’estero, molti dei lavori sarebbero stati site-specific e tutta la mia pratica, negli ultimi anni, è stata nomade e sorta relazionandomi con l’altro.
Sono una persona molto curiosa, ho sempre trovato il mio personale equilibrio in movimento, a lungo termine credo che approderò di certo a nuovi modi e nuovi mondi per esprimermi, anche se questa trasformazione potrebbe non essere indolore.
Se è vero che mancano ormai le condizioni “ideali” grazie a cui i miei progetti si sono sviluppati fino ad adesso, è anche vero che fare arte per me è una necessità, una chiamata a cui non posso sottrarmi, la quale mi condurrà inevitabilmente a nuove strade, a nuove pratiche.
Giuseppina Giordano (Mazara del Vallo, 1987) è un’artista interdipendente. La sua pratica non ha centro, si nutre di trasformazioni. Dal 2017 è beneficiaria della borsa di ricerca di The secular Society. Nel 2019 è artist-in-residence al MASS MoCA, USA, e nel 2018 presso Camden Arts Centre e Slade School of Art a Londra. Tra le mostre recenti: BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo, Palermo e Please, teach me the language of a rose, mostra personale al Taubman Museum of Art, Ronaoke, USA.
Il suo ultimo progetto è COROLLA, aspettando la Primavera, Uniti ai tempi di COVID-19: una serie di sculture indossabili a guisa di corolla per mantenere le distanze di sicurezza tra le persone, un invito ad essere delicati come fiori. Vive a Milano e ovunque si trovi il suo corpo. www.giuseppinagiordano.com