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VENEZIA | illy Art Collection Biennale Arte 2024

Intervista a CARLO BACH di Matteo Galbiati

Tra tutti gli appuntamenti che caratterizzano la Biennale di Venezia, ce n’è uno che è atteso sia dal pubblico abituale della manifestazione veneziana, sia da collezionisti di tutto il mondo, che aspettano questa occasione per il lancio della nuova serie di tazzine: stiamo, ovviamente, parlando della celeberrima illy Art Collection. Con un prodotto ormai iconico, illycaffè, main sponsor di Biennale fin dal 2003, affida, come sappiamo, da oltre tre decenni la sua tazzina all’interpretazione di artisti e creativi internazionali per legare, ai linguaggi dell’arte contemporanea nelle voci più attuali, il suo prodotto e affermare la propria identità aziendale nel mondo. Sulla scia della passata edizione, quando la curatrice Cecilia Alemani ha scelto alcuni artisti per leggere con la loro opera la iAC – abbandonando così la consueta soluzione di ricorrere alla grafica generale impiegata nella comunicazione della Biennale – si è interpellato Adriano Pedrosa che, curatore di Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, ha scelto quattro artisti sudamericani per “vestire” con il segno della loro arte la tazzina di illy.
Di nuovo si presenta il connubio migliore tra arte e design, tra impresa ed eccellenze in generale, e di questo incontro parliamo con Carlo Bach, direttore artistico di illycaffè, e con lui facciamo un bilancio degli impegni dell’azienda triestina rispetto i suoi progetti culturali e quelli legati a iAC:

Carlo Bach

Cosa significa essere il portavoce intellettuale, culturale e artistico dei programmi di iAC? Ci racconti come sono mutate le vostre scelte nel tempo?
È una grande responsabilità e un grande piacere che, ormai, ho da 25 anni. Resta la parte più bella del mio lavoro di direttore creativo: entrare nel mondo di un artista e “trasformarsi” nel suo assistente.s Le scelte iniziali erano orientate su artisti Pop che sembravano essere più propensi per un progetto su un tazzina, ma poi ho capito che la chiave era sperimentare con l’inaspettato… Come ad esempio con Marina Marina Abramović che, quando ho contattato, non sapevo assolutamente cosa mi avrebbe proposto! Questa resta la strada che percorro ancora oggi.

Negli ultimi tempi l’impegno e la presenza di illy è sempre più forte in manifestazioni differenti: Artissima a Torino, ARCOmadrid, Barcolana a Trieste, il Salone del Mobile a Milano, La Biennale di Venezia… Come si attua in questi contesti il vostro intervento? Ci riassumi cosa proponete – e con quali finalità – in queste diverse occasioni? Che messaggio possiamo decifrare dalla vostra “versatilità”?
È una versatilità che ha come denominatore l’amore per l’arte: nelle fiere cerchiamo di valorizzare i giovani con i premi, alla Biennale affiancare il direttore nelle sue scelte, nel design puntare alla sostenibilità dei materiali usati dai creativi fino ad arrivare alla Barcolana dove, essendo un attività sportiva, abbiamo percorso l’idea di far realizzare il manifesto della regata da un artista.

illy Art Collection by Paula Nicho, 2024

In che modo lavorate con artisti e creativi nel definire il potenziale espressivo della vostra tazzina che, firmata da Matteo Thun, dal 1991 è ormai icona consolidata della vostra azienda?
Gli artisti sono totalmente liberi di esprimersi e la sfida è quella di restare coerenti con il loro lavoro su una superficie molto piccola e di porcellana. Io qui, come dicevo prima, li aiuto come se fossi il loro assistente mettendo in campo l’esperienza e la ricerca fatta in questi anni. 

Come può una tazzina da caffè accogliere una “potenziale” ampio a tal punto non solo da diventare spazio libero – tela bianca – per ricevere l’ispirazione dei maggiori artisti e creativi internazionali, ma anche e soprattutto per promuovere, attraverso le loro immagini, temi strettamente contemporanei? Penso in questo senso alle più recenti scelte fatte con Judy Chicago o Lee Ufan, ma soprattutto con la collezione presentata con Cecilia Alemani per l latte dei sogni – The milk of dreams 59. Esposizione Internazionale d’Arte, dove estetica ed etica hanno avuto un punto di contatto decisivo?
Anche le tele per i pittori nascono quasi tutte rettangolari, ma questo non ha limitato la loro creatività, quindi, anche la nostra tazzina, che incarna ormai 32 anni di storia e centinaia di progetti, non è più un oggetto così “strano” gli artisti si sentono liberi di esprimersi anche affrontando temi complessi.

iAC, 2024, 60. Esposizione Internazionale d’Arte a cura di Adriano Pedrosa (pack 4 espresso)

In questo senso avete chiesto nuovamente al curatore della nuova edizione, Adriano Pedrosa, di scegliere quattro artisti che, con il loro linguaggio, sono diventati i nuovi interpreti della tazza di Thun. Tra tutti gli autori presenti in Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere cosa hanno di speciale questi quattro?
Adriano Pedrosa ha scelto per noi questi artisti, provenienti da Brasile, Colombia, Guatemala e Perù, perché ci teneva sia a promuoverli come un gruppo molto coerente, sia per la forza del loro lavoro così ricco di colore e storia.

