FIRENZE | Museo Stefano Bardini | Fino al 2 ottobre 2016
Il Museo Stefano Bardini di Firenze propone, per la prima volta in Italia con una personale in uno spazio pubblico, una grande mostra dedicata a John Currin (1962), uno tra i più noti e apprezzati artisti ritrattisti contemporanei.
Il tratto distintivo del suo sguardo pittorico, sia nella piccola che nella grande dimensione, è quello di presentare e interpretare la figura con un realismo peculiare che, pur introducendo minime distorsioni, resta interprete delle caratterizzazioni dei suoi soggetti restituiti, senza mai dimenticare la lezione appresa dalla storia e dai retaggi dell’arte del passato, con schietta verità.
Esempio di una cultura visiva raffinata e sofisticata, Currin spazia in visioni ritrattistiche con accenti, di volta in volta, descrittivi, ironici, sarcastici, quotidiani e anche impudicamente lascivi ed erotici: il suo grafismo pittorico ridefinisce la ritrattistica del presente alla luce di una personale interpretazione e lettura dell’eros femminile, della psicologia borghese americana e del mondo degli affetti e della famiglia.
I suoi dipinti assumono un connotante aspetto teso tra il surreale e il grottesco con sguardi che, senza essere mai eccessivi, sanno essere sempre silenziosamente perturbanti, nonostante le evidenti ed inequivocabili alterazioni psico-fisiche.
Currin imprime deformazioni e alterazioni su un’anatomia dei soggetti che spesso risulta sproporzionata da prospettive deformate e da espressioni facciali alterate: questo processo, condiviso con molti altri artisti del Novecento da Picasso a de Kooning, da Sargent a Hopper, porta la pittura colta e raffinata a subire una modificazione di stato, si “volgarizza” e, così facendo, l’artista riesce ugualmente ad esaltare la pittura stessa e la sua nuova forma di bellezza. La bellezza dei suoi soggetti deriva, infatti, proprio per la virtù della loro trasfigurazione pittorica sospesa tra reale e fittizio.
L’artista americano, inoltre, in ogni dipinto rimanda sempre ad impliciti omaggi alla grande pittura europea dal Rinascimento di Botticelli e Cranach al Manierismo di Dosso Dossi e Parmigianino, ma pure da Tiepolo a Fragonard, da Courbet a Monet, da Magritte a Otto Dix.
Affrontato generi e soggetti spesso agli antipodi, nobili e volgari, oltraggiosi e grotteschi, eleganti e raffinati, la stesura del suo segno pittorico sembra recepire, nella sua stessa natura fisica, la variabilità mutevole dei sentimenti, delle attitudini, dei comportamenti e dei modi di essere che appartengono ai soggetti che ritrae, agendo ora in modo sprezzante e rapida ora lenta e meditata, a volte pignola e scrupolosa tanto quanto immediata e mordace.
La mostra offre una serie dipinti inediti per l’Italia che l’artista ha voluto scegliere per dialogare con le raccolte di pittura e scultura del museo fiorentino dedicato a Stefano Bardini, grandissimo antiquario e collezionista fiorentino del XIX secolo.
John Currin. Paintings
a cura di Antonella Nesi e Sergio Risaliti
promossa dal Comune di Firenze
organizzata dall’associazione Mus.e
in collaborazione con Gagosian Gallery
con il sostegno di Faliero Sarti
catalogo Forma Edizioni con testi di Antonella Nesi, Sergio Risaliti e un’intervista di Angus Cook all’artista
13 giugno – 2 ottobre 2016
Museo Stefano Bardini
Via dei Renai 1, Firenze
Orari: da venerdì a Lunedì 11.00-17.00; chiuso da martedì a giovedì e il 15 agosto
Ingresso intero €6.00; ridotto €4.50 18-25 anni e studenti universitari; gratuito – fino a 18 anni; gruppi di studenti e rispettivi insegnanti; guide turistiche, iscritti al Corso di Guida Turistica 2016 e interpreti; disabili e rispettivi accompagnatori; membri ICOM, ICOMOS e ICCROM
Info: www.musefirenze.it