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BRESCIA | Brixia. Parco archeologico di Brescia romana e Museo di Santa Giulia | 23 giugno 2022 8 gennaio 2023

di MATTEO GALBIATI

Nel 2020 Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, 1937) inaugurava a Brescia un ampio intervento permanente – ben 250 pannelli per una superficie di 200 metri quadrati –  intitolato Incancellabile Vittoria, con il quale, nella fermata della metropolitana di Stazione FS, rendeva omaggio alla celeberrima scultura bronzea della Vittoria Alata, allora restituita all’ammirazione del pubblico dopo due anni di attento restauro. Quest’opera, concepita secondo l’estetica del gesto della “cancellatura” per il quale è ampiamente noto e conosciuto, si legava direttamente ad un elemento del patrimonio della città e ne restituiva un’iconica e monumentale interpretazione contemporanea che accoglie ancora oggi i bresciani, i viaggiatori e i turisti in un importante snodo di transito.

Emilio Isgrò, Brixia come Atene, veduta dell’allestimento della mostra “Isgrò cancella Brixia” Photo © ElaBialkowskaOKNOstudio

Quella stessa ammirazione, quella misura con cui Isgrò ha reso un tributo ad un capolavoro cittadino, si rinsalda ora in una grande mostra diffusa intitolata Isgrò cancella Brixia proprio a sottolineare l’attenzione esclusiva che il maestro a voluto rivolgere alla città, ai suoi luoghi iconici e ai suoi tesori. Ancora una volta Isgrò fa dono ai bresciani e ai visitatori della città della sensibilità peculiare – forse motivata nel profondo dalle sue origini siciliane – con cui riesce a connettere i temi dell’archeologia a quelli dell’arte contemporanea; a generare un dialogo tra passato e presente unendoli nel valore della storia; ad abbracciare la cultura classica senza mai abbandonare o slegarsi dall’appartenenza al nostro tempo.

Emilio Isgrò, Le colonne di Afrodite, acrilico su tela, 170×188 cm Foto Andrea Valentini Courtesy Archivio Emilio Isgrò

Così il Parco archeologico di Brescia romana, il Museo di Santa Giulia (con il suo Chiostro rinascimentale e gli spazi museali), il Capitolium e il Teatro Romano diventano le quinte incantevoli dove, rispettate tutte le loro caratteristiche connotazioni, Isgrò si è speso agendovi con interventi inediti pensati appositamente per l’occasione. Anche se alcuni sono su scala monumentale, visitando il percorso espositivo, si ha la netta percezione di questo suo senso della misura, del rispetto profondo con cui l’artista ha agito insieme ai luoghi e non in contrasto con questi.

Isgrò cancella Brixia, veduta dell’allestimento della mostra Photo © Alberto Mancini

Nulla è lasciato al caso, anzi la connessione studiata tra tesoro conservato e opera contemporanea rafforza una compenetrazione dei piani narrativi che uniscono più che separare i rispettivi ambiti di riferimento. Isgrò “cancellando” Brescia ne mette in risalto l’identità, la ricchezza, la peculiarità affiancandola alla propria cifra stilistica: in questo progetto si tocca la viva esperienza di una vera e propria opera d’arte pubblica, intesa come un unico organismo che salvaguarda il valore dell’intera “comunità culturale”, spingendo, in questo modo, l’immaginazione ben oltre i confini della stessa Brescia.
Sovrapposizioni, segni, quadri e sculture, immagini fluttuanti, video mapping opera teatrale confluiscono nella logica dell’artista che ha reso l’atto della cancellazione un fattore costantemente agente: non ha mai inteso distruggere, ma sempre preservare e conservare. Tutelare e rispettare.

Emilio Isgrò, L’armonium delle allodole impazzite, veduta dell’allestimento della mostra “Isgrò cancella Brixia” Photo © ElaBialkowskaOKNOstudio

La sua vasta cultura in questo progetto emerge in tutta la sua potenza espressiva e trans-mediale: opere come Le api di Virgilio (nella sala centrale del Capitolium dove sono esposte le raccolte epigrafiche), L’armonium delle allodole impazzite (nel Chiostro rinascimentale del Museo di Santa Giulia, destinato poi a rimanere permanente nel parco d’arte contemporanea di Arte Sella) o l’emozionante Didone Adonàis Dòmine (tra i drammi scritti da Isgrò messo in cartellone al Teatro Romano tra la fine di giugno e i primi giorni di luglio scorsi) non possono che sorprendere lo spettatore permettendogli si emancipare la narrazione di Isgrò dalla sua più ovvia e scontata espressione pittorica.

Emilio Isgrò, Didone Adonàis Dòmine, Teatro Romano, Brescia © Serena Pea

Ecco allora che nei luoghi di Brescia dove si incontra Isgrò si riesce a comprendere come il presente non debba assolutamente dimenticarsi del passato, anzi, la sua considerazione vada mantenuta come alimento, come radici vitali del nostro essere domani. Nei luoghi della storia così leggiamo quanto la “cancellatura” attuata da Isgrò non sia mai stato un atto di censura o annientamento, ma una vitale sottolineatura che mette in evidenza e giammai nasconde.

Isgrò cancella Brixia
a cura di Marco Bazzini
prodotto da Fondazione Brescia Musei e Comune di Brescia
in collaborazione con Archivio Emilio Isgrò, Arte Sella, Centro Teatrale Bresciano e Gruppo Brescia Mobilità
catalogo Skira

23 giugno 2022 8 gennaio 2023

Brixia. Parco archeologico di Brescia romana
Museo di Santa Giulia
Capitolium
Teatro Romano
Stazione metropolitana FS
Brescia

Orari: da martedì a domenica 10.00-18.00: chiuso tutti i lunedì non festivi
Ingresso Integrato Brixia. Parco archeologico di Brescia romana e Museo di Santa Giulia intero €15.00; ridotto (gruppi e convenzioni) €10.00; ridotto (dai 14 ai 18 anni, over 65, universitari) €12.00

Info: Fondazione Brescia Musei
CUP +39 030 2977833 – 834
cup@bresciamusei.com
www.bresciamusei.com

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