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VERONA  | EARTH Foundation | Fino al 6 gennaio 2025 e fino all’1 marzo 2025

di MATTEO GALBIATI

Con due mostre a “lunga scadenza” EARTH Foundation porta nei suggestivi ambienti della Stazione Frigorifera Specializzata di Verona due progettualità di forte carattere che, sebbene distinte e separate, nella felice concomitanza della  loro proposta non mancano di rispecchiarsi una nell’altra, riuscendo a tracciare sottili, ma raffinatissimi, itinerari di connessioni plausibili. Cibo, mercato, città, tradizioni, colori, umanità, innovazioni, globalità, identità, migrazione, presente, passato, futuro, (…) sono tutti addendi per sommare spunti di lettura, per dedurre chiavi interpretative e cogliere quanto le opere qui raccolte riescono a manifestare.

Installation view: “Fortunato Depero. Fame di Futurismo, sete d’America”, a cura di Luca Bochicchio e Federico Zanoner, EARTH Foundation 2024 – Foto: Nicolò Lucchi

Inconfondibile, nelle forme e nel colore, nel segno e nelle composizioni, Fortunato Depero (1892-1960) viene raccontato nella mostra Sete di Futurismo, fame d’America percorrendone l’intero suo percorso di ricerca: si parte, infatti, dai primi contatti in ambiente romano con l’avanguardia futurista, per poi tracciare – attraverso mirabili capolavori attentamente selezionati e allestiti dai curatori Federico Zanoner e Luca Bochicchio prelevandoli dal patrimonio conservato al Mart di Rovereto – una narrazione cronologica di ampio respiro che esplora la personalità dell’artista nel pubblico e nel privato, nelle idee, nei progetti e nei traguardi raggiunti.
Quello che emerge dalle opere è il carattere visionario, versatile, multiforme, innovatore e rivoluzionario del temperamento di Depero che è arrivato a esprimersi in una vera e propria arte totale. Tra arte, progetti, lettere e documenti, si può conoscere il suo pensiero e gli sviluppi che nel tempo ha conquistato in ogni sua forma d’espressione: che fossero opere d’arte, grafiche, pubblicità, design, arredi, arte tessile, decorazione, infatti, il valore prioritario delle sue intuizioni è proprio in un esercizio estetico che si è fatto sempre precursore dei tempi e delle mode. Le sue intuizioni hanno dato concretezza ad un’immaginazione pulsante, vivace, la cui sensibilità ha vissuto anticipando spesso quello che il suo domani, il suo futuro avrebbe poi reso al mondo. Depero si è fatto, forse molto più di altri, anticipatore di un gusto nuovo, di una modernità che era ancora in divenire e cui lui ha contributo a rinnovare.

Fortunato Depero, Bevitore (per bibita Tamarindo Erba), 1923, collage su cartoncino, 34×38 cm, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Deposito a lungo termine

Questa sua rilevanza è testimoniata anche dal successo internazionale che ha conseguito e che, qui in questa mostra, si offre e concede al pubblico raccontando la fondamentale esperienza newyorkese. Interessante e non secondario – dato il luogo che ospita la mostra – è il rimando alla dimensione del cibo e della convivialità che per l’artista ha avuto un ruolo davvero centrale nella sua produzione, basti pensare alle campagne per Campari, gli interventi per hotel e ristoranti, la collaborazione con le Cantine Cavazzani e l’azienda Braibanti che produceva macchine per la pasta…
Rileviamo con grande piacere anche l’importante lavoro che è stato svolto per la realizzazione della monografia edita per l’occasione: dall’impostazione e della struttura grafica ai contenuti, è un prezioso documento di studio e di analisi sull’artista, ma anche un “prodotto” che calza perfettamente l’estetica dell’artista.
L’altra mostra, curata da Giangavino Pazzola, è intitolata Borgo Roma. Paesaggio in transizione, progetto che vede protagonista il fotografo Lorenzo Vitturi (1980) che  è stato supportato da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Questo lavoro inedito, in collaborazione con il Comune di Verona, ci propone l’analisi fotografica che Vitturi ha eseguito in loco, esplorando e approfondendo – secondo la sua visione – il quartiere di Borgo Roma, lo stesso in cui si trova EARTH Foundation. Il fotografo, fedele alla sua espressività, non si è limitato ad un banale reportage dei luoghi, la suo è più che altro una registrazione di un’umanità che qui vive.

Installation view: Lorenzo Vitturi, “Borgo Roma. Paesaggio in transizione (2024)”, progetto sostenuto dal bando Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Copyright Lorenzo Vitturi Studio, Venezia – Foto: Nicolò Lucchi

Le esperienze e le relazioni delle varie etniche che lo popolano, i lavori, gli esercizi commerciali, le abitudini differenti e le diverse “quotidianità delle persone vanno a comporre un mosaico colorato, intenso, sospeso tra realtà e immaginazione, tra verità e fantasia, che è il tratto saliente delle immagini che Vitturi ha raccolto. Non è un caso, poi, la stretta collaborazione con l’antropologa Caterina Borelli, con cui il fotografo ha condotto una intensa ricerca sul campo cui è seguita la raccolta di diverse testimonianze con lo “spostamento” del suo studio all’interno di EARTH Foundation.
Il resoconto è un documento di valore storico che, sempre dando risalto alla specificità delle condizioni del quartiere veronese, non manca di connettere le identità che si intrecciano ad una relazione con le comunità umane di altre località del mondo, esprimendo così istante che dal particolare si rivolgono all’umanità universale.

Lorenzo Vitturi, “Borgo Roma n.18” dalla serie “Borgo Roma. Paesaggio in transizione (2024)”, progetto sostenuto dal bando Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Copyright Lorenzo Vitturi Studio, Venezia

Vitturi, non manca allora di allestire altri documenti fotografici che provengono da esperienze pregresse in giro per il mondo, assimilandosi al progetto realizzato tra la primavera e l’estate a Verona: l’anima pulsante di luoghi diversi che sono sempre in fermento e in continua e inarrestabile mutamento si attiva attraverso una pratica artistica che fonde e unisce scultura, pittura, installazione e collage alla fotografia. Sono opere peculiari che però mai stonano una accanto all’altra, ma, al contrario, sono necessaria alla propria reciprocità di senso.
Non manca Vituri di “personalizzare” questa sua esperienza infondendo all’interno complesso di “immagini” un grande sentimento poetico che sa dare un’esclusiva intonazione all’identità di un contesto assai articolato e in incessante transizione.

Fortunato Depero. Sete di Futurismo, fame d’America
a cura di Federico Zanoner e Luca Bochicchio
in collaborazione con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e con l’Università di Verona – Dipartimento Culture e Civiltà

25 settembre 2024 – 1 marzo 2025

e

Lorenzo Vitturi. Borgo Roma. Paesaggio in transizione
a cura di Giangavino Pazzola, curatore delle mostre e dei progetti di ricerca a CAMERA Centro Italiano per la Fotografia di Torino)
in collaborazione con Giulia Adami, curatorial projct manager di EARTH Foundation
progetto sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura

25 settembre 2024 – 6 gennaio 2025

Stazione Frigorifera Specializzata
EARTH Foundation
Via Santa Teresa 12, Verona

Orari: da mercoledì a domenica 11.00-19.00; chiusura lunedì e martedì
Ingresso gratuito

Info: www.eatalyarthouse.it

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