Roma | Studi di Cinecittà | dicembre 2019
Ci siamo quasi. A dicembre farà il suo debutto negli Studi di Cinecittà il MIAC Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema: un nuovo museo multimediale, interattivo e immersivo, interamente dedicato alle immagini in movimento, che racconta come queste abbiano contribuito alla creazione di un immaginario condiviso.
L’ideazione e la progettazione allestitiva è firmata da NONE collective che aveva vinto il bando indetto dall’Istituto Luce-Cinecittà nel 2018. Il mira a riaccendere l’immaginario del pubblico, a rileggere la storia del cinema, della televisione e della radio attraverso nuovi codici, attraversando il passato e lasciando aperte nuove visioni verso il futuro.
Il percorso museale si sviluppa su circa 1200 mq, composto da 12 ambienti principali e situato negli spazi degli ex laboratori di sviluppo e stampa di Cinecittà: un edificio caduto in disuso con la digitalizzazione dell’industria cinematografica. Oggi nei suoi spazi ritorna il mondo dell’audiovisivo raccontandosi in maniera inedita attraverso la lettura trasversale di alcuni temi portanti dell’immaginario visivo italiano e con un linguaggio narrativo transmediale.
Luce, suono, forma e materia sono gli elementi che compongono la grammatica delle 12 installazioni create dagli artisti di NONE collective che attraversano, tra gli altri temi, l’emozione, la lingua, il potere, l’eros, il paesaggio, la commedia, il futuro e i protagonisti dell’audiovisivo dai primi del ‘900 ad oggi. Alle esperienze immersive delle installazioni, in ogni sala si affiancano gli approfondimenti dedicati a radio e televisione. L’asse centrale del museo è un lungo ambiente dotato di un nastro trasportatore, prima di pizze cinematografiche, oggi, grazie ad un’installazione interattiva, dei pensieri dei visitatori. La timeline è la spina dorsale che sorregge l’impianto emozionale della narrazione con una lunga linea del tempo dell’audiovisivo italiano, che riconnette esperienze percettive non lineari in una grafica aumentata su due pareti di oltre 30 metri di lunghezza.
Ognuna delle 12 sale museali è progettata per ospitare un tema attorno al quale è stata costruita un’installazione immersiva: un’esperienza che il visitatore può vivere e rivivere ogni volta in maniera differente. “Abbiamo rielaborato circa 400 film – affermano gli artisti di NONE collective – in un unico percorso narrativo che non intende essere esclusivamente divulgativo ed esaustivo. Abbiamo cercato di stimolare l’interesse e la curiosità dei visitatori a scoprire e approfondire il mondo del cinema, della televisione e della radio italiane. La tecnologia ci consente di ricercare diverse forme narrative, utilizzando differenti media e stimolando la percezione. É l’evoluzione dell’audiovisivo, di una pellicola o di un libro, che non sostituisce i media originari ma li unisce e li arricchisce con nuove tecniche e dinamiche, come il movimento dello spettatore e gli infiniti punti di vista, creando nuove modalità di percezione.”
Il MIAC è il primo progetto multimediale permanente con cui NONE collective si confronta: “Un museo multimediale permanente è molto diverso da un’installazione temporanea, e senza dubbio l’obsolescenza tecnologica e l’affidabilità nel tempo sono stati temi centrali nell’intero processo di creazione del MIAC”.
Con l’obiettivo di facilitarne la gestione, NONE collective ha progettato un sistema tecnologico che prevede un unico computer di controllo per le installazioni e il sistema di rete; l’infrastruttura è studiata in modo da permettere il monitoraggio, il controllo e l’aggiornamento di ogni dispositivo, da remoto.
Voluto e finanziato dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, il MIAC è realizzato da Istituto Luce-Cinecittà, in partnership con Rai Teche e CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia, in collaborazione con Cineteca di Bologna e AAMOD – Archivio del Movimento Operaio e Democratico.
Info:
https://cinecitta.com/
https://www.facebook.com/NONEcollective/