SAVONA | Museo della Ceramica | Fino al 9 febbraio 2025
ALBISSOLA MARINA (SV) | MuDA – Casa Museo Jorn e MuDA – Centro Esposizioni | Fino al 9 febbraio 2025
di MATTEO GALBIATI
BAJ. Baj chez Baj è quella mostra che, sicuramente non esente da una notevole complessità e da grandi sforzi organizzativi che ne qualificano ulteriormente la proposta, dimostra come si possa celebrare al meglio la ricorrenza importante dei 100 anni dalla nascita di un artista. E non un artista qualsiasi, perché parliamo di Enrico Baj (1924-2003), padre dell’Arte nucleare, personalità dall’estetica e dalla poetica eclettica, pluridirezionale, dalla creatività onnicomprensiva, benché apparentemente semplice, sempre ricca di spunti, visioni e, come succede ai sognatori, spesso in anticipo rispetto i tempi dell’uomo.
Di Baj questo progetto, reso possibile dalla piena e appassionata collaborazione dell’Archivio Enrico Baj di Vergiate e da Roberta Cerini Baj (che ha seguito attentamente i lavori della mostra diffusa), offre aspetti e approfondisce tematiche grazie all’idea di fare rete e di strutturare la narrazione in occasioni espositive suddivise in diversi spazi che sommano, essenzialmente, due capitoli della storia dell’artista: uno savonese e uno milanese (a Palazzo Reale, di cui ci occuperemo con una recensione specifica).
Iniziamo dal capitolo ligure che, avendo epicentro nel Museo della Ceramica di Savona, e toccando anche gli spazi di Casa Museo Jorn e del Centro Esposizioni del MuDA – Museo Diffuso Albisola di Albissola Marina, regala al visitatore l’emozione di un itinerario completo ed esaustivo del Baj ceramista.
Grazie alla lettura critica e storica con cui si sottolineano i differenti passaggi di questa produzione dell’artista, la determinata esperienza di studioso e la conoscenza storica del curatore Luca Bochicchio conferiscono a questi tre “momenti” una visione panoramica, davvero così rilevante da ordinare nelle tre sedi museale liguri la più ampia retrospettiva che sia stata proposta proprio sull’opera ceramica di Baj.
Il visitatore – che secondo noi può partire da una qualsiasi di queste sedi riuscendo comunque a osservare (e conservare poi) una coerenza di lettura delle diverse storie che si narrano in ciascuna – ha la facoltà di immergersi nella riscoperta di una pratica che per Baj non è stata mai marginale, ma ha avuto un ruolo fondamentale nella sua riflessione; di più, è attraverso questo lavoro che dialoga con altri artisti, che si mette in gioco con altre e diverse progettualità in cui far innescare la sua traduzione del mondo e dell’uomo. È sulla costa ligure – e celebriamo un anniversario nell’anniversario – che settanta anni or sono, nel 1954, Baj mette mano “alla terra” ad Albisola quando, grazie ad Asger Jorn, prende parte all’Incontro Internazionale della Ceramica. Una data che nel museo savonese si celebra con la raccolta di preziosi lavori ceramici di quel preciso anno – un vero miracolo di ricerca e indagine storico-critica – a testimoniare l’identità artistica dei maestri che presero parte e si trovarono in quell’occasione. Pezzi di notevole importanza storica che già da soli valgono la visita. Quello fu il principio di un “amore” per la ceramica che Baj riafferma in altri momenti della sua ricerca e se l’inizio è stato l’eccellente e storica Fabbrica Mazzotti di Albissola, nelle fasi successive saranno le fornaci di Laveno Mombello, della Cooperativa Ceramica d’Imola, della Bottega d’Arte Ceramica Gatti a Faenza e a Castellamonte del laboratorio artigiano di Roberto Perino a scandire nei decenni il lavoro con questo materiale.