Come hanno lavorato a questo progetto senza tradire lo spirito della loro ricerca e, più che altro, del loro impegno sociale? Cosa ci raccontano?
Per me è stato molto interessante lavorare con loro. Sono artisti puri, non contaminati dalle tendenze occidentali e che si ispirano molto alla natura ed ai suoi segreti. Come ad esempio MAHKU che ha dipinto la storia di kapewë pukeni (il ponte-alligatore), un mito che descrive il passaggio tra il continente asiatico e quello americano attraverso lo stretto di Bering o Rember e che ha come protagonisti esseri invisibili della mitologia amazzonica.

illy Art Collection by Aycoobo (Wilson Rodríguez), 2024

Quali sono, invece, le sfide e gli impegni che, anche attraverso l’arte, attendono nel prossimo futuro iAC? Quali anticipazioni ci puoi fare?

Questa settimana spero veramente di gioire di questa Biennale  che probabilmente, mai come quest’anno, ci mostra un mondo dell’arte originale e diverso, quindi sono molto concentrato sul presente. Ti posso, però, anticipare che il prossimo progetto sarà creato interamente da un gruppo di artiste donne…

illy Art Collection 2024

Artisti: Aycoobo (Wilson Rodríguez), Mahku (Movimentos dos Artistas Huni Kuin), Paula Nicho, Rember Yahuarcani

per

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere
60. Esposizione Internazionale d’Arte
a cura di Adriano Pedrosa

20 aprile – 24 novembre 2024

Arsenale e Giardini della Biennale
Venezia

Info: www.illy.com
www.labiennale.org

illy Art Collection
Per illycaffè, i cui valori distintivi sono Buono, Bontà, Bellezza, l’arte contemporanea arricchisce il gusto con la bellezza. La bellezza che illycaffè mira a realizzare si ispira alla concezione di kalokagathìa dell’Antica Grecia, che coniuga kalòs (ciò che è bello) con agathòs (ciò che è buono) per creare un nuovo significato in cui bellezza e bontà si fondono in un tutt’unico, in cui l’una dipende dall’altra. Le tazze della illy Art Collection sono un’espressione tangibile di tale concetto. Il progetto della collezione, nato nel 1992, ha permesso a illycaffè di trasformare un oggetto d’uso quotidiano – la tazzina da caffè disegnata da Matteo Thun per illy – in una tela bianca su cui artisti contemporanei sono stati invitati a esprimere la propria creatività. Nel corso degli anni questa “tela” ha ospitato le opere di oltre 125 artisti di fama internazionale, tra cui Michelangelo Pistoletto, Marina Abramović, Anish Kapoor, William Kentridge, Robert Wilson, Ai Weiwei e altri.

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica, combinando 9 delle migliori qualità al mondo secondo illycaffè. Ogni giorno vengono gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy in oltre 140 Paesi, nei bar, ristoranti e alberghi, nei caffè e negozi monomarca, a casa e in ufficio. Grazie alle sue innovazioni, contribuisce all’avanzamento tecnologico nel mondo del caffè. Con la creazione in Brasile, nel 1991, del “Premio Ernesto Illy de qualidade sustentavel do cafè para espresso”, illy ha contribuito alla condivisione del know-how e al riconoscimento ai produttori di un premium price per la migliore qualità secondo illycaffè. Dal 2016 attraverso il premio “Ernesto Illy International Coffee Award” l’azienda celebra i coltivatori di caffè al mondo che secondo illy hanno prodotto il miglior lotto di caffè sostenibile. Dal 2013, l’azienda è regolarmente inserita nella lista delle World Most Ethical Companies. Nel 2019 illy ha rafforzato il proprio impegno a perseguire un modello di business sostenibile, che integra gli interessi delle persone e dell’ambiente, adottando lo status di Società Benefit e inserendo questo impegno all’interno del proprio statuto. Nel 2021 illy è stata la prima azienda italiana del caffè ad avere ottenuto la certificazione internazionale B Corp grazie al suo impegno a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale. Con l’obiettivo di diffonderne la cultura a tutti i livelli, offrire una preparazione completa e pratica a coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha fondato la sua Università del Caffè. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, valori fondanti del marchio a cominciare dal logo, disegnato dall’artista James Rosenquist, fino alle tazzine che compongono la illy Art Collection, decorate da oltre 125 artisti internazionali. Nel 2022 l’azienda ha impiegato 1230 persone e ha un fatturato consolidato pari a €567,7 milioni. Gli store e i negozi monomarca illy nel mondo sono 190 in più di 30 Paesi. Nel 2021 Rhone Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella sua crescita internazionale.

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