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LODI | Platea | Palazzo Galeano e Platea Project | Fino al 31 ottobre 2024

di MATTEO GALBIATI

Torniamo ogni volta con piacere a Lodi da Platea – a Palazzo Galeano e nello spazio sperimentale di Platea Project – perché qui ritroviamo sempre qualcosa di inatteso, insolito, diverso, speciale, attivo e dinamico. Dal 2020, infatti, le proposte che l’associazione culturale lodigiana ha fatto “abitare” nei suoi spazi hanno dato prova di una certa intraprendenza nel delineare gli itinerari artistici ed estetici dell’espressività della contemporaneità, interpellando artisti giovani, collettivi, performer, … che sono outsider rispetto al “sistema” e lasciando loro campo libero di pensare a progettualità capaci di connettersi con l’ambiente che le accoglie e le riceve. Testimoniando come sia autenticamente possibile – anche grazie alla vocazione dei luoghi – fare ricerca senza compromessi e come si riesca ad arrivare in tal modo a coinvolgere il pubblico ampio della città, dai suoi abitanti sino ai suoi, occasionali o intenzionali, visitatori; tutte persone che hanno comunque modo di sperimentare un’arte processuale e relazionale nella sua interpretazione più libera e sincera, ampia e diversificata, diventando poi veri fruitori (abituali) dei racconti suggeriti da Platea.

Extragarbo. “Concerto”, veduta dell’installazione, Platea | Palazzo Galeano, Lodi Foto © Alberto Messina, 2024

La vetrina di Corso Umberto I, intesa nel senso di ambiente permeabile, proiettato verso l’esterno, è ormai garante di una fruibilità senza costrizioni e restrizioni, di temporalità, di durata o di orari, ed è diventata il palcoscenico accertato di presenze particolarmente stimolanti, rilanciate dal beneficio di una sorpresa che non si ripete, non si rende banale, non dà niente per assolutamente certo.
Anima, in questo senso e secondo queste coordinate, la terza tappa del palinsesto FARE COLETTIVO, con il progetto relazionale intitolato Concerto che reca la firma di Extragarbo: questo gruppo eterogeneo di artisti, curatori e creativi, nell’accezione più ampia e multiforme, hanno presentato quest’opera pensando di raccogliere una testimonianza che diventasse particolare nel descrivere il sentimento, la sensibilità, il valore della memoria che la collettività àncora alla musica.
Interpellando un campionario differente – per genere, etnia, storie personali, cultura ecc… – di donne e uomini che vivono a Lodi e ne rappresentano un piccolo spaccato campione indicativo, però, della ricca sfaccettatura sociale: a loro è stato chiesto direttamente sul campo, fermando una testimonianza viva voce colta sull’attimo, quale fosse la musica ritenuta più idonea e indicativa a rappresentarli e per essere poi diffusa pubblicamente e dove.

Palazzo Bronzo, happening-processsione, Lodi

L’elenco ricavato dalle risposte istintive, passionali, umorali del centinaio di individui interpellati è andato a comporre una sorta di “memoriale” sonoro emotivo che, dal basso e dall’interno della società, ne raffigura sinceramente la coralità del suo animo poliedrico. Extragarbo ponendo la duplice domanda – Se potessi scegliere una musica da diffondere nello spazio pubblico, quale sarebbe? In che luogo vorresti diffonderla? – ha voluto promuovere una connessione partecipativa all’opera d’arte che si ritrova forte nel dialogo tra le diversi parti, capace però di manifestare e tradurre, in un insieme armonioso, il desiderio di ogni singolo partecipante, traccia esclusiva aperta per essere condivisa anche con altri.
Il collettivo veneziano ha poi messo, al centro dell’installazione concepita appositamente per l’ormai celebre vetrina di Corso Umberto I, uno strumento “antico”, per alcuni un oggetto “strano”, per altri un elemento capace di far affiorare ricordi lontani, come il juke-box. Un marchingegno desueto cui spetta il compito di diffondere le melodie custodite al suo interno e che, per volontà delle persone che ne hanno dato testimonianza scegliendole, custodisce questa speciale compilation diffusa in modo randomico, come sottofondo sonoro alla quotidianità stessa della strada. La partecipazione diventa da individuale a collettiva, da privata a pubblica, in un continuo processo di osmosi di emozioni che sono utili a ridare un “ritmo” intimo alla collettività.

Palazzo Bronzo, “Iperromantico”, installazione, Platea Project, Lodi Foto © Alberto Messina, 2024

Questo intervento ha ispirato anche la processione per le vie del centro cittadino che, unendo Palazzo Galeano a Platea Project, ha snodato un chiassoso karaoke con cui si sono invitati i partecipanti alla inaugurazione a “intonare” le canzoni che fanno parte del repertorio scelto dalla comunità lodigiana. Un modo per estendere, per attirare l’attenzione, per rompere e infrangere una consuetudine unendo tutti nell’allegria del canto come rito immaginifico collettivo.
Sedimenti di tutto questo percorso sono diventati parte del format editoriale, attualmente in corso, di Iperromantico in cui è impegnato il collettivo Palazzo Bronzo: questo arricchisce così il suo archivio-installativo, accolto da Platea Project, in cui si possono vedere gli aggiornamenti in progress di ogni attività e intervento recentemente attivati nel contesto di queste ultime proposte “collettive e plurali” con cui si distingue sempre, e sempre si impegna, Platea.

FARE COLETTIVO
Extragarbo. “Concerto”
a cura di Giulia Menegale

12 settembre – 31 ottobre 2024

Platea | Palazzo Galeano
Corso Umberto I 50, Lodi

e

Palazzo Bronzo. Iperromantico

Platea Project
via Maddalena 3, Lodi

Info: www.platea.gallery

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