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MILANO | Museo del Novecento | 21 settembre 2018 – 24 febbraio 2019
ROVERETO (TN) | Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto | 22 settembre 2018 – 24 febbraio 2019

di MATTEO GALBIATI

Un grande progetto espositivo unitario vede nuovamente coinvolti il Museo del Novecento di Milano e il Mart di Rovereto (TN) che, impegnati in una mostra suddivisa in due capitoli strettamente collegati, pur nell’autonomia delle scelte e dei contenuti, analizzano l’impegno, la visione e il pensiero di Margherita Sarfatti (1880-1961), scrit­trice, giornalista, critica d’arte, attivista, e promotrice della cultura italiana nella prima metà del secolo scorso.

Margherita Sarfatti. Segni, colori e luci a Milano, veduta della mostra, Museo del Novecento, Milano Foto credits Enzo Romano

Una scelta coraggiosa quella delle due istituzioni che, smarcandosi da ogni pericolo di ideologizzazione, restituisce al grande pubblico, con onestà critica, il credito storico-artistico e intellettuale di Sarfatti, la cui fama, volontà e merito sono sempre stati visti con circospezione per la vicinanza al regime fascista e per la discussa relazione con lo stesso Mussolini, peso quella della contiguità con il fascismo che è gravato anche su moltissimi artisti di quell’epoca strettamente legati alla sua cerchia.
La storia ha sempre poi, nel tempo, messo ordine alle cose e, superata l’immediatezza di momenti drammaticamente rutilanti, Margherita Sarfatti fu “risarcita” rispetto al ruolo centrale avuto nel dibattito artistico di quegli anni e la sua posizione attentamente valutata e accreditata, benché, un volta rientrata in Italia dopo la guerra – riparò in esilio a seguito delle leggi razziali provenendo da una illustre famiglia ebraica – abbia preferito vivere appartata e lontana dall’attenzione del mondo culturale.

Gian Emilio Malerba, L’attesa, 1916, olio su tela, 190×87 cm Courtesy Matteo Mapelli / Galleria Antologia, Monza

Queste mostre aprono uno spaccato su un’epoca che, pur controversa per la deriva politica sfociata nella dittatura, ha avuto la straordinaria testimonianza dell’altissimo livello del suo contesto artistico la cui eccellenza, in un certo ambito, si deve anche proprio al lavoro infaticabile di Sarfatti.
I principi che regolano le due esposizioni nelle due sedi museali sono affini, ma diversi nei contenuti, cosa che le rende singolarmente uniche e, per questo, possono anche essere viste indipendentemente, nonostante la lettura congiunta – assolutamente consigliata per la qualità dei materiali e degli allestimenti – favorisca un più ampio spettro di analisi e di riflessioni. Due mostra in una e viceversa, quindi, che sanno stabilire un percorso ricco e stimolante dove poter trovare nuovi contenuti e alcune eccellenti conferme. La “moderna classicità” del “ritorno all’ordine” dopo lo scossone dato dalle Avanguardie, nel periodo tra le due grandi guerre, in Italia, vede primeggiare il Novecento Italiano, gruppo di artisti che nella colta e appassionata Sarfatti trovano la propria voce, guida e promotrice.

Margherita Sarfatti. Il Novecento Italiano nel mondo, veduta della mostra, Mart | Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (TN) Foto credits Jacopo Giusti

A Milano il ricchissimo e variegato allestimento presso il Museo del Novecento, tesse un intreccio tra vicende pubbliche e private della Sarfatti con oltre 90 capolavori esposti tra abiti, documenti, dipinti, arredi, film, libri e sculture che fanno rivivere il clima di Milano negli anni ’10-’30 con il suo pulsare e il suo fermento. L’energia e l’intuizione dell’animo della Sarfatti si legano al contesto in cui ha saputo operare, cogliendo le esigenze di una società diversa e le istanze spinte dalle visioni degli artisti che riguardano alla storia del proprio paese. L’Italia, le sue radici, il suo passato e le sue memorie diventano elemento chiave per interpretare e definire la temperatura di una nuova epoca che, passata la stagione delle trasgressioni avanguardiste, voleva ritrovare il principio di un proprio ordine partendo dalla proprie identità culturali. Un versante questo su cui anche il regime fascista aveva saputo accostare le linee guida delle sue ideologie, sfruttando immagini, opere e artisti per i propri fini propagandistici.

Achille Funi, Umberto Notari nel suo studio in piazza Cavour, 1921, olio su tela, 108×94 cm, Collezione privata

Se la realtà milanese diventa lo specchio della cultura italiana, nella mostra di Rovereto l’impegno della Sarfatti viene osservato dal punto di vista della sua attività artistica, politica e intellettuale rivolta a stabilire connessioni con il palcoscenico internazionale per lanciare ed affermare la nuova identità artistico-culturale italiana dettata dagli artisti del Novecento Italiano. 100 capolavori provenienti da tutto il mondo, oltre a preziosi materiali dell’Archivio del ’900 del Mart, che conserva il prezioso Fondo Sarfatti, lasciano immergere in un percorso stimolante che definisce lo sguardo e l’animo della Sarfatti che, dal 1924, infaticabilmente, si dedica alla promozione del gruppo. L’amicizia con intellettuali e artisti, favorita fin da giovanissima dal ambiente culturale della nota e benestante famiglia in cui cresce, agevola quel continuo confronto con le idee più aggiornate di pensatori e creativi della sua epoca e ne determina la volontà di estenderne l’apporto oltre i confini italiani, celebrandone il talento soprattutto in Europa e nelle Americhe.
La carrellata di capolavori raccolti nelle due sedi regala al visitatore l’emozionante impatto sui principi teorici della pensiero della Sarfatti e il riscontro effettivo sulla risoluta poetica ed estetica di quegli artisti che qui vedono susseguirsi i nomi più indicativi di una storia che non va mai dimenticata, ma continuamente riletta e compresa.

 

Margherita Sarfatti. Segni, colori e luci a Milano
a cura di Anna Maria Montaldo e Danka Giacon
con la collaborazione di Antonello Negri
promossa e prodotta da Comune di Milano | Cultura, Electa
allestita con la regia dello Studio Mario Bellini Architects
catalogo unico delle due mostre Electa

21 settembre 2018 – 24 febbraio 2019

Museo del Novecento
Piazza Duomo 8, Milano

Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30; ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Ingresso intero €10.00; ridotto €8.00

Info: +39 02 884 440 61
c.museo900@comune.milano.it
www.museodelnovecento.org

Margherita Sarfatti. Il Novecento Italiano nel mondo
a cura di Daniela Ferrari
con il supporto di Ilaria Cimonetti e dei ricercatori dell’Archivio del ’900 del Mart
prodotta da Mart
catalogo unico delle due mostre Electa

22 settembre 2018 – 24 febbraio 2019

Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Corso Bettini 43, Rovereto (TN)

Orari: da martedì a domenica 10.00-18.00; venerdì 10.00-21.00; lunedì chiuso
Ingresso intero €11.00; ridotto €7.00; biglietto famiglia €22.00; biglietto unico tre sedi (Mart Rovereto + Casa Depero Rovereto + Civica Trento) intero €14.00; ridotto €10.00

Info: 800 397760
info@mart.trento.it
www.mart.trento.it

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