VENEZIA | Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano| 9 maggio – 15 settembre 2019
Tra le proposte del MUVE Contemporaneo 2019 segnaliamo, nella cornice di Ca’ Rezzonico, l’inedito intervento dell’artista Flavio Favelli (1967) che si presenta al pubblico del museo, e a quello della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, con quindici opere create per l’occasione. Tratto comune di questi interventi è la sovrapposizione continua di immagini, materiali, segni, presenze: attraverso l’assemblaggio e la combinazione, Favelli, infatti, agisce sull’immagine finale sedimentandovi nuove e altre significazioni. Gli oggetti e il loro senso hanno come epicentro il segno-scritta-logo che, sempre alterato e sofisticato, rimuove il suo significato originario per amplificarne la portata attraverso l’apertura a nuove ed altre intuizioni concettuali e complessità che ritrovano altra vita e anima da quanto costituito nello statuto dell’opera.
Non potendo intervenire sulle pareti del Museo del Settecento Veneziano, Favelli ha agito con interventi rigorosamente site-specific di opere tridimensionali: troviamo elementi presi dalle pedane di legno calpestate dai passanti che hanno attraversato il ponte dell’Accademia in restauro; lightbox con loghi e nomi di marchi cancellati dalla pittura; la reinterpretazione a stendardo dell’etichetta di un famoso aperitivo veneziano; grate di ferro come tralicci…
L’artista riflette su un canone diverso di bellezza – Il bello inverso appunto – facendo leva sull’interpretazione agita dalla sua mano attraverso il suo ricco immaginario tanto distante e diverso dalla ricchezza artistica di Venezia.
Dice l’artista:
“Venezia è sempre stata una tappa della mia vita; fin da bambino ci andavo perché, come diceva mia madre, “bisogna conoscere l’Italia”. È difficile esporre in luoghi così connotati: si cerca sempre il dialogo, si spera che l’artista di oggi, che per sua natura è considerato “leggero” rispetto all’arte del passato, renda un omaggio alla nostra Arte & Storia vista come una specie di ideale a cui guardare.”
Flavio Favelli non attinge mai unicamente dalla grandezza dell’eredità della storia dell’arte, ma guarda anche alla storia del costume, agli spunti del quotidiano, al mondo della comunicazione e della pubblicità, proprio perché questi elementi inevitabilmente condizionano la nostra vita, il nostro sguardo e, non da ultimo, le nostre estetiche.
Flavio Favelli. Il bello inverso
a cura di Gabriella Belli
si ringrazia F/ART per l’opera al neon Eternity
9 maggio-15 settembre 2019
Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano
Dorsoduro, 3136, Venezia
Orari: tutti i giorni 10.30-18.00; chiuso il martedì