NOVARA | Castello Visconteo Sforzesco | 30 ottobre 2021 – 13 marzo 2022
di MATTEO GALBIATI
La tradizione ci indica una data precisa, il 25 marzo 421: sarebbero questi, infatti, il giorno, il mese e l’anno in cui nel Rivus Altus (da cui è poi derivato il toponimo Rialto) venne consacrata la chiesa di San Giacométo che va a costituire il cuore, l’anima, della futura città di Venezia. Una storia che, lunga 1600 anni, ha affermato il mito e la potenza della città lagunare rendendola unica non solo per le sue peculiari caratteristiche architettoniche, ma anche per il ruolo decisivo che ha avuto nella storia economica e politica, sociale e culturale attraverso i secoli.
Tra le manifestazioni che celebrano questo importante anniversario rientra Il mito di Venezia. Da Hayez alla Biennale, mostra che, promossa e prodotta da Mets Percorsi d’arte, Fondazione Castello e dal Comune di Novara, riunisce a Novara, nella cornice del Castello Visconteo Sforzesco, una settantina di capolavori dei maggiori autori che nell’Ottocento, affascinati dal contesto offerto da Venezia, vi hanno operato raccogliendo tanto le sue eredità culturali, quanto ne hanno animato, rinnovato e fatto progredire il linguaggio e l’espressività artistica, aprendosi ai nuovi temperamenti della pittura che allora andavano via via emergendo.
Il XIX secolo – i cui estremi temporali racchiudono il percorso espositivo – diventa il momento cruciale, spartiacque e fulcro di una transizione tra epoche profondamente diverse, da una parte abbiamo gli inizi legati all’evoluta interpretazione dell’eredità della pittura colta del secolo precedente, dall’altra si chiude con le innovazioni che, per quanto ancora in nuce, avrebbero rivoluzionato l’intero sistema dell’arte del Novecento, viste attraverso le prime edizioni della Biennale d’Arte che, istituita nel 1895, apriva ad un confronto con le proposte internazionali più avanzate e aggiornate.
Il titolo promuove e sottolinea efficacemente il ruolo di primo piano avuto da Venezia per la storia della cultura artistica mondiale (e non solo), rimandando tutto in un secolo che, in un percorso suddiviso dalla curatrice della mostra Elisabetta Chiodini – coordinata da un prestigioso comitato scientifico presieduto da Fernando Mazzocca e composto da studiosi di assoluta importanza come Elena Di Raddo, Anna Mazzanti, Paul Nicholls, Paolo Serafini e Alessandra Tiddia – in otto sezioni tematiche, scandisce temi, soggetti, presenze, linguaggi, tecniche e visioni riflettendole e rilanciandole nelle sensazioni, nei sentimenti, nelle passioni che le finestre, offerte dai dipinti esposti, offrono efficacemente allo spettatore.
Sala dopo sala si respira il tempo, proprio ed esatto, del momento storico espresso dalla pittura in uno scenario sociale, come quello ottocentesco, in cui i cambiamenti erano repentini e spesso bruschi: i grandi maestri, da Francesco Hayez a Ettore Tito, da Ippolito Caffi a Gugliemo Ciardi (per fare solo alcuni nomi), chiamati a raccolta per illustrare la storia che questa mostra intende suggerire, compongono una narrazione efficace e persuasiva che affascina, stupisce e sa condensare i propri “episodi” mettendo sempre al centro la bellezza inconfondibile di Venezia, della sua laguna, dei suoi scenari, della sua natura, della sua luce, della sua gente. Il suo mito appunto.
Un mito che vibra attraverso l’evoluzione di generi e di colori e che, pennellata dopo pennellata, immagine dopo immagine, questi autori incidono nel fermento di un’epoca promuovendone uno spaccato dal sapore “fotografico” specchiato nella magnificenza senza tempo di una città che, pur nella sua nota fragilità, è immortale e universale.
Le otto stanze di questa lirica pittorica fanno intonare le corde della nostra immaginazione, così ci sentiamo presenti in quegli orizzonti visivi che si allargano, oltre la cornice del dipinto, al nostro sentimento pronunciandosi nel pieno della loro suggestiva verità.
La storia viene raccontata puntualmente e altrettanto precisamente sono narrati i cambiamenti vissuti in seno all’arte e ai linguaggi artistici, ma più di tutto le opere esposte affermano il gusto di quella bellezza che solo il mito di Venezia sa imprimere indelebilmente con un segno (e un senso) così penetrante, destinato inesorabilmente a perdurare nei secoli.
Il mito di Venezia. Da Hayez alla Biennale
a cura di Elisabetta Chiodini
direzione comitato scientifico Fernando Mazzocca
comitato scientifico Elena Di Raddo, Anna Mazzanti, Paul Nicholls, Paolo Serafini, Alessandra Tiddia
promossa e prodotta da Mets Percorsi d’arte, Fondazione Castello, Comune di Novara
Artisti: Domenico Bresolin, Ippolito Caffi, Giuseppe Canella, Gugliemo Ciardi, Mario De Maria, Angelo Dell’Oca Bianca, Giacomo Favretto, Pietro Fragiacomo, Carlo Ferrari, Francesco Hayez, Michelangelo Grigoletti, Cesare Laurenti, Ludovico Lipparini, Alessandro Milesi, Federico Moja, Marino Pompeo Molmenti, Luigi Nono, Lino Selvatico, Ettore Tito, Antonio Zona
30 ottobre 2021 – 13 marzo 2022
Castello Visconteo Sforzesco
Piazza Martiri della Libertà 3, Novara
Orari: da martedì a domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude alle 18,00); Aperture straordinarie sabato 22 gennaio
Ingresso intero €12.00; ridotto €10.00; ridotto ragazzi 6-19 anni €6.00; gratuito minori di 6 anni, disabili muniti di certificazione, guide turistiche abilitate con tesserino di riconoscimento, giornalisti accreditati dall’Ufficio Stampa, insegnanti accompagnatori di scolaresche composte da almeno 9 studenti, soci di “Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta” e “Abbonamento Musei Formula Extra”), “Amici del Museo Poldi Pezzoli” muniti di relativa tessera; per l’acquisto online dei biglietti vai sul sito di VIVATICKET
Info e prenotazioni visite guidate:
ATL della Provincia di Novara
+39 0321394059 (da lunedì a venerdì 9.00-13.00 e 13.30-17.30, sabato e domenica 9.30-13.00 e 13.30-17.30)
info@turismonovara.it
www.ilcastellodinovara.it