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PRATO | Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci | 15 ottobre 2016 – 5 febbraio 2017

In occasione della sua riapertura, dopo il rinnovamento degli spazi museali a cui si aggiunge la nuova ala – vero e proprio “atterraggio” alieno concepito dall’architetto Maurice Nio – il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta oggi ufficialmente al pubblico la grande mostra intitolata La fine del mondo.
Curata dal neo direttore Fabio Cavallucci, con la collaborazione del team interno e di un nutrito gruppo di advisor internazionali, questo progetto delinea il nuovo corso dell’istituzione toscana e accoglie il visitatore subito nei nuovi ambienti, quella sorta di navicella spaziale ormai diventata il segno di riconoscimento del museo, che, proveniente da altri mondi, è pronta, con la grande antenna che si erge alla sua sommità, ad emettere onde e/o a ricevere messaggi di innovative e propulsive proposte culturali.

Henrique Oliveira, Transarquitetonica, 2014, Museu de Arte Contemporânea, São Paulo – Brazil, wood, bricks, mud, bamboo, PVC, plywood, tree brunches and other materials, 5x18x73 m Photo Everton Ballardin

Henrique Oliveira, Transarquitetonica, 2014, Museu de Arte Contemporânea, São Paulo – Brazil, wood, bricks, mud, bamboo, PVC, plywood, tree brunches and other materials, 5x18x73 m Photo Everton Ballardin

Quindi, attraverso le opere degli oltre 50 artisti e artiste internazionali riuniti in mostra, si ha modo di attraversare un allestimento eterogeneo che, esteso sull’intera area espositiva di oltre 3000 metri quadrati del museo, davvero permette di praticare, rispondendo alle intenzioni di chi l’ha voluto e pensato, un “esercizio della distanza” attraverso il quale si può osservare il nostro presente da una posizione lontana e distante.
Sottolinea in questo senso lo stesso Fabio Cavallucci:

“Il titolo La fine del mondo nasce dalla considerazione che ciò che abbiamo conosciuto finora è obsoleto. La mostra non vuol essere dunque la rappresentazione di un futuro catastrofico imminente, ma insieme presa di coscienza della condizione di incertezza in cui versa il nostro mondo e riflessione sugli scenari che ci circondano. I mezzi, anche concettuali, d’interpretazione della realtà che noi abbiamo conosciuto non sono più in grado di comprendere il tempo presente. Di qui, da questo cambiamento strutturale, nasce un senso diffuso di fine.”

Le opere – provenienti da artisti di tutto il mondo e di ogni generazione, dai maestri storicizzati ai giovani emergenti – acuiscono, infatti, la sensazione di proiezione in avanti nel tempo, come se si scorgesse il nostro oggi migliaia di anni luce nel futuro: il nostro mondo assume l’aspetto di un reperto ormai fossile scoperto dopo svariate ere geologiche. Chi guarda viene spinto a pensare alle incommensurabili grandezze cosmiche che rendono le nostre esistenze piccoli e inconsistenti frammenti.

“Nuovo Ingresso Centro Pecci” Foto Lineashow

“Nuovo Ingresso Centro Pecci” Foto Lineashow

Il mondo come l’abbiamo conosciuto e la nostra storia appaiono ormai finiti, ma, non avendo modo di ritrovare il futuro che resta ancora distante, si percepisce la sensazione di essere sospesi in un limbo indefinibile.
Questo luogo indecifrabile provano a raccontarlo, allora, le opere di questa mostra: La fine del mondo con lavori di natura diversa, da attraversare, da vivere ed esperire fisicamente, trasporta in un flusso continuo che, ineluttabile ed eterno, allontana e riavvicina il pensiero al nostro incomprensibile presente, di cui ci suggerisce sempre inedite, nuove e stimolanti chiavi di lettura.
Il percorso espositivo si compone di tutte le espressioni e i linguaggi artistici legati tra loro: la musica, il teatro, il cinema, l’architettura e la danza non si proporranno, infatti, come eventi collaterali disgiunti, ma come momenti integranti della narrazione immersiva e coinvolgente della mostra stessa.

Robert Kuśmirowski, STRONGHOLD, 2013, wood, glue, pigments, paint, carton, rubber, plastic, glass, metal, curtains, paper, books, Lyon Biennale, dep. in MAC Lyon, 8x24x22 m

Robert Kuśmirowski, STRONGHOLD, 2013, wood, glue, pigments, paint, carton, rubber, plastic, glass, metal, curtains, paper, books, Lyon Biennale, dep. in MAC Lyon, 8x24x22 m

Accompagnano La fine del mondo una fitta serie di conferenze e di dibattiti di analisi scientifica, filosofica e letteraria sui vari temi della mostra, per aprire altre prospettive di lettura dei temi toccati con sensibilità differenti dagli artisti.
Il Centro Pecci sta sviluppando, a tal proposto, una serie di collaborazioni con istituzioni educative e scientifiche quali ad esempio la Scuola Normale Superiore di Pisa, il Museo del Planetario di Prato, il Museo della Preistoria e la Biblioteca Nazionale di Firenze. Luoghi di cultura che, ospitando un’opera della collezione del Centro Pecci in sintonia con la mostra, non solo sollecitano le collaborazioni stipulate, ma hanno segnato da settembre le tappe progressive della grande e attesa riapertura di questo museo della cultura contemporanea oggi, finalmente, ritrovato.

La fine del mondo. Mostra inaugurale Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci
a cura di Fabio Cavallucci
coadiuvato da Elena Agudio, Antonia Alampi, Luca Barni, Myriam Ben Salah, Marco Brizzi, Lorenzo Bruni, Jota Castro, Wlodek Goldkorn, Katia Krupennikova, Morad Montazami, Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, Giulia Poli, Luisa Santacesaria, Monika Szewczyk e Pier Luigi Tazzi
catalogo Silvana Editoriale 

17 ottobre 2016 – 19 marzo 2017

Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci
Viale Della Repubblica 277, Prato 

Orari: da martedì a domenica 11.00-23.00; lunedì chiuso (eccetto lunedì 17 ottobre 2016)
Ingresso intero €10.00; ridotto €7.00 sotto i 26 anni, sopra i 65 anni, gruppi organizzati (minimo 10 persone) con prenotazione, studenti, soci UniCoop Firenze, FAI e Chianti Mutua, dietro presentazione biglietto autobus, treno o altre forme di mobilità sostenibile; ridotto 50% €5.00 insegnanti universitari di materie artistiche, architettoniche e delle Accademie di Belle Arti; omaggio sotto i 6 anni, soci del Centro (+ sconto 10% bistro e bookshop), amici del Museo Pecci, categorie convenzionate (+ sconto 10% bookshop – accordi di reciprocità museale), visitatori con disabilità + accompagnatore, giornalisti, soci ICOM (+ sconto 10% catalogo e merchandising), guide turistiche nell’esercizio della loro attività professionale, per ragioni di studio e di ricerca, attestate da istituzioni scolastiche o universitarie, da accademie, da istituti di ricerca e di cultura italiani o stranieri, da organi del Ministero per i Beni e le Attività culturali, ai soggetti che ne facciano richiesta per periodi determinati, residenti toscani la prima domenica di ogni mese; multiplo (nominativo) €20.00 consente più ingressi al museo nell’arco della medesima mostra; per visite guidate scrivere a tour@coopculture.it, per scuole e didattica scrivere a edu@coopculture.it 

Info: +39 0574 5317
info@centropecci.it
www.centropecci.it

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