Restando a Savona dobbiamo celebrare e acclamare l’allestimento che nelle differenti sale – gli ambienti di un palazzo storico non sono mai un contesto facile, ma sappiamo di contare sulla qualità della misura che questo luogo ci regala sempre – riesce a frazionare la mostra in una gradevolissima successione di otto scrigni specifici che, a loro volta, riuniscono i capolavori del maestro secondo un preciso desiderio storico-narrativo e ci consegnano quella giusta e ponderata lettura di opere capaci di innestarsi con naturalezza nelle collezioni museali, senza tradire la lettura singolare di Baj e nemmeno essere, come si diceva, corpo estraneo rispetto le opere permanenti qui conservate.
Le Storie di Ubu, gli Ultracorpi, le Teste-montagna, il De Rerum Natura, etc. sono presenze che mostrano come le scelte attuate non deludano, non lascino vuoti, anzi, come colmino quelle lacune che si hanno, da pubblico osservatore, quando si “imbriglia” la figura di un autore poliedrico e complesso secondo un cliché dominato dalla retorica. Qui accade il contrario, l’effervescente carattere innovativo dell’artista è sempre pronto a manifestarsi in tutta la sua forza più dirompente, come avviene al Centro Esposizioni del MuDA di Albissola Marina dove a sorprendere è il maestoso Giardino delle delizie che, presentato da Studio Marconi a Milano nel 1991, ci fa ritrovare, tra le grandi installazioni ceramiche e le tele complementari, la fase kitsch di Baj, con riferimenti iconografici alle fiabe e i miti di Amore e Psiche, ma pure Adamo ed Eva…
Non ultima è l’esperienza irrinunciabile alla Casa Museo Jorn (sempre del MuDa): questa è un’emozionante immersione in un rapporto, quello tra Baj e l’artista danese, che non è stato fondamentale solo per il valore artistico, ma soprattutto per il valore umano e di amicizia che li ha legati. Nella celeberrima casa situazionista, si presentano opere ceramiche che ripropongono le figure provocantemente mostruose di Baj e alcune – davvero splendide – creazioni di oggetti decorati che sottolineano il rapporto peculiare con la produzione industriale.
Dobbiamo poi annotare che BAJ. Baj chez Baj è un progetto che supporta Savona – Città Candidata a Capitale della Cultura 2027, e se questo è solo una delle proposte a “supporto” possiamo solo augurarci nell’assegnazione della candidatura, per tornare a vedere e vivere quella grande Cultura che sulla “riviera della ceramica” sembra sapersi proporre nelle sue manifestazioni migliori.
Prossimo capitolo di cui parleremo è BAJ. Baj chez Baj a Milano.
BAJ. Baj chez Baj
a cura di Luca Bochicchio
assistente curatore Daniele Panucci
con la collaborazione di Donatella Ventura, Paola Gargiulo, Gabriele Cordì
progetto realizzato da Fondazione Museo della Ceramica di Savona Onlus
in collaborazione con MuDA – Museo Diffuso Albisola e Casa Museo Jorn
con il sostegno di Fondazione De Mari CR Savona, Comune di Albissola Marina
con il patrocinio di Comune di Savona
il progetto supporta Savona – Città Candidata a Capitale della Cultura 2027
catalogo Electa
8 ottobre 2024 – 9 febbraio 2025
Museo della Ceramica
Via Aonzo 9, Savona
Orari: lunedì, martedì, giovedì 10.00-13.00; venerdì 10.00-13.00 e 15.00-18.00; sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-14.00
Ingresso intero €10.00; ridotto €6.00
MuDA – Casa Museo Jorn
Via Gabriele d’Annunzio 6, Albissola Marina (SV)
Orari: ottobre e novembre, martedì 9.00-12.00; giovedì 15.00-17.00; sabato e domenica 11.00-13.00 e 14.00-17.00; dicembre e febbraio, martedì 9.00-12.00; giovedì 15.00-17.00; sabato e domenica 11.00-16.00
Ingresso gratuito
MuDA – Centro Esposizioni
Via dell’Oratorio, Albissola Marina (SV)
Orari: da martedì a domenica 10.00-12.00 e 16.00-18.00
Info: www.museodellaceramica.savona.it
www.museodiffusoalbisola.it
www.palazzorealemilano.